Cosa ha detto la stampa


 


13 Dicembre 2005 Repubblica
Lavoce.info: 30 mila iscritti


ROMA — Il sito lavoce.info ha superato in questi giorni i 30 mila iscritti alla sua newsletter e ha raggiunto, nei mesi di ottobre e novembre, il traguardo di un mlione di pagine scaricate mensilmente. Ideato da Tito Boeri, il sito si è accreditato come coscienza critica del governo Berlusconi, ma partendo da posizioni liberiste. Da oggi inoltre è in chiaro www.teulos-eu.com, il gemello francese de lavoce.info.


10 giugno 2006 Riformista


..la squadra della voce.info, una delle più riuscite fucine di egemonia cultural-politica sul versante del mantello liberale generosamente offerto alle spalle della vecchia sinistra statalista e tastatrice.


28 febbraio 2006 Il Sole24ore
La setta de lavoce.info; Il ministro e la Scientology degli economisti


Ma chi sono gli economisti di Scientology, ai quali il ministro dell’Economia Giulio Tremonti da qualche tempo rivolge i suoi strali ironici? Chi si può individuare nella parte di Ron Hubbard, e chi in quella dell’adepto “glamourous’, qualcuno che sia, per così dire, l’equivalente di Tom Cruise o di John Travolta? Un indizio sicuro lo ha fornito lo stesso Treinonti. Il quale ha evocato per la prima volta Scientology nel corso della conferenza sta che è seguita alla riunione del Comitato interininisteriale per il credito e il risparmio. E lo ha fatto in risposta a chi gli chiedeva cosa pensasse del parere di alcuni economisti e giuristi, come il collaboratore della Voce Francesco Vello, che quel giorno stesso si era espresso a favore del pensionamento in via definitiva del medesimo Cicr, se non altro per evitare rischi di interferenzee politiche sull’attività di vigilanza creditizia o sui compiti delle authority che controllano il mercato. La “setta” alla quali il ministro si riferiva potrebbe esssere quindi quella degli intellettuali che scrivono sul giornale telematico www.lavoce.info il cui animatore principale è Tito Boeri. Certo, nel gruppo l’equivalente di Cruise o Travolta non si trova. Al massimo, tra i suoi collaboratori si può rintracciare qualche anziano premio Nobel come Robert Solow, o qualche esperto internazionale di finanza pubblica non pregiudizialmente tenero con i conti dello Stato italiano, come Vito Tanzi o come Daniel Gros. Quanto al “guru” di questa setta, non ci sono dubbi: si tratta dell’economista Francesco Giavazzi, al quale la saggezza di Colbert non va giù. Né in francese, né in italiano.


 


15 giugno 2006 Il Foglio
La strana lobby degli economisti, sinistri per tic e liberisti per forza


Milano. Il suo debutto il partito degli economisti l’ha fatto a giugno 2005, quando il Sole24Ore ha pubblicato un appello sul rigore fiscale firmato da 140, poi 178, infine 193 adepti della “scienza triste”. Casus belli, gli sforzi di Silvio Berlusconi per ottenere flessibilità sui conti pubblici italiani. Tra le prime adesioni compaiono alcuni nomi che poi giocheranno un ruolo importante nella strategia unionista di attacco al potere. Come Tito Boeri e Riccardo Faini.
Boeri, che insegna Economia del lavoro all’Università Bocconi, ha ottenuto il Ph.D. alla New York University è stato Senior economist all’Ocse e consulente del Fondo monetario internazionale, della Banca mondiale e della Commissione europea, e oggi dirige la Fondazione Rodolfo Debenedetti. Fondatore e redattore de lavoce.info — il sito dalla grafica dimessa, che funziona come un club di giocatori di polo e che ha coagulato la miglior intellighenzia Cav-scettica disponibile — in campagna elettorale è stato uno dei volti che con più convinzione hanno sostenuto Romano Prodi. Faini, che il Ph.D. l’ha preso al Mit ed è transitato per le stesse organizzazioni internazionali di Boeri, è approdato a Tor Vergata dopo un’esperienza al la Banca d’Italia e poi al ministero dell’Economia come dirigente generale, regnante Vincenzo Visco. A differenza di Boeri, che per ora è rimasto a bocca asciutta, Faini ha incassato già due incarichi di prestigio: presidente della commissione per la verifica dei conti pubblici e successivamente coordinatore del gruppo di lavoro ministeriale sul Dpef. Entrambi gli incarichi gli sono stati affidati da Tommaso Padoa-Schioppa, a cui è legato dai tempi della Banca d’Italia, che ne ha fatto una sorta di direttore generale ombra del ministero dell’Economia (vacilla la poltrona di Vittorio Grilli). Quanto a Prodi che una parte della redazione de lavoce.info aveva incontrato prima delle elezioni, nessuno si aspettava da lui una convocazione diretta: si sa che il premier preferisce circondarsi di vecchi amici, come dimostra l’elevazione di Fabio Gobbo a sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Qualcuno dice che Boeri, come la maggior parte dei suoi colleghi vocianti, non aspirava alla prima linea. “Nessuno di noi ha mai fatto un investimento reale sulla politica — confida uno dei redattori — Preferiamo tenere le mani libere”. Ma certo un pensierino agli affari di potere era stato fatto. Gli uomini della Voce sono maestri di triangolazione con il sistema dei media, dal Corriere della Sera (dove domina però un vociante anomalo come Francesco Giavazzi), il Sole 24 Ore, la Repubblica e la Stampa.
Tra i principali sostenitori del partito degli economisti, c’è il tesserato numero uno del Partito democratico, Carlo De Benedetti che coi suoi media e attraverso la fondazione diretta da Boeri aiuta finanziariamente la pattuglia. Un altro supporter è Innocenzo Cippolletta, presidente del Sole24Ore e dell’Università di Trento, città dove si è svolto il Festival dell’economia targato lavoce.info. E’ forse in virtù di questi due fatti — la disattenzione di Prodi e il collateralismo con CDB — che, dopo aver offerto al centrosinistra copertura intellettuale, lavoce.info ha iniziato a punzecchiare la nuova maggioranza: prima con Carlo Scarpa sull’incapacità dell’esecutivo di organizzare una catena gerarchica efficace nelle decisioni economiche, poi con Bruno Dente sul tradimento della legge Bassanini, infine con Boeri e Pietro Garibaldi (trait-d’union tra Boeri e Giavazzi e uomo secondo alcuni di sospette simpatie destrorse) proprio sui risultati della commissione Faini, ritenuti imprecisi e ambigui: non si mischiano le valutazioni tecniche e le considerazioni politiche.
Molti hanno visto nel club lavoce.info un concentrato di potere accademico: c’è forse un grumo di dinamiche baronali, ma non è tutto. Il nocciolo è che, in questa creazione sinistroide per tic e liberista per forza, c’è l’aspirazione degli economisti a farsi caimani, a uscire dalle aule e diventare editorialisti: meglio essere letti da centomila lettori ordinari per un giorno, che essere studiati per vent’anni da un pugno di scienziati tristi.

Cosa ha detto la stampa


20- 27 luglio 2006 Il Salvagente
Cresce “la voce” che informa fuori dal coro

E’ il fenomeno informativo-editoriale più significativo degli ultimi anni. Un periodico on line, curato da una redazione di docenti universitari, che fa le pulci al potere e alla politica. La voce.info (buon compleanno) compie quattro anni. Ecco il bilancio e i progetti raccontati dalla redazione.

Nel luglio del 2002 nasceva la voce.info periodico on line ideato e scritto da un gruppo di docento universitari, esperti soprattutto di economia. L’obiettivo: fornire un’informazione credibile, autonoma. Insomma, loro sono quelli che gli anglosassoni chiamano watchdog, il cane da guardia che non fa sconti a nessuno…

E quattro. E’ dal 4 luglio 2002 che esiste lavoce.info. E’ un’esperienza nuova che conta ormai diversi emulatori. Da dicembre 2005 abbiamo un sito gemello in Francia, Telos.
Nell’autunno di quest’anno inizierà l’avventura de lavoce a livello europeo (European Economic Perspectives), sotto l’ombrello del Cepr di Londra. cercheremo di offrire uno spazio di discussione su temi di rilevanza continentale. Staremo alle costole delle burocrazie di Bruxelles. Ci sembra che manchi del tutto un forum di questo tipo a livello europeo.
La diffusione di Internet ci permette di raggiungere un pubblico sempre più numeroso e di intrattenere rapporti molto stretti coi nostri lettori. Abbiamo quasi raggiunto i 40mila iscritti alla nostra newsletter (un anno fa erano 26mila). Nell’ultimo il sito ha ricevuto quasi 2 milioni di visite per 12 milioni di pagine scaricate raggiungendo una media di 9mila visite al giorno nei mesi di marzo/aprile, prima delle elezioni politiche…
Essendo la nostra un’iniziativa volontaria, a ogni anniversario ci chiediamo se vale la pena di continuare o meno. Riteniamo che “la voce.info” si sia conquistata un ruolo importante e che valga la pena di continuare a fornire il nostro servizio per due ragioni.
E’ una democrazia monca quella in cui si è continuamente chiamati a votare senza essere adeguatamente informati sulla posta in gioco. Non abbiamo avuto un momento di sosta negli ultimi ventiquattro mesi. Prima le elezioni europee, poi le regionali, quelle politiche, una nuova tornata di rinnovi di amministrazioni locali e, infine, il referendum costituzionale.

4 luglio 2006 Metro
lavoce.info: quarto compleanno

Nata il 4 luglio 2002 con lo scopo di fare il “cane da guardia” alla politica economica. Conta quasi 40.000 iscritti alla newsletter. Nel 2005 ha ricevuto 2 milioni di visite per 12 milioni di pagine scaricate. In autunno inizierà un’avventura europea con il Cepr di Londra.

 

4 luglio 2006 Il Foglio
Oggi quarto compleaimo de lavoce.info, i ragazzi felici della scienza triste

Milano. Su lavoce.info, l’esclusivo club degli economisti online, la faccenda dei taxi è citata per la prima volta, in un inciso, in un articolo di Giuseppe Bertola del 5 agosto 2002. Il pezzo è dedicato ai 2887 esuberi previsti dal piano di ristrutturazione della Fiat. Bertola suggeriva l’auto gialla come soluzione di ripiego: così almeno accade dove “è consentito guidare taxi con poche formalità e poco guadagno”. Al tema sono dedicati altri sedici interventi, uno dei quali, firmato da Massimo Bordignon e Andrea Boitani e datato 6febbraio2003, propone di utilizzare il ricavato della vendita di nuove licenze per compensare i vecchi possessori, un escamotage simile a quello che ha spinto la categoria sui piede di guerra in questi giorni. Le cose sono cambiate, dalla fondazione, quattro anni fa, de lavoce.info. Oggi un importante numero delle proposte emerse sul sito web nono parte integrante del decreto Bersani. L’anno scorso avevano agitato gli umori della coalizione di centrosinistra, grazie a un edatoriale di Francesco Giavazzi sul Corriere della sera.
Difficile dire se il ministro dello Sviluppo economico abbia concepito il decreto proprio leggendo lavoce.info. Però, poco o tanto può aver contato. Ed è una coincidenza singolare che il sito veda come colonna sonora del suo quarto compleanno proprio le proteste dei tassisti e delle altre corporazioni. Si schermisce Tito Boeri “Non voglio vantare meriti che non abbiamo. Tuttavia, molti dei punti sollevati da Bersani sono stati sviluppati dai nostri collaboratori. Il mio feeling è che il nostro lavoro sia servito anche a porre due altri problemi: quello delle competenze e quello della cultura economica”. Cioè, terra terra, l’esigenza di mettere gli uomini giusti (preparati, convinti, dotati di una visione) al posto giusto e la necessità di iniettare l’abc dell’economia in un paese di santi, poeti, navigatori e giuristi.
Del resto, lo stesso Bersani ha definito lavoce.info “benzina nel motore dello spirito civico e della cultura democratica del paese”. La lista degli ammiratori e lettori è lunga quanto improbabile: sarebbe difficile vederli assieme in altre occasioni. L’elenco va da Luca di Montezemolo a Domenico Siniscalco, da Ezio Mauro a Paolo Mieli, da Mario Monti a Tommaso Padoa Schioppa, da Giancarlo Pagliarini a Giuliano Amato, da Alessandro Profumo a Guglielmo Epifani. E in effetti, quello che probabilmente è il maggior merito de lavoce.info, e anche il suo aspetto più originale, sta nell’aver dato agli economisti uno spazio per esprimersi al di fuori dei circoli accademici, parlando la lingua della gente comune. Farsi stakeholder rispetto al processo politico, per così dire. Chiarisce Boeri: “spesso gli economisti, compresi quelli che collaborano con lavoce.info, hanno pareri discordi su come risolvere i problemi: ma, quanto meno, c’è una convergenza sul metodo. E forse noi siamo riusciti a trasmettere questo metodo anche ai mezzi di informazione e agli uomini politici, che oggi guardano alle cose con occhi diversi rispetto al passato, e soprattutto ricorrendo meno agli occhiali dell’ideologia”. In un certo senso, lavoce.info ha saputo raccogliere gli studiosi, offrire loro una palestra e mettere sul piatto una strategia comune: marciare divisi per colpire uniti. Cosa resa possibile, peraltro, dalle corazzate mediatiche che ospitano e coccolano i vocianti: a partire dal quartetto Sole24Ore – Corriere della sera – Repubblica – Stampa.
Una cosa è certa: i militanti de lavoce.info si ritengono in servizio permanente, non sono contagiati dall’euforia della vittoria. “Il decreto Bersani è una piccola rivoluzione – spiega Carlo Scarpa – ma c’è ancora molto da fare. E tra le priorità ci sono compiti difficilissimi, come le liberalizzazioni nel settore dell’energia e dei servizi pubblici locali”. Come? “Garantendo l’indipendenza delle autorità di regolazione, rendendo autonome le imprese che gestiscono le infrastrutture a rete da quelle che producono elettricità e gas, e, per quel che riguar a o servizi pubblici locali, introducendo il meccanismo della gara a tutti i livelli”. Un primo assaggio del da farsi, che è anche un avviso che il governo non ha ottenuto l’adesione pronta cieca e assoluta dei vocianti (che pure simpatizzano pi¨´ a sinistra che a destra) è contenuto in un editoriale compar so stanotte a proposito del fatto che non bi sogna dormire sugli allori. Bisogna ancora aprire i dossier relativi a quelle corporazioni che, elettoralmente, strizzano l’occhio all’Unione e mettere in discussione il capitolo del pubblico impiego e dei tagli di spesa, per esempio: “quest’anno le entrate sono andate molto meglio del previsto, quindi non c’è modo di incidere significativamente sul lato del prelievo”, conferma Boeri.
La missione che lavoce.info si è data è di quelle col botto: fornire le munizioni per un rinnovamento strutturale del paese. Ma la decisione se premere il grilletto, quella non spetta ai ragazzi felici della scienza triste.

4 luglio 2006 Europa
lavoce.info compie quattro anni. On line, su economia, scuola e società un dibattito che fa opinione

Era il 4 luglio 2002, il caldo era più o meno lo stesso, on line fece la sua comparsa il sito www.lavoce.info. Sulle dinamiche economiche e i processi sociali il dibattito acquisiva un nuovo spazio di parola animato da alcuni fra i professionisti più preparati e i docenti più autorevoli in diverse materie: economia, finanza, immigrazione, welfare, diritti, cooperazione, informazione, scuola, universit§Ñ. Lo volle fortemente l’economista Tito Boeri da sempre mente e anima de lavoce.info. In quattro anni il sito è cresciuto, ha moltiplicato i contatti (attualmente una media di novemila al giorno), incrementato gli iscritti alla newsletter (40mila oggi, erano 26mila solo un anno fa). E, citando il poeta, vanta diversi tentativi di emulazione visto che dal dicembre scorso in Francia è nato il gemello Telos, mentre nel prossimo autunno partirà l’avventura europea de lavoce sotto l’ombrello del Cepr di Londra. Da un questionario che si può trovare (e fare) sul sito, emerge che il suo è un pubblico molto selezionato: due lettori su tre hanno una laurea, l’80 per cento lavora, tra chi non ha un’occupazione prevalgono gli studenti e i pensionati. In generale sono molti i docenti e gli insegnanti, e così pure i dirigenti e i quadri direttivi. E fra manager e imprenditori sono molti i frequentatori di un sito diventato cult. Che fa opinione.

 

15 giugno 2006 Il Foglio
La strana lobby degli economisti, sinistri per tic e liberisti per forza

Milano. Il suo debutto il partito degli economisti l’a fatto a giugno 2005, quando il Sole24Ore ha pubblicato un appello sul rigore fiscale firmato da 140, poi 178, infine 193 adepti della “scienza triste”. Casus belli, gli sforzi di Silvio Berlusconi per ottenere flessibilitàsui conti pubblici italiani. Tra le prime adesioni compaiono alcuni nomi che poi giocheranno un ruolo importante nella strategia unionista di attacco al potere. Come Tito Boeri e Riccardo Faini.
Boeri, che insegna Economia del lavoro all’università Bocconi, ha ottenuto il Ph.D. alla New York University è stato Senior economist all’Ocse e consulente del Fondo monetario internazionale, della Banca mondiale e della Commissione europea, e oggi dirige la Fondazione Rodolfo Debenedetti. Fondatore e redattore de lavoce.info – il sito dalla grafica dimessa, che funziona come un club di giocatori di polo e che ha coagulato la miglior intellighenzia Cav-scettica disponibile – in campagna elettorale è stato uno dei volti che con più convinzione hanno sostenuto Romano Prodi. Faini, che il Ph.D. l’ha preso al Mit ed è transitato per le stesse organizzazioni internazionali di Boeri, è approdato a Tor Vergata dopo un’esperienza al la Banca d’Italia e poi al ministero dell’Economia come dirigente generale, regnante Vincenzo Visco. A differenza di Boeri, che per ora è rimasto a bocca asciutta, Faini ha incassato giù due incarichi di prestigio: presidente della commissione per la verifica dei conti pubblici e successivamente coordinatore del gruppo di lavoro ministeriale sul Dpef. Entrambi gli incarichi gli sono stati affidati da Tommaso Padoa-Schioppa, a cui è legato dai tempi della Banca d’Italia, che ne ha fatto una sorta di direttore generale ombra del ministero dell’Economia (vacilla la poltrona di Vittorio Grilli). Quanto a Prodi che una parte della redazione de lavoce.info aveva incontrato prima delle elezioni, nessuno si aspettava da lui una convocazione diretta: si sa che il premier preferisce circondarsi di vecchi amici, come dimostra l’elevazione di Fabio Gobbo a sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Qualcuno dice che Boeri, come la maggior parte dei suoi colleghi vocianti, non aspirava alla prima linea. “Nessuno di noi ha mai fatto un investimento reale sulla politica – confida uno dei redattori – Preferiamo tenere le mani libere”. Ma certo un pensierino agli affari di potere era stato fatto. Gli uomini della Voce sono maestri di triangolazione con il sistema dei media, dal Corriere della Sera (dove domina però un vociante anomalo come Francesco Giavazzi), il Sole 24 Ore, la Repubblica e la Stampa.
Tra i principali sostenitori del partito degli economisti, c’è il tesserato numero uno del Partito democratico, Carlo De Benedetti che coi suoi media e attraverso la fondazione diretta da Boeri aiuta finanziariamente la pattuglia. Un altro supporter è Innocenzo Cippolletta, presidente del Sole24Ore e dell’Università di Trento, città dove si è svolto il Festival dell’economia targato lavoce.info. E’ forse in virtù di questi due fatti – la disattenzione di Prodi e il collateralismo con CDB – che, dopo aver offerto al centrosinistra copertura intellettuale, lavoce.info ha iniziato a punzecchiare la nuova maggioranza: prima con Carlo Scarpa sull’incapacità dell’esecutivo di organizzare una catena gerarchica efficace nelle decisioni economiche, poi con Bruno Dente sul tradimento della legge Bassanini, infine con Boeri e Pietro Garibaldi (trait-d’union tra Boeri e Giavazzi e uomo secondo alcuni di sospette simpatie destrorse) proprio sui risultati della commissione Faini, ritenuti imprecisi e ambigui: non si mischiano le valutazioni tecniche e le considerazioni politiche.
Molti hanno visto nel club lavoce.info un concentrato di potere accademico: c’è forse un grumo di dinamiche baronali, ma non è tutto. Il nocciolo è che, in questa creazione sinistroide per tic e liberista per forza, c’è l’aspirazione degli economisti a farsi caimani, a uscire dalle aule e diventare editorialisti: meglio essere letti da centomila lettori ordinari per un giorno, che essere studiati per vent’anni da un pugno di scienziati tristi.

28 febbraio 2006 Il Sole24ore
La setta de lavoce.info; Il ministro e la Scientology degli economisti

Ma chi sono gli economisti di Scientology, ai quali il ministro dell’Economia Giulio Tremonti da qualche tempo rivolge i suoi strali ironici? Chi si può individuare nella parte di Ron Hubbard, e chi in quella dell’adepto “glamourous”, qualcuno che sia, per così dire, l’equivalente di Tom Cruise o di John Travolta? Un indizio sicuro lo ha fornito lo stesso Treinonti. Il quale ha evocato per la prima volta Scientology nel corso della conferenza sta che è seguita alla riunione del Comitato interininisteriale per il credito e il risparmio. E lo ha fatto in risposta a chi gli chiedeva cosa pensasse del parere di alcuni economisti e giuristi, come il collaboratore della Voce Francesco Vello, che quel giorno stesso si era espresso a favore del pensionamento in via definitiva del medesimo Cicr, se non altro per evitare rischi di interferenzee politiche sull’attività di vigilanza creditizia o sui compiti delle authority che controllano il mercato. La “setta” alla quali il ministro si riferiva potrebbe esssere quindi quella degli intellettuali che scrivono sul giornale telematico www.lavoce.info il cui animatore principale èTito Boeri. Certo, nel gruppo l’quivalente di Cruise o Travolta non si trova. Al massimo, tra i suoi collaboratori si puòrintracciare qualche anziano premio Nobel come Robert Solow, o qualche esperto internazionale di finanza pubblica non pregiudizialmente tenero con i conti dello Stato italiano, come Vito Tanzi o come Daniel Gros. Quanto al “guru” di questa setta, non ci sono dubbi: si tratta dell’economista Francesco Giavazzi, al quale la saggezza di Colbert non va giù Né in francese, né in italiano.

10 giugno 2006 Riformista

..la squadra della voce.info, una delle pi¨´, riuscite fucine di egemonia cultural-politica sul versante del mantello liberale generosamente offerto alle spalle della vecchia sinistra statalista e tastatrice.


13 Dicembre 2005 Repubblica
Lavoce.info: 30 mila iscritti

ROMA – Il sito lavoce.info ha superato in questi giorni i 30 mila iscritti alla sua newsletter e ha raggiunto, nei mesi di ottobre e novembre, il traguardo di un mlione di pagine scaricate mensilmente. Ideato da Tito Boeri, il sito si è accreditato come coscienza critica del governo Berlusconi, ma partendo da posizioni liberiste. Da oggi inoltre è in chiaro www.teulos-eu.com, il gemello francese de lavoce.info.

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