Continuiamo così a farci del male. I veri vincoli ad adottare politiche fiscali espansive non vengono dall’Europa bensì dalla Costituzione.  Per questo la Legge di stabilità contiene il disavanzo nel 2014 al 2,5 per cento, quando l’Europa ci chiederebbe solo di stare sotto al 3 per cento. Così la manovra perde 8 miliardi che potevano essere destinati alla riduzione del cuneo fiscale. Rimarremo uno dei paesi Ocse in cui le tasse su chi lavora e ha figli sono più alte. L’ennesimo blocco del turnover indiscriminato sul personale pubblico rischia di essere la premessa di nuovo precariato. Sembra destinata a rimanere sulla carta l’ennesima promessa di tagliare gli stipendi dei dirigenti.
Il limite, fissato in termini assoluti, nel debito federale americano sta minando non solo la credibilità della politica fiscale degli Stati Uniti, ma anche del dollaro.
Movimento 5 stelle e associazioni di consumatori contro la “tabella unica” che fissa a carico delleassicurazioni i risarcimentidi danni psicofisici in misura inferiore a quelli stabiliti finora dai principali tribunali. Il vero problema però è legato alla scarsa concorrenza tra le compagnie.

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