Gli interventi sul mercato del lavoro sono la vera eredità del governo Renzi. Se l’obiettivo di Jobs act e nuovo contratto a tutele crescenti era ridurre l’occupazione precaria, i risultati sono soddisfacenti. Se invece si voleva aumentare il numero dei giovani al lavoro, gli esiti sono deludenti.
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Il contratto a tutele crescenti è legge dello stato: dal 1° marzo regolerà le nuove assunzioni a tempo indeterminato. Porterà davvero a un miglioramento del mercato del lavoro? Dipende dalla sua capacità di ridurre la precarietà. E il risultato non è scontato. Gli effetti del decreto Poletti.
Davvero il decreto legge sui contratti a termine comporta una liberalizzazione semplificatrice? Dal punto di vista delle aziende aumentano solo le incertezze, almeno finché non sarà approvato dal Parlamento il testo definitivo. Conseguenze della semplificazione malfatta e moratoria legislativa.
Un decreto legge che stabilisce periodi di prova interminabili e una legge delega che accenna al contratto a tutele crescenti: la contraddizione nei primi passi del Governo sul lavoro è palese. I motivi di urgenza ci sono tutti, ora bisogna scegliere.