È presto per dire se la volatilità della criptovaluta si ridurrà o aumenterà dopo l’ammissione alla quotazione dei fondi passivi che investono direttamente in Bitcoin. Quali conseguenze ci saranno per le monete digitali progettate dalle banche centrali.
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Il fallimento di Ftx non ha messo a nudo solo l’assenza di una regolamentazione adeguata. Ha anche posto in discussione tre pilastri fondamentali del sogno delle criptovalute: la decentralizzazione degli scambi e dei controlli e l’assenza dello stato.
L’Unione europea ha definito un quadro normativo per le criptovalute. È un passo avanti, ma potrebbe non bastare per risolvere le disuguaglianze tra investitori nell’accesso alle informazioni utili per distinguere tra investimenti sicuri e rischiosi.
Il crollo della stablecoin “Terra” ha provocato un autentico sisma nel mondo delle criptovalute. È l’inizio della loro fine? E può significare anche la fine della blockchain e delle sue possibili applicazioni in campi diversi da quello monetario?
Se escono dall’anonimato e dall’illegalità e se vengono ben regolamentate, le criptovalute possono dare un valido contributo a molte cause. Lo dimostra l’utilizzo che ne fa il governo ucraino per garantire l’afflusso di donazioni nel corso della guerra.
Il successo delle criptovalute ha spinto molte banche centrali a progettare l’introduzione di una propria moneta digitale. Rischi e nuove sfide vanno affrontati attraverso il coordinamento internazionale, cercando di evitare “una rincorsa al digitale”.
Da settembre bitcoin sarà valuta legale in Salvador. L’obiettivo dichiarato è favorire le rimesse degli emigrati. Ma le problematiche non mancano. Senza contare il paradosso del corso forzoso di una moneta nata per prescindere da ogni autorità.
L’ultimo censimento fotografa il rapido invecchiamento della popolazione cinese. Per limitarne l’impatto sull’economia devono crescere produttività e partecipazione al lavoro.
Le criptovalute sono ancora lontane dal diventare un mezzo di pagamento, ma una regolamentazione è comunque necessaria. E serve prudenza anche nei progetti di valuta digitale delle banche centrali. Si fa presto a dire “riforma del capitalismo”. Ma come procedere? Per esempio implementando politiche “pre-produzione”: accesso all’istruzione, leggi sull’eredità, trasferimenti universali.
Per la ripresa sono sì necessari investimenti in infrastrutture, ma anche riforme per la modernizzazione. Il Pnrr fa ben sperare. Attenzione però all’attuabilità complessiva. In materia di mobilità sostenibile, punto chiave per la transizione ecologica, manca un criterio univoco sulle scelte di destinazione dei fondi e l’approccio è ancora troppo centralizzato. Troppo stretti infine i tempi per mettere in campo con il Pnrr una riforma del processo tributario ispirata alla professionalità del corpo giudicante: mancano giudici con una formazione adeguata.
Torna nuovamente d’attualità la proposta di abbassare l’età di voto a 16 anni. Un’occasione per procedere a una revisione integrale delle età di elettorato attivo e passivo per tutte le cariche istituzionali.
Prosegue la terza stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare sul nostro sito o su tutte le app di podcast. Ogni venerdì un nuovo episodio. Nel decimo, “Ripensare il turismo e la cultura del dopo pandemia”, sono ospiti Paola Dubini, Paolo Figini e Valentina Montalto.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”. Da oggi sono online anche tre nuovi dossier tematici per raccogliere tutti gli articoli usciti su Pnrr, riforma fiscale e Brexit.
“Il ritorno dello stato: imprese, comunità, istituzioni”. Sarà questo il tema del Festival dell’Economia 2021, in programma a Trento dal 3 al 6 giugno. Qui il programma. Cinque i Forum organizzati da lavoce.info: salute, welfare, stato imprenditore, mobilità sostenibile e infrastrutture digitali.
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Tra picchi e crolli, dove arriverà il prezzo di Bitcoin e compagni? Difficile fare previsioni. Ma la concorrenza tra criptovalute ne abbassa il prezzo medio e permette a investitori e risparmiatori di capire quale sia il prezzo giusto di ciascuna.
Le criptovalute pretendono di essere più sicure rispetto alla moneta tradizionale e di non richiedere intermediari. Ma un terzo delle piattaforme di scambio di bitcoin è stato hackerato fra il 2009 e il 2015. Ed è sorta una pletora di intermediari.