Quando ha deciso di scendere in campo, A rimarcare che tutto è cambiato Chi l’ha creduta, non io, lo confesso, E si è disposto in trepida attesa Ponti, autostrade e nuovi trafori Ma se per caso poi Le si obbietta Potrebbe dire a noi tutti Italiani Non so perché, ma avevo pensato Guardando Vito e Schifani in azione Mi ero convinto che Lei intendesse In mezzo a cui il suo volto ci accoglie
uomo del fare, col suo verbo schietto
a molti è parso la luce di un lampo
con il passato un bel taglio netto
Lei ci ha invitato a un nuovo cammino
Basta col rito vetusto e abusato
Della Politica e del suo Teatrino
forse ha pensato con vago stupore
che ogni problema non è più lo stesso
se ad affrontarlo è un imprenditore
Di soluzioni chiare e efficaci
Tasse ridotte, una giusta pretesa
Ma ne saranno davvero capaci?
Tutta l’Italia un immenso cantiere
Flessibilissimi i nuovi lavori
Verranno i fatti, non solo chimere.
Che del programma si è visto pochino
Che queste cose ancor le si aspetta
Lei tuona irato: riecco il Teatrino!
Che cosa intende con questo Teatrino?
I riti curiali dei democristiani?
Lo sguardo triste di Piero Fassino?
Che Lei intendesse una cosa diversa
Non qualche cosa che vien dal passato
Prima Repubblica sepolta e sommersa
O Taormina che allude beffardo
Igor Marini che fa il testimone
O le sparate di Umberto il Lombardo
Parlare dell’oggi, e la cosa mi quadra
Che col Teatrino in realtà Lei alludesse
Al tragicomico della sua squadra.
Illuminato da un raggio un po’ crudo
C’è qualche crepa, il cerone si scioglie
E poi un sussurro: guardate, il re è nudo.
Lavoce è di tutti: sostienila!
Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!
Lascia un commento