L’esercizio di valutazione della qualità della ricerca 2004-2010 è certamente complesso. Ma i suoi risultati sono chiari. Tuttavia, per rispondere ad alcune questioni sollevate dopo la pubblicazione del rapporto, l’Anvur precisa alcuni punti che potrebbero suscitare confusione e fraintendimenti.
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Il piano europeo per il sostegno al lavoro giovanile ha assegnato all’Italia all’incirca 1,5 miliardi. Intanto è da vedere se i finanziamenti arriveranno tutti in breve tempo o se saranno spalmati sui sette anni di durata del progetto. Ma la questione più spinosa riguarda il destino delle province.
La Corte dei conti ribadisce che i teatri d’opera devono guardare ai privati per cercare nuovi flussi di risorse. Se si eccettuano l’Arena di Verona e la Scala, oggi per ogni euro di finanziamento pubblico, riescono ad attrarre mediamente solo 53 centesimi da fonti private, botteghino compreso. Quali possono essere gli incentivi per ottenere una più ampia diversificazione delle entrate? Necessario un cambiamento del sistema di finanziamento statale alle fondazioni. E vanno previste agevolazioni fiscali per sponsor e donatori. Ma va anche dato rilievo al fundraising.
La riforma dell’università , contestata da studenti, ricercatori e opposizioni, sembra ormai l’ultima bandiera di un governo in difficoltà. Ma richiede decine di decreti attuativi e tempi lunghi per la sua applicazione. E dunque, se approvata, finirà per aggiungere un’ulteriore dose di incertezza nel mondo universitario. Intanto, sui finanziamenti per l’anno in corso e per il futuro regna la confusione, i concorsi sono bloccati e la valutazione della ricerca è ferma al 2001-2003.
Nel maxiemendamento alla Legge di stabilità la spesa aumenta mentre i finanziamenti sono rappresentati per lo più da entrate una tantum o aleatorie come i proventi dell’asta per il digitale, nettamente sovrastimati, e quelli dalla lotta all’evasione. Si potenzia ulteriormente il tesoretto (ormai di quasi tre miliardi di euro) gestito direttamente da Palazzo Chigi. Ci sono inoltre diverse poste che trasferiscono oneri sugli esercizi futuri. Insomma, è un maxiemendamento pre-elettorale. Che, senza sviluppo, toglie ulteriormente al rigore facendo aumentare l’indebitamento netto strutturale.