Il deficit della sanità italiana si è molto ridotto in un decennio di difficoltà finanziarie. Ora arriverà una montagna di soldi. Che però andrà spesa pensando al finanziamento del nostro Ssn non solo nell’immediato, ma anche nel futuro.
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I bonus permetteranno di effettuare ristrutturazioni edilizie senza sborsare un euro. L’intento è nobile, ma l’aliquota al 110 per cento elimina gli incentivi a mantenere prezzi competitivi e rischia di rivelarsi una fonte di spreco di denaro pubblico.
La linea alta velocità Brescia-Verona finirà per costare circa 70 milioni a chilometro, battendo ogni record già registrato per opere simili. Eppure, esiste un’alternativa che garantirebbe meno spesa e anche un minor impatto ambientale. Da modificare la convenzione con il general contractor.
Molti sostengono che se si considerano oltre alle indennità anche i rimborsi e tutte le misure di sostegno ai deputati, quelli italiani non costano al contribuente più di quelli europei. Almeno nei confronti dei deputati britannici, questa affermazione è falsa.
La Camera annuncia di “rinunciare” a 50 milioni dallo Stato. Ma se ne fa trasferire 40 da un altro fondo. Annuncia anche tante misure di risparmio: alcune sono minime, molte false. E tace sui tanti aumenti di spesa. Risultato: la spesa continua ad aumentare.
Forse il più grande scandalo della pubblica amministrazione in Italia è anche uno dei più nascosti: la Corte Costituzionale. Per ovvie ragioni, pochi hanno il coraggio di parlarne. Ma i bilanci parlano da soli: sentiamo cosa dicono
Questo primo articolo prende in considerazione la Camera dei Deputati. La Tabella 1 mostra la spesa (media dell 2011 e 2012) della Camera dei Deputati e della House of Commons britannica.
Nella cura di una malattia dell’occhio relativamente diffusa nei grandi anziani, il trattamento con un farmaco innovativo costa 70 volte meno di quello con il farmaco di riferimento. Il medicinale meno costoso, però, non può essere prescritto a carico del Ssn perché la casa farmaceutica che lo produce non ha mai chiesto l’autorizzazione per quella patologia. Ora una sentenza del Tar dell’Emilia Romagna riconosce l’interesse delle Regioni alla prescrizione off-label. E il caso offre qualche suggerimento anche su spending review e prezzi di riferimento.