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L’eterna questione dei taxi

Per permettere l’approvazione del Ddl Concorrenza è stata stralciata la norma sul riassetto dei taxi. Il punto nodale era l’apertura a nuove licenze e alla concorrenza nel loro rilascio. Ma il motivo per riconoscere compensazioni ai tassisti è un altro.

Cinque domande e cinque risposte su taxi e tassisti

Innanzitutto, vorremmo ringraziare tutti i lettori per i commenti e le critiche al nostro articolo, tutte costruttive e civili, cosa che in rete non è sempre scontata. In questa breve risposta, riassumiamo e commentiamo i temi più ricorrenti.

Perché dovremmo compensare i tassisti?

Perché i tassisti dovrebbero essere più garantiti di molti altri lavoratori che hanno visto peggiorare le loro prospettive occupazionali? lavoce.info è un sito di analisi economica. Come tale, approfondisce temi e fa proposte utilizzando gli strumenti dell’economia. In questo articolo abbiamo proposto un meccanismo che potrebbe essere usato per compensare i tassisti. Decidere se compensarli sia “giusto” o “sbagliato” esula dagli obiettivi che ci proponiamo su questo sito. Se sia giusto indennizzare i tassisti, e in che misura, sono domande che rientrano nei giudizi di valore. Ognuno ha la sua opinione. Spetta alla politica rappresentare quelle dei cittadini e tradurle in decisioni su cosa fare in una situazione in cui ci sono interessi in conflitto (tassisti da una parte, utenti e potenziali nuovi tassisti dall’altra).

Bisognerebbe tenere conto di un periodo di ammortamento del valore della licenza?

Tecnicamente, una licenza è un diritto a ottenere una rendita perpetua. Come tale, il suo valore non dipende da quanto la si detiene. Ad esempio, i tassisti “anziani” la usano come sostituto alla liquidazione quando smettono di operare il taxi. Si può decidere di indennizzare diversamente tassisti con diversa anzianità, ma da un punto di vista economico l’ammortamento non è un motivo per farlo.

Come attuare la proposta se in Italia è difficile raccogliere le tasse?

La tecnologia in questo caso aiuta molto. Ad esempio, con Uber ogni corsa viene pagata con carta di credito, l’ordine viene registrato e tecnicamente è facile applicare una tassa.

Le tariffe fisse evitano che gli operatori si approfittino di picchi di domanda per aumentare ingiustamente i prezzi, come fa Uber?

Quando piove trovare un taxi è tanto probabile quanto vincere la lotteria. Aumentare il prezzo è un modo per indurre i tassisti a fare un turno in più quando il loro servizio è particolarmente utile. La teoria economica su questo punto è chiarissima: fare variare il prezzo per equilibrare domanda e offerta è più efficiente che utilizzare schemi di razionamento.

Esistono altri schemi?

Sì esistono schemi diversi da quello da noi proposto. Uno alternativo al nostro sarebbe di vendere le licenze ai nuovi tassisti e usare i proventi per indennizzare i vecchi. Il problema è che si creerebbe una platea ancora più numerosa di tassisti pronti a opporsi a ogni altra liberalizzazione. Inoltre, diventerebbero tassisti solo coloro che hanno già i soldi per pagare la licenza o coloro che li possono prendere a prestito. Nella nostra proposta, invece, le licenze sono gratuite e non a numero programmato. Chiunque soddisfi determinanti requisiti la può ottenere.

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