Lavoce.info

Categoria: Sanità Pagina 29 di 37

I CONTROLLI NELLA LEGGE CHE NON SI LEGGE

Il decreto sviluppo interviene sui controlli amministrativi, non solo fiscali, operati da qualsiasi amministrazione, centrale e locale. Il tema della semplificazione dei controlli è molto caro alle imprese e l’intento del governo è ovviamente condivisibile, purché non vada a detrimento del rispetto delle regole. La norma però presenta difficoltà sia interpretative che di attuazione, affronta più la coda che la testa del problema e il suo impatto sulla crescita rischia di essere così incerto da sollevare dubbi sulla sua collocazione in un decreto con carattere di urgenza.

LA RICERCA PERDUTA*

Le difficoltà della ricerca clinica in Italia hanno varie cause. In primo luogo, la scarsità di risorse e la loro cattiva distribuzione. A cui si aggiungono i danni della mancanza di continuità dei programmi pubblici. Ma il caso emblematico del ritardo nel rinnovo di una commissione dell’Agenzia del farmaco mostra anche una sorta di assuefazione della comunità scientifica a situazioni inaccettabili. Una assuefazione che di fatto rappresenta una corresponsabilità. Non può essere solo il Presidente della Repubblica a difendere il ruolo della ricerca.

I TAGLI CHE NON FANNO RUMORE

I servizi sociali sono stati pesantemente penalizzati dai tagli di spesa. Ma nessuno ne parla. Persino sull’azzeramento del Fondo per la non autosufficienza, le reazioni sono state modeste anche da parte di sindacati, associazioni del terzo settore e comuni. Il governo punta a disimpegnarsi dal welfare dei servizi, mentre mantiene salda la gestione del welfare monetario, un insieme di misure poco efficienti, che assorbono gran parte della spesa sociale. Urgente una riforma complessiva della spesa e dei servizi sociali.

Se il costo standard diventa inutile

Il governo ha approvato la bozza di decreto sui costi standard in sanità. Saranno applicati solo dal 2013 e potrebbero aprire la strada a tagli al budget del Sistema sanitario nazionale. Ma la vera sorpresa è che i costi standard diventano irrilevanti per la ripartizione dei fondi e per stimolare l’efficienza delle Regioni, tanto che lo stesso risultato si può ottenere applicando qualsiasi costo standard, basso o alto.

Costi standard: nome nuovo per vecchi metodi

La vera partita del federalismo fiscale si gioca sulla finanza regionale e in particolare sulla definizione dei costi standard nella sanità. Nel decreto presentato dal governo, il sistema di definizione del fondo sanitario e i meccanismi di riparto restano sostanzialmente quelli già in vigore da oltre dieci anni. E anche i nuovi costi standard-criteri di riparto sono gli stessi già adottati in passato. Mentre scompare il periodo di transizione. Si rischia così di favorire la conflittualità fra le Regioni e la discrezionalità della peggiore politica.

L’obesità parte da lontano

Nel mondo più di un miliardo di adulti sono sovrappeso e 300 milioni sono clinicamente obesi. Ma l’epidemia di obesità si è diffusa, almeno negli Stati Uniti, molto prima di quanto comunemente si pensi: per la popolazione bianca se ne vedono le avvisaglie già dopo la prima guerra mondiale, per coinvolgere i neri dopo il secondo conflitto mondiale. Dunque ben prima degli anni Ottanta, considerati la data di nascita ufficiale del problema. Le tabelle di riferimento oggi utilizzate non sono perciò corrette e sono in realtà sovrappeso anche persone che pensano di avere un peso normale.

Tira ancora una brutta aria

Un recente studio sugli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute in Italia conferma che un incremento delle polveri sospese provoca un aumento della mortalità e dei ricoveri per malattie respiratorie. Nuove evidenze emergono per quanto riguarda i danni alla salute dei bambini e le malattie cardiache negli adulti. I dati indicano anche che solo tre città su dieci rispettano i valori delle concentrazioni giornaliere di Pm10 e biossido di azoto. Le enormi responsabilità del traffico.

Quel pasticcio delle pensioni di invalidità

“La norma che innalza la soglia per gli assegni di invalidità dal 74 per cento all’’85 per cento sarà cancellata” dichiara martedì 6 luglio l’’onorevole Antonio Azzollini, relatore di maggioranza della manovra economica in discussione in questi giorni in Parlamento. Ma le associazioni che rappresentano le persone con disabilità non si fidano e confermano la giornata di protesta prevista per il 7 luglio davanti a Montecitorio.

IN SANITÀ IL PREZZO NON È TUTTO

I sensibili differenziali di prezzo nelle forniture di beni e servizi alle aziende sanitarie e ospedaliere spesso non hanno alcuna giustificazione. Tuttavia, le differenze non sono solo funzione di variabili tipiche dei mercati di beni e servizi, dipendono anche da numerosi altri fattori. Agli interventi di razionalizzazione degli acquisti andrebbero dunque affiancati meccanismi di valutazione che siano in grado di valutare tutti gli elementi del costo delle forniture. Guardando soprattutto all’efficacia clinica degli standard tecnologici adottati e ai servizi accessori associati.

Un ministro comprensivo

La manovra prevede per i farmaci non più coperti da brevetto la rimborsabilità solo dei quattro prodotti offerti al minor prezzo sulla base di gare organizzate dalle Asl. Le proteste di Farmindustria sono state subito raccolte dal ministro della Salute. Eppure agendo su questo segmento del mercato non si erodono le rendite necessarie a pagare i costi della ricerca. Gli ostacoli alla concorrenza e alle liberalizzazioni non sembrano arrivare dunque dai vincoli imposti dalla Costituzione, ma dall’intreccio tra interessi corporativi e disponibilità della politica ad ascoltarli.

Pagina 29 di 37

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén