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Senza industria non si cresce. E senza crescita niente lavoro

Il 2019 è finito male per l’economia, con Pil, industria e occupati in contrazione. La “verifica di governo”, se vuole servire a qualcosa oltre che alla sopravvivenza dell’esecutivo, deve mettere al centro come fare impresa e industria in Italia.

Il mondo va avanti mentre l’Italia parla dell’articolo 18

Il 2020 è iniziato con un sussulto di instabilità sui mercati. Ben presto, però, è tornato l’ottimismo. L’economia mondiale sembra continuare a offrire buone opportunità a esportatori, imprese e lavoratori del nostro paese. Ma la politica italiana guarda indietro.

Gli economisti parlano troppo o troppo poco?

Contrastare i falsi in campo economico è possibile se gli economisti rimangono su terreni sui quali la ricerca fornisce indicazioni precise. Più difficile è prevedere il verificarsi di una crisi finanziaria e poco fondata la fiducia negli incentivi statali.

Essere promossi dall’Europa e dai mercati non è tutto

Dopo aver scampato una nuova bocciatura dei conti e pur continuando a beneficiare di una luna di miele con i mercati, il governo prima o poi dovrà spiegare come vuole rilanciare l’economia. Per farlo non basta certo una miriade di piccole tasse.

L’economia ristagna ancora e non ripartirà molto in fretta

I dati del terzo trimestre confermano che l’economia italiana non riesce a uscire dalla stagnazione e presenta scarse prospettive di rapida accelerazione per i prossimi trimestri. Ma scorciatoie alternative sarebbero rischiose.

Far pace con l’Europa vale, ma non basta

Nei conti pubblici italiani il meglio deve sempre venire domani o dopodomani. È probabile che anche la legge di bilancio del governo Conte bis non faccia eccezione a questa tradizione consolidata. Con i soliti rinvii delle scelte difficili.

Governo: bene i diritti ma poi ci vorrà un bagno di realtà

Il governo Conte bis si è dato un programma di sinistra populista, incentrato su un’ambiziosa estensione dei diritti individuali e sociali. Obiettivi da sottoporre a un bagno di realtà per rendere il piano praticabile.

Discontinuità e continuità nel governo Conte bis

Il governo Conte bis nasce con lo stesso primo ministro, qualche egoismo e tante novità. Dà più garanzie all’Europa, rimette la politica in via XX Settembre e riporta terzietà al Viminale. Ma le discontinuità saranno positive solo se diventeranno idee concrete di programma da realizzare.

Vietato sprecare il dividendo dell’uscita dei no-euro

Ai mercati è bastato che i no-euro fossero messi alla porta perché calasse la percezione di rischiosità del debito pubblico italiano. Il nuovo governo deve non sprecare questo regalo, resistendo alla tentazione di fare più deficit e impostando una manovra di qualità, contenendo la spesa pubblica corrente.

A cosa serve un governo ora

Un nuovo governo in carica potrebbe predisporre una legge di bilancio nei tempi prescritti dalle regole Ue. Potrebbe valutare se disattivare gli aumenti Iva preventivati e ridurre l’incertezza nel mezzo di un periodo di instabilità internazionale.

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