Il gioco d’azzardo è molto diffuso tra gli adolescenti italiani, spesso di nascosto dai genitori. Ma chi lo rende accettabile, la famiglia o gli amici? È una questione cruciale per la prevenzione della ludopatia giovanile e delle sue conseguenze sociali.

Un fenomeno diffuso e spesso nascosto

Il gioco d’azzardo è legalmente proibito per i minori, ma una percentuale significativa di adolescenti continua a giocare, soprattutto in Italia, dove i tassi di gioco tra i giovani risultano almeno quattro volte superiori rispetto agli adulti.

Per comprendere meglio il fenomeno, abbiamo utilizzato i dati di un’indagine condotta nel 2014 su un campione di 10.959 studenti delle scuole superiori italiane, di età compresa tra i 13 e i 18 anni o più (maggiori dettagli anche qui).

Nella nostra ricerca, ci siamo focalizzati su coloro che hanno dichiarato di aver giocato d’azzardo almeno una volta nell’anno precedente il sondaggio (N=5542), con l’obiettivo di analizzare l’influenza della famiglia e degli amici sulla propensione degli adolescenti a nascondere il proprio comportamento di gioco ai genitori.

Nel nostro sottocampione di giovani giocatori (N=5542), la percentuale di adolescenti con genitori o amici che giocano è elevata. Il 96,14 per cento (N=5328) ha almeno un genitore giocatore, mentre il 91,81 per cento (N=5088) ha amici che giocano. La maggioranza dei giocatori, l’88,90 per cento (N=4927), ha sia genitori che amici che praticano il gioco d’azzardo. Al contrario, soltanto lo 0,96 per cento (N=53) non ha né genitori né amici coinvolti nel gioco.

Al gioco d’azzardo non sempre si associa un comportamento trasparente. L’aspetto più rilevante per il nostro studio riguarda proprio questo: la propensione degli adolescenti a nascondere il gioco ai propri genitori. È più elevata quando né i genitori né gli amici giocano (62,26 per cento), più del doppio rispetto a chi ha sia genitori che amici giocatori (29,65 per cento). La presenza di genitori giocatori riduce significativamente l’attitudine alla segretezza: tra gli adolescenti con genitori che non giocano, il 47,20 per cento nasconde il proprio comportamento, mentre tra quelli con genitori giocatori la percentuale scende al 29,26 per cento, indipendentemente dal comportamento degli amici.

La relazione tra la propensione a nascondere il gioco e l’avere amici giocatori è invece meno netta. La differenza tra chi ha amici che giocano e chi non li ha è minima, con una riduzione della propensione alla segretezza di appena l’1,2 per cento (da 30,05 a 28,85 per cento), indipendentemente dal comportamento dei genitori.

Genitori e amici: chi influenza di più?

Le nostre analisi di regressione mettono ulteriormente in luce la correlazione. I ragazzi con genitori giocatori hanno il 17-18 per cento di probabilità in meno di nascondere la propria attività di gioco rispetto a quelli con genitori che non giocano. Al contrario, la presenza di amici che giocano non ha una influenza significativa.

Oltre alla presenza di genitori giocatori, anche altri elementi familiari incidono sulla tendenza dei ragazzi a nascondere il gioco: la qualità della relazione tra genitori e figli (chi ha un buon rapporto con i genitori tende a essere più trasparente), e la fonte del denaro utilizzato per giocare (se i soldi sono dati dai genitori, i figli sono il 6-7 per cento meno propensi a nascondere il gioco).

Qualche suggerimento per le politiche di prevenzione

I risultati dello studio indicano che le strategie di prevenzione dovrebbero tenere conto del ruolo centrale della famiglia e della diffusione dei giochi online. Ne suggeriamo alcune qui.

Spesso, le campagne di sensibilizzazione contro il gioco d’azzardo si sono concentrate quasi esclusivamente sui ragazzi, puntando sulla consapevolezza dei rischi e sulla pressione del gruppo degli amici. Coinvolgere direttamente i genitori, informandoli sulle conseguenze del gioco d’azzardo giovanile e sulla loro influenza cruciale nelle abitudini dei figli, potrebbe rendere la prevenzione più efficace.

I nostri dati mostrano che chi gioca esclusivamente su piattaforme digitali ha il 16 per cento di probabilità in più di celare questa attività ai genitori. Ciò suggerisce la necessità di una regolamentazione più stringente sull’accesso dei minori ai siti di gioco online, con sistemi di verifica dell’età più efficaci e maggiori responsabilità per le piattaforme di gioco.

I dati mostrano che il 70,7 per cento dei ragazzi utilizza soldi ricevuti dai genitori per giocare. Potrebbe contribuire a ridurre il problema un’educazione finanziaria più mirata, che aiuti gli adolescenti a gestire il denaro in modo responsabile e a comprendere i rischi del gioco d’azzardo, tra cui l’indebitamento progressivo, che può causare instabilità economica e aumentare l’esposizione a comportamenti illeciti.

L’idea che il gioco d’azzardo tra gli adolescenti sia influenzato principalmente dagli amici non trova conferma nei nostri dati. È la famiglia a determinare quanto il gioco sia percepito come accettabile e quanto i ragazzi si sentano liberi di parlarne. Se il problema è la diffusione del gioco tra i minori, la soluzione deve partire da casa.

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