Dentro questo documento cè scritto […] che negli anni 2012, 2013, 2014 il settore dellistruzione […] darà al risanamento pubblico del nostro paese, ognuno di questi anni, quattro miliardi il primo anno, quattro miliardi e mezzo il secondo, quattro miliardi e mezzo il terzo anno. Vuol dire che in tre anni, dai tagli che già ci sono stati, verrano alla pubblica istruzione italiana aggiunti quattro e mezzo per tre, basta fare i conti. Una cifra che è vicina, appunto, ai 13 miliardi e mezzo. Enrico Letta, deputato e vicesegretario del Partito Democratico nel corso di una puntata di Ballarò.
La tabella che segue è quella mostrata in diretta dallOn. Letta durante la trasmissione. Le cifre alle quali si fa riferimento sono nella categoria Innovazione e Capitale Umano alla voce minori spese, e mostrano una progressione da 1.293 milioni a 4.561 milioni di euro.
LOn. Letta confonde tagli con minori spese. Cosa sono le minori spese? Quando vengono decisi dei tagli su una voce di spesa annuale, questi comportano in prospettiva minori spese negli anni successivi. Se, ad esempio, decideste di interrompere un abbonamento di lunga data ad un giornale che vi costava 300 euro lanno, allora lanno prossimo e ciascuno degli anni successivi avrete minori spese per 300 euro. Le cifre riportate nel PNR indicano quindi i risparmi attesi in conseguenza ai tagli sulla spesa: minori spese appunto, non nuovi tagli. È da sottolineare che per gli anni dal 2012 al 2014 di tagli non ne siano previsti. Quelli fino al 2012, inoltre, erano stati stabiliti da tempo.
Nel presentare i risparmi di spesa, infatti, il documento rimanda a due testi legislativi: la legge244del2007del governo Prodi (1) e la legge133del2008, che converte il decretolegge112/2008 del governo Berlusconi (2).
La tabella successiva sintetizza gli effetti dei due provvedimenti, evidenziando sia i tagli previsti per ogni anno (minori spese in corso anno), sia i risparmi attesi cumulati (effetto cumulato). Partendo dal livello di spesa del 2007, il governo Prodi ha introdotto tagli che hanno portato ad un risparmio cumulato di 1432 milioni. Il governo Berlusconi ha contribuito in maniera ben più consistente, arrivando a comportare minori spese per un importo complessivo (fermo restando quelli previsti dal governo Prodi), a partire dal 2012, di 3188 milioni.
Anno |
2008 |
2009 |
2010 |
2011 |
2012 |
2013 |
2014 |
Prodi 2007 – minori spese in corso anno |
535 |
362 |
321 |
214 |
0 |
0 |
0 |
Prodi 2007 – effetto cumulato |
535 |
897 |
1218 |
1432 |
1432 |
1432 |
1432 |
Berlusconi 2008 – minori spese in corso anno |
|
456 |
1194 |
888 |
650 |
0 |
0 |
Berlusconi 2008 – effetto cumulato |
|
456 |
1650 |
2538 |
3188 |
3188 |
3188 |
Totale al 2008 – minori spese in corso anno |
535 |
818 |
1515 |
1102 |
650 |
0 |
0 |
Totale al 2008 – effetto cumulato |
535 |
1353 |
2868 |
3970 |
4620 |
4620 |
4620 |
DEF 2011 |
|
1293 |
2809 |
3911 |
4561 |
4561 |
4561 |
È facile notare come tra i risparmi di spesa previsti al 25 giugno 2008 (data del d.l. 112), e quelli riportati nel DEF 2011 non vi sia sostanziale differenza, ad indicare che, da allora, nuovi tagli non sono stati introdotti, come correttamente affermato dal Ministro Gelmini. Il DEF si limita a riportare gli effetti di due provvedimenti vecchi di 3-4 anni.
Laffermazione di Enrico Letta che ci è stata ripetutamente segnalata dal lettore Roberto A. è dunque falsa
(1) Nel provvedimento varato dal governo Prodi nel 2007, allart.2 comma 412, si legge: Le economie di spesa di cui allarticolo 1, comma 620, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, da conseguire ai sensi dei commi da 605 a 619 del medesimo articolo, nonche´ quelle derivanti dagli interventi di cui al comma 411, lettere a), b), c) e d), sono complessivamente determinate come segue: euro 535 milioni per lanno 2008, euro 897 milioni per lanno 2009, euro 1.218 milioni per lanno 2010 ed euro 1.432 milioni a decorrere dallanno 2011.
(2) Nel decreto legge del 2008, allart. 64 comma 6 si legge: Fermo restando il disposto di cui all’articolo 2, commi 411 e 412, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dall’attuazione dei commi 1, 2, 3, e 4 del presente articolo, devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l’anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l’anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l’anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012.
A cura di Mattia Fracchia e Guido Zichichi