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Categoria: Pensioni

I costi della transizione

Opinioni autorevoli sostengono che la riforma delle pensioni non è urgente. È vero invece il contrario perché il sistema è già oggi in forte squilibrio e genera iniquità intragenerazionali oltreché fra giovani e anziani. Continuare a rinviare ogni decisione aggrava i problemi e ha costi politici elevati perché gli elettori invecchiano e diventano sempre meno favorevoli a riforme “eque”, che ripristino una uniformità di trattamenti fra giovani e anziani.
Con una replica di Eugenio Scalfari e risposte alle sue domande degli autori (nonchè gli articoli di Luciano Gallino ed Eugenio Scalfari precedentemente apparsi su “la Repubblica”) .

La sottile distinzione tra previdenza e assistenza

In molti si sono cimentati a mostrare che la spesa previdenziale vera e propria sarebbe molto inferiore a quella indicata nelle cifre ufficiali. Con questo si cerca di ridurre la gravità del problema della sostenibilità del sistema. Ma molte voci indicate come assistenza sono invece forme di assicurazione contro i rischi di una carriera saltuaria (pensioni minime) o di invalidità. D’altra parte, la riforma Dini ha già ben inquadrato questa distinzione, si tratta solo di accelerarne l’applicazione.

Il contratto da rinnovare

Il Documento di programmazione economica e finanziaria 2004-2007 dovrà tracciare il programma da qui alla fine della legislatura. Al Governo Berlusconi rimane poco tempo e moltissimo da fare per onorare i cinque punti del “contratto con gli italiani”. E nel frattempo si sono aggiunte nuove costose promesse. Per avvicinarsi ai traguardi indicati servono risorse e quindi tagli in delicati capitoli di spesa. Altrimenti bisognerà rinunciare a parti del programma. Meglio che il Dpef chiarisca tutto questo. Sarebbe anche un modo per vincolare l’intera coalizione di governo ai piani di fine legislatura.

La quattordicesima nota

Appare nel bilancio consolidato 2002 di General Motors e rivela un deficit patrimoniale dei fondi pensione intorno agli 80 miliardi di dollari, quattro volte la capitalizzazione di Borsa della società. Per coprirlo la casa automobilistica ha emesso obbligazioni, molto ben accolte dal mercato. Ma il caso Gm non è isolato: anche per i fondi previdenziali americani si affaccia un problema di insostenibilità?

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