Introdotta con obiettivi ambiziosi, la cedolare sugli immobili residenziali dati in affitto ha prodotto risultati limitati in fatto di emersione di base imponibile e di alloggi immessi sul mercato. Di sicuro ha avvantaggiato i proprietari più ricchi.
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L’assegno unico per i figli partirà a marzo 2022. È una razionalizzazione del supporto pubblico alle famiglie con figli. Ma rimangono alcune criticità. In particolare, suscita dubbi la scelta di garantire il contributo anche a chi non presenta l’Isee.
Il miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza antisismica degli immobili è certo un obiettivo da perseguire. A rendere il Superbonus una misura dagli effetti perversi per efficienza ed equità è la sua entità e l’assenza di vincoli.
L’assegno unico e universale per i figli è l’occasione per definire un nuovo sistema di sostegno pubblico alle famiglie. A patto però di rispettare alcuni criteri. Così come serve un sistema fiscale, contributivo e di protezione sociale adeguato.
L’Italia è ancora uno dei paesi europei che destina meno risorse alla prima infanzia. Eppure, garantire gratuità e universalità degli asili nido darebbe enormi vantaggi. A beneficio dei bambini, ma anche del Pil, con l’aumento dell’occupazione femminile.
Il decreto “Cura Italia” riesce solo parzialmente a limitare gli effetti dirompenti della serrata imposta dal governo. Una simulazione calcola costi e benefici delle misure adottate fin qui. E per le famiglie cresce la probabilità di cadere in povertà.
Nel suo programma elettorale il Pd propone una riforma complessiva degli interventi a favore delle famiglie con figli. Porterebbe a una razionalizzazione e semplificazione del sistema, oltre a ridurre in modo significativo disuguaglianze e povertà.