La transizione demografica si è trasformata in crisi, in Italia, dal 1984. Invecchiate anche le “generazioni abbondanti”, abbiamo pochi potenziali genitori e pochi potenziali lavoratori. Per uscirne, ci sono due strategie, da attuare contemporaneamente.
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Nelle aste, nelle gallerie e nelle fiere più prestigiose le artiste sono poche. E i prezzi delle loro opere sono mediamente più bassi rispetto alle quotazioni dei colleghi uomini. Ma sul mercato dell’arte si affaccia una nuova generazione di collezionisti.
Non ci sono molte squadre del Sud nel campionato di calcio di quest’anno. L’analisi dei bilanci di Roma, Napoli e Lecce rimanda tre diversi modelli di business. Complessa la situazione dei giallorossi, mentre per i partenopei c’è spazio per crescere.
Il gioco d’azzardo è molto diffuso tra gli adolescenti italiani, spesso di nascosto dai genitori. Ma chi lo rende accettabile, la famiglia o gli amici? È una questione cruciale per la prevenzione della ludopatia giovanile e delle sue conseguenze sociali.
I dati della violenza sulle donne sono sconfortanti e disegnano la stessa situazione di dieci anni fa. Qualche segnale positivo c’è stato. Ma ora il fenomeno ha assunto anche forme virtuali, non meno dolorose e forse ancora non adeguatamente comprese.
Resta diffusa in Italia la violenza domestica, legata a dinamiche culturali e normative. La giustificazione della violenza è collegata al tempo trascorso in coppia e alle difficoltà di separazione. Qual è stato l’effetto della riforma del divorzio del 2014.
La rivalità tra cuochi italiani e francesi è leggendaria. Se ci affidiamo ai numeri della Guida Michelin, la Francia è in vantaggio, con più ristoranti stellati. Ma l’Italia risponde con un’esperienza più accessibile, che suscita anche più entusiasmo.
Per emergere nel campionato italiano una piccola società di calcio deve puntare su un modello di business sostenibile, che aumenti il flusso di ricavi. Potrebbero riuscirci le nuove proprietà straniere, che portano con sé un più forte approccio manageriale.
La legge di bilancio sposta risorse e competenze espressamente dedicate al contrasto delle ludopatie in un più generale fondo e osservatorio di tutte le dipendenze. La scelta comporta un danno per la salute pubblica, senza vantaggi per le entrate fiscali.