Lavoce in 3 passi è la nuova iniziativa mensile de lavoce.info. Tre articoli su uno stesso argomento – pubblicati in sequenza – che accompagnano il lettore lungo un percorso logico e particolareggiato. Matteo Motterlini ci guida tra i temi che legano le scienze cognitive e il cambiamento climatico.
Fatichiamo a riconoscere il riscaldamento globale come un problema che ci riguarda da vicino perché non ne abbiamo avuto ancora esperienza diretta nei suoi aspetti più gravi. Ci abituiamo così a situazioni sempre più anomale finendo per considerarle normali. E rimandiamo a un domani indefinito azioni che invece permetterebbero per lo meno di limitare i danni, prima di arrivare a un definitivo punto di non ritorno. I decisori politici, stretti nella morsa del consenso immediato, faticano ad affrontare una crisi che colpirà soprattutto le generazioni future. E i nazionalismi, con il loro sguardo miope e autoreferenziale, finiscono per negarla del tutto. Eppure, la crisi climatica – globale, interdipendente, intergenerazionale – smonta l’illusione che si possa agire da soli. Che si possa salvare solo la propria economia, il proprio territorio, il proprio elettorato. La scienza del clima dà fastidio perché mette in crisi la narrazione sovranista secondo cui possiamo bastare a noi stessi. Per questo viene denigrata, distorta, ridicolizzata. Ma il clima non conosce confini. E negarlo, in nome della sovranità nazionale, non ci renderà più liberi. Ci renderà solo più soli e più esposti.
*L’articolo è tratto da Scongeliamo i cervelli, non i ghiacciai, Solferino Libri, settembre 2025

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