Come mostra la polemica tra governo e Corte dei conti, i controlli sul Pnrr riguardano spesso gli aspetti procedurali. Mentre si dà poca attenzione alle scelte discrezionali che precedono la costruzione dei bandi, cruciali per incentivare gli investimenti.
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Arrivato alla fase di attuazione, il Pnrr mostra i difetti di metodo che lo hanno contraddistinto fin dall’inizio. È mancata la consultazione dei territori. E non è stata costruita una visione condivisa degli obiettivi da raggiungere.
Il ruolo assunto dal governo nella gestione del Pnrr rafforza quello di Parlamento ed enti locali nei compiti di indirizzo e controllo. Potrebbero svolgere una parte importante nei processi di mediazione e integrazione tra programmi o obiettivi del Piano.
Uno dei punti centrali del nuovo Codice degli appalti è l’introduzione del principio del risultato. Ma lo prevedevano anche le varie riforme amministrative rimaste incompiute. Più attenzione andrebbe riservata ai fenomeni di “cattura del regolatore”.