Nei paesi dell’Eurozona, i pagamenti cashless diventano sempre più popolari. In Italia però la quota di transazioni in contanti resta tra le più alte dell’Unione europea. L’uso dei pagamenti elettronici va dunque accelerato, soprattutto nel Mezzogiorno.
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Dal 30 giugno, gli esercenti saranno obbligati ad accettare pagamenti con bancomat e carte, pena una sanzione pecuniaria. È un passo avanti, ma gli incentivi per ridurre davvero l’evasione potrebbero non essere abbastanza.
Introdotto a fine 2020 e abbandonato sei mesi dopo, il costoso cashback ha contribuito ad aumentare i pagamenti elettronici, ma ha avuto ben pochi effetti sull’evasione fiscale. Benché più utile allo scopo, anche la lotteria degli scontrini va ripensata.
La fase espansiva della spesa pubblica e il Pnrr muovono molto denaro. E c’è il timore che le risorse vengano distratte dall’interesse della comunità. Potrebbe essere il momento per passare a un sistema di pagamenti intrinsecamente sicuro, quello digitale.
Dal 2021 parte la lotteria degli scontrini. È una buona idea contro l’evasione fiscale? Studi scientifici ed esperienze di altri paesi propongono risultati contrastanti. Senza dati affidabili, possiamo per ora far tesoro delle disavventure altrui.
L’annunciata introduzione del cashback mira ad aumentare la tracciabilità dei pagamenti per ridurre l’evasione fiscale. La scommessa è riuscire a recuperare una somma superiore ai costi dell’operazione. In Portogallo ci sono riusciti.