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Letta e i 14 euro del cuneo fiscale. Chi ha ragione?

Il Presidente Letta ha sostenuto che “14 euro non c’è scritto da alcuna parte”. Ipotizziamo che questa affermazione sia riferita alla rimodulazione della detrazione per lavoro dipendente in sede Irpef.
Grazie all’aumento della detrazione per lavoro dipendente, lo sgravio medio per i dipendenti, secondo quanto riportato nell’articolo pubblicato su lavoce lo scorso venerdì, sarà di 121 euro all’anno, pari a 10 euro mensili. Quindi, se la cifra di 14 euro era riferita all’anno Letta ha ragione, se invece si riferiva al mese ha torto.
La cifra di 10 euro al mese è però una stima per eccesso dell’effettivo sgravio, perché il ddl stabilità prevede anche un taglio alle detrazioni fiscali di 500 milioni di euro. Poiché la maggiore detrazione sul lavoro dipendente vale 1,7 miliardi di euro, circa un terzo di questa riduzione di imposta viene perduto a causa delle minori detrazioni per oneri. Queste ultime poi si applicano a tutti i contribuenti, non solo ai dipendenti. Quindi nel 2014 i contribuenti diversi dai dipendenti pagheranno più Irpef, perché si interviene solo sulla detrazione da lavoro dipendente. Inoltre l’ultima versione del ddl stabilità prevede che le rendite catastali delle seconde case ubicate nello stesso comune di residenza del proprietario della prima casa rientrino a far parte del reddito complessivo Irpef. Questo determinerà una ulteriore riduzione del beneficio.
Non va infine dimenticato il fenomeno del fiscal drag, per chi avrà la fortuna di vedere il reddito aumentare anche solo in termini nominali, con un conseguente incremento dell’incidenza reale dell’Irpef.

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Il Punto

  1. Daniele Menozzi

    Gentile Dott. Baldini,
    quello che io ho capito Letta intendesse dire e’ che il taglio, se applicato solo ad alcune categorie di lavoratori (es. lavoratore con X figli a carico e stipendio inferiore a Y), porterebbe a questi (e solo questi) lavoratori un aumento maggiore dei 14 euro famosi, senza portare ovviamente alcun aumento agli altri lavoratori – lasciando quindi al parlamento il dovere di decidere in materia.
    Percio’ tecnicamente ha ragione… Anche se i soldi a disposizione sono sempre soltanto quelli 🙂

  2. Enrico

    L’articolo fa chiarezza sull’affermazione del presidente del Consiglio, ma….di che cifre stiamo parlando?
    Il presidente del consiglio si rende conto che sta dicendo (da ottimista oltretutto) che sta mettendo in busta paga *al mese* circa 6 minuti di lavoro un parlamentare? (a 15K /mese su 168 ore, cosa già ottimistica)

  3. Stefano

    Il problema è che ormai i politici negano anche l’evidenza oggettiva, dicendo che è colpa della stampa. No è colpa della matematica.. L’aumento di 14 euro al mese (cioè 182 euro annui/13 mensilità) era valido solo per i lavoratori dipendenti con redditi pari a 15.000. Per redditi sopra e sotto tale soglia il beneficio 14 euro è un sogno, è molto men. Intervenendo sulle detrazioni per oneri (interessi su mutuo, spese sanitarie,ecc..) si scende di molto. Il discorso delle detrazioni per carichi di famiglia non regge Sig. Menozzi perché la legge di stabilità 2014 non interviene su quelle. Senza dimenticare che i lavoratori dipendenti già scontano l’aumento dell’IVA dal 20 al 22% che non possono ribaltare ai clienti. Per ultimo Dott. Baldini almeno voi de lavoce potete dire che assoggettate ad IRPEF le seconde case localizzate nello stesso comune (es. case dei genitori) e non le seconde case in comuni diverse (casa vacanza) è irrazionale, ingiusto e palesemente incostituzionale?

  4. luca

    La misura massima della detrazione è, per titolari di redditi pari a 15000 euro, di 182 euro annui, che si traducono in 15 euro mensili.
    la detrazione diminuisce drasticamente sia in salire sul reddito e fino a 55.000, sia purtroppo, a scendere.
    chi ha redditi per 9000 euro, ad esempio, avrà un beneficio di detrazione pari a circa 2 euro mese.
    chi ha fino ad 8000 euro di reddito, continuerà a non pagare ma rimane di fatto abbandonato al nulla.

  5. luca

    scusate, intendevo dire “la misura massima del beneficio della detrazione”

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