Presidente, le rivolgo una preghiera
L’accolga senza acredine, la ascolti fino in fondo
Le posso assicurare che è limpida e sincera
La tenga in mente mentre gira il mondo
Ieri è iniziato tra fiori e abiti scuri
Il suo momento della verità
Mi son trovato a rivolgerle gli auguri
Dita incrociate per quello che farà
Discorso meditato, pensavo speranzoso,
e forse l’ha rivisto perfino il nostro Ciampi
vedrai che riuscirà a sedurre il più scontroso
tornando fiero di consensi tanto ampi
E’ strano per chi proprio non la inquadra
Fare il tifo quasi fosse una finale
Smettendo la casacca della propria squadra
Per infilarsi quella della Nazionale.
Purtroppo l’incanto è durato poche ore
Lasciato il testo e proseguendo a braccio
In un crescendo di boria e di furore
Fondendo assieme Lucifero e un pagliaccio
Lei ritenuto gran comunicatore
Sintesi estrema e semplificazione
Pochi secondi invece di due ore
Anche sta volta ha riscosso l’attenzione.
Riuscendo a dire in quel modo infausto
Che ignora storia e ragioni dell’Unione
Che non comprende cos’è stato l’Olocausto
Che non gradisce nessuna opposizione.
Le chiedo, almeno quando gioca in Nazionale
Di rispettare arbitri e avversari
Di far vedere gioco duro ma leale
E di accettare la sconfitta o il pari.
Anni di sforzi, nei prossimi sei mesi
Potrebbero rivelarsi come vani
Non vorrei che i Tedeschi ed i Francesi
Concludessero: sempre loro, i soliti Italiani.
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