Ieri l’Istat ha reso noto che a gennaio la produzione industriale è aumentata dello 0.5% rispetto a un anno prima, recuperando parte del calo marcato di dicembre. E’ una notizia che fa piacere. Ma non c’e molto di cui rallegrarsi. Le variazioni positive o negative da un mese all’altro non sono il problema su cui focalizzare l’attenzione. Il problema italiano è la bassa crescita di medio termine. Negli ultimi 10 anni il paese è cresciuto sistematicamente meno degli altri. In Germania la produzione industriale è oggi 20 punti piu’ elevata che nel 2001, nell’area dell’euro 12 punti in più. In Italia è ferma al livello del 2001. Questa stasi è il riflesso dei limiti strutturali dell’Italia. Una economia avanzata non può alla lunga reggere senza un sistema giudiziario efficiente, un sistema di istruzione di elevata qualità, una amministrazione rapida e amica dell’iniziativa privata, una rete di infrastrutture adeguata. Il prossimo governo, qualunque sia il suo colore, dovrà affrontare questi nodi. Mentre infatti poco possiamo fare per stabilizzare il ciclo economico il superamento di questi nodi dipende solo da noi.

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