Il referendum abrogativo dell’8 e 9 giugno propone di dimezzare da dieci a cinque anni il periodo di residenza richiesto agli stranieri extra-Ue maggiorenni per ottenere la cittadinanza italiana. Perché avrebbe riflessi anche sulle seconde generazioni.
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I dati mostrano che gli immigrati di seconda generazione tendono a essere più giovani e meno istruiti rispetto alle prime generazioni e ai figli di genitori nativi. È un elemento che spiega perché svolgano lavori peggiori, ma non perché siano meno occupati.
La padronanza della lingua del paese di arrivo è fondamentale nel percorso di integrazione degli immigrati. Per le seconde generazioni la scuola è il luogo dove acquisirla. Secondo uno studio, servono però ingenti investimenti per risultati non immediati.