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Adesso è davvero Brexit. E dopo?

La Brexit sarà presto realtà. La parte di classe dirigente favorevole all’uscita dalla Ue è riuscita a incanalare sotto un’unica bandiera i vari gruppi con una forte identità nazionale, avversi all’immigrazione e contrari a regole troppo intrusive.

Regno Unito: le amare conseguenze di una disfatta

Già aveva enormi responsabilità sul voto per l’uscita dalla Ue, ora Corbyn ha distrutto le prospettive di un’intera generazione. Perché con le sue proposte politiche ha consegnato il Regno Unito a un governo reazionario. Le prospettive del post-Brexit.

Istruzioni per capire il voto del Regno Unito

Si avvicinano le elezioni nel Regno Unito. Per una volta, parlare di scelta epocale non è un’iperbole. Una maggioranza per Boris Johnson significa l’approvazione dell’accordo raggiunto con la Ue. In caso contrario si andrà a un secondo referendum.

Perché gli inglesi fanno traballare la sedia della May

Il risultato delle elezioni in Gran Bretagna ha molto a che vedere con la parabola dell’Ukip. Con la Brexit avviata, i conservatori pensavano di “ereditare” i voti di Farage. Invece, la strategia laburista ha ribaltato il quadro e cambiato il dibattito.

Elezioni in Gran Bretagna, dove regna l’incertezza

Le elezioni dell’8 giugno vedranno la conferma di Theresa May alla guida del Regno Unito e delle trattative sulla Brexit. Ma molte cose non sono andate come aveva sperato la primo ministro. E i giovani potrebbero metterle un bel bastone fra le ruote.

Regno Disunito

Il voto pro Brexit ci consegna un Regno Unito molto diviso. È probabile che la Scozia torni a chiedere l’indipendenza. Anche le linee di reddito segnano una divisione: le aree ricche hanno scelto “remain”, quelle meno benestanti hanno optato per il “leave”. E si apre una questione generazionale.

Ritratto di Sadiq Kahn, nuovo sindaco di Londra

Chi è il nuovo sindaco di Londra? Appena eletto ha parlato di speranza e unità. È laburista, ma lontano dalla nuova dirigenza. È contro la Brexit, come il primo ministro conservatore. E il fatto che sia di religione islamica non ha influenzato gli elettori. Il nodo del sistema dei trasporti.

Un occhio ai Brexit poll

Tra un mese, il 23 giugno, i cittadini britannici saranno chiamati a esprimersi su una questione amletica: to Brexit or not to Brexit? Con l’avvicinarsi del voto, in piena campagna referendaria, il dibattito pro e contro si fa sempre più serrato. Di fronte a tanta propaganda è interessante chiedersi come si posiziona l’opinione pubblica e, vista l’importanza del tema, i sondaggi di certo non mancano. L’ultimo disponibile, del 17 maggio a cura di YouGov, vedeva il remain in vantaggio con il 44 per cento contro il 40 per cento favorevole alla Brexit.

Laburisti tra Corbyn-mania e Corbyn-ansia

Dopo la netta vittoria elettorale nel collegio di Oldham West (hinterland di Manchester), la sinistra moderata inglese cerca di valutare il peso elettorale del nuovo leader laburista, il radicale Jeremy Corbyn. Scetticismo sulla leadership Corbyn rimane. Per molti è comunque un candidato sconfitto in partenza che condanna il paese a un lungo periodo di egemonia Tory. Le sue proposte economiche sembrano ispirate da posizioni ideologiche superate. Infine, il Labour sembra tornare indietro di 40 anni. C’è del vero in tutte e tre le critiche. Ma è sufficiente per bocciare Corbyn?

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