La nuova versione del decreto legislativo che introduce il concordato preventivo lascia molta discrezionalità all’amministrazione fiscale sulla proposta da formulare al contribuente. L’Agenzia delle entrate dovrà fare uno sforzo di trasparenza sui risultati ottenuti.
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In un’economia senza contante non si riduce solo l’evasione fiscale, ma anche tutte le attività illegali. È una tendenza inarrestabile, ma i governi giocano un ruolo cruciale nell’accelerarla o ritardarla. E l’Italia parte da una posizione arretrata.
L’Italia ha il triste primato di evasione dell’Iva nella Ue: è tricolore un quarto del totale evaso. Nel complesso del sistema fiscale, è l’imposta più sottratta al fisco, anche perché è la più facile da evitare. Cosa è stato fatto finora per contrastare il fenomeno?
Premiare i pagamenti elettronici serve a poco, perché l’utilizzo di questi dati per contrastare l’evasione è molto limitato. La possibilità di usare l’anagrafe dei rapporti per l’analisi del rischio evasione è stata bloccata dal Garante della privacy.
Sulle politiche fiscali la prima manovra del governo Conte rivela una sostanziale continuità con il passato. Non affronta i nodi strutturali del nostro sistema fiscale, mentre ignora del tutto i temi del futuro dei rapporti tra fisco e contribuente.