Prendersela con l’ex ministro Giulio Tremonti, soprattutto in campagna elettorale, è quasi come sparare a un bue legato all’albero o, per un pescatore subacqueo, a un polpo di notte: impossibile mancarlo. Ne dice tante in questi giorni e molte al limite della sfrontatezza. Ad esempio che l’Italia è in recessione da sei anni e che la recessione è molto dura. Ci ha messo tanto ad ammetterlo, ma finalmente anche lui se ne è accorto dopo mesi e mesi passati a sostenere che la crisi era in America, non in Italia, quando il Pil da noi calava di 6 punti e negli Stati Uniti di 2.
La boutade dell’ultima ora è che non bisogna tassare la casa perché è incostituzionale dato che la Costituzione tutela il risparmio. Ovviamente se è così, è anche incostituzionale tassare i Bot, i Btp, i conti correnti, i rendimenti azionari e così via – ovvero il risparmio finanziario. Non è risparmio anch’esso? Non va ugualmente tutelato? E perché allora Tremonti stesso, nelle vesti di ministro dell’Economia, istituì l’imposta di bollo sui depositi titoli nella manovra del luglio 2011? Dimenticanza costituzionale per il troppo caldo? Ma, proseguendo il ragionamento, poiché il risparmio altro non è che il reddito meno il consumo, se è incostituzionale tassare il risparmio, sarà anche incostituzionale tassare la sua definizione. Quindi anche le tasse sul reddito (e anche quelle sul consumo?) sono incostituzionali. Rimane solo la tassa sulla spazzatura, ma quella va agli enti locali. E così abbiamo garantito il pareggio di bilancio: zero tasse, zero spese. Potevamo “risparmiarci” di aggiungere un articolo in Costituzione, bastava interpretare bene l’articolo 47.
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Vincesko
Segnalo che l’Associazione Contribuenti.it (coautrice, in passato, della leggenda metropolitana delle 600 mila auto blu) si è fatta promotrice di un’azione collettiva di richiesta rimborso IMU per violazione dei “dettami costituzionali e delle direttive comunitarie” ed ha annunciato di aver distribuito già 1,5 mln di moduli. Ad un mio reiterato commento molto critico, in cui ho definito la loro iniziativa una pagliacciata e chiesto di precisare quali norme costituzionali e comunitarie fossero state violate, ha minacciato le vie legali. Poi mi ha diffidato dall’inviarle articoli come “Sessanta miliardi di sciocchezze” di Tito Boeri. Adesso provvederò a trasmettergli anche questo.
giuseppe catanzariti
considerazioni piu’ che centrate. io vado dicendo da sempre che per sanare la finanza pubblica basterebbe abolire l’assistenza sanitaria, il trasporto pubblico, la scuola pubblica e ogni forma di welfare. il che consentirebbe di abolire le tasse. semplice, no?
Federico (estero)
Beh, di certo, c’è che la tassazione surreale italiana ha raggiunto dei livelli assolutamente fuori scala.,.Ma in fondo non bisogna essere eccessivamente rigidi con i nostri poveri (modo di dire) politicastri. Poveretti, stanno iniziando a realizzare che la legge sul conflitto di interessi è principio di civiltà (bersani), la corruzione è uno dei mali assoluti (specie se rasenta i 60 billion stimati), è bene incrementare political accountability (v. worldbank, ad esempio) ed introdurre – finalmente – una legge elettorale…all’alba del terzo millennio dopo Crist…almeno a parole…is this it? boh? chiedere all’elettorato Italiano…è la volta buona?
Giacomo
Mi perdoni professore, ma dissento in parte dalle sue affermazioni, tassare il reddito è costituzionale, dopo aver pagato le tasse mi rimangono dei soldi che posso spendere per vivere o per quel che più mi aggrada, e infine il risparmio. con cui posso fare investimenti mobiliari o immobiliari, è su questi ultimi che si impone una doppia tassazione in quanto già tassato all’origine.
non è esatto dire che vengano tassati bot e btp, si tassa la plusvalenza su questi strumenti attualmente al 20%, è ben differente la cosa spiegata così…. la prego non confonda le idee di chi la legge
Sulla mancanza di coerenza di un ministro che pagava in contanti l’affitto a l’on. Milanese, derivante per sua stessa ammissione:”da un contratto verbale senza obbligo di fatturazione”
concordo pienamente
Andrea Milner
Più che l’articolo del professore, che è uno scherzo polemico e leggero (detto più seriamente il risparmio è consumo differito e quindi, se rapportato a importanti obiettivi di vita, avrebbe funzione sociale), è giusto, come lui stesso invita, rileggere l’articolo 47 della nostra Costituzione. Dove il risparmio non è soltanto tutelato, si incoraggia! Dice del controllo del credito e questo ci sconforta. Elenca cosa intende favorire: la proprietà abitativa, quella della terra coltivata, l’investimento azionario diretto e indiretto. E’ interessante che non si dica di titoli del debito pubblico o postale, che ora hanno minore imposta. Allora poi la pensione pubblica non era un problema e quindi alle forme complementari nessuno pensava, mentre oggi sono giustamente la forma di risparmio fiscalmente più conveniente (ma così poco utilizzate!). Resta il fatto, comunque, che l’imposizione fiscale sul risparmio sia notevolmente aumentata negli ultimi tempi, scoraggiandolo. E rendendo più difficile il lavoro a chi, come me, opera nel settore. Riprendo, ciononostante, il tono scherzoso del professore e domando: perché io, promotore finanziario di intermediario, debba spiegare che preleveremo l’imposta di bollo con aliquota aumentata, mentre non avrà lo stesso onere il materassaio che vende il materasso sotto il quale il risparmiatore si sentirà sempre di più di mettere il denaro?
Alberto
Mi aiuti a capire. La società è organizzata secondo delle regole di condotta (dicasi leggi) ispirate dalla costituzione, nello specifico rievochiamo la tutela del risparmio. Il risparmio è quanto accantonato nel tempo, dopo il prelievo fiscale, da quanto guadagnato e non speso. Il risparmio è una scelta di buon senso che rievoca qualche favola sulle formiche e le cicale. L’imposizione fiscale su cedole o dividenti la comprendo, ma mi spieghi la ragione di un prelievo sul risparmio del capitale non renumerato. Che l’ex ministro Tremonti abbia applicato l’imposta sui depositi (dicesi bollo) a prescindere dal guadagno e dichiari che la prima casa non è tassabile è una palese contraddizione a cui, però, l’attuale premier Monti non solo non ha posto rimedio ma l’ha perfino aumentata (sia sulla casa, sia sui risparmi) e credo che anche il prossimo premier non abbia obiezioni sull’interpretazione soggettiva degli articoli costituzionali citati. Ciò rievoca un bellissimo aneddoto : nel deserto, quando manca l’acqua, questa si porta via, con ogni mezzo, a chi c’è l’ha: tra privati si parla di furto, per lo stato a volte di esproprio a volte di imposizione fiscale.
Il mondo è come lei lo percepisce, se non può cambiare la realtà può sempre cambiare il modo che ha di percepirla. I politici, di qualunque colore, sono bravissimi in questo.
Ad maiora