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NIENTE CONDONI, GRAZIE

L’impegno che la Redazione de lavoce.info chiede al futuro Ministro dell’Economia.

Da un paio di mesi a questa parte, ma con una forte accelerazione negli ultimi giorni, la forbice fra i rendimenti dei titoli di stato italiani e i bund tedeschi è tornata a riaprirsi. Le ragioni di questo crescente divario sono da ricercarsi nella crisi dei mercati finanziari e hanno poco a che vedere con gli sviluppi del quadro politico in Italia. Ma la maggiore volatilità cui oggi sono soggetti i rendimenti dei titoli di stato obiettivamente rende vulnerabile un paese con un debito pubblico elevato come il nostro.

Gli oneri del debito possono salire bruscamente e scatenare reazioni a catena difficilmente controllabili. E’ dunque fondamentale in questo momento offrire segnali rassicuranti ai mercati. La legislatura che si è appena conclusa ha dimostrato che ci sono ampi margini in Italia per recuperare base imponibile.
Date le difficoltà che i nostri governi continuano a mostrare nel riuscire a tenere sotto controllo la spesa pubblica, questa opportunità di ampliare la base imponibile è la migliore assicurazione che oggi possiamo offrire a chi acquista i nostri titoli di stato.

I progressi compiuti nella lotta all’evasione non devono perciò essere dilapidati. Silvio Berlusconi, il candidato Presidente del Popolo delle Libertà, ha annunciato che sarà Giulio Tremonti il Ministro dell’Economia in caso di vittoria del suo partito. Giulio Tremonti, come ministro dell’Economia tra il 2001 e il 2006, si è contraddistinto per un uso massiccio dello strumento dei condoni.

A Giulio Tremonti e a Walter Veltroni (che non ha ancora indicato all’opinione pubblica chi sarà il Ministro dell’Economia in caso di vittoria elettorale) chiediamo di prendere un impegno davanti a tutti gli elettori: non ci saranno nuovi condoni nella prossima legislatura e verranno mantenute le misure più efficaci di contrasto all’evasione introdotte negli ultimi due anni (anagrafe dei conti correnti bancari, sanzioni per la mancata emissione dello scontrino fiscale, reverse charge nel settore immobiliare, trasmissione in via telematica da parte dei maggiori contribuenti dell’elenco dei clienti e fornitori).

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26 commenti

  1. Davide De Bacco

    Pienamente d’accordo. Tra l’altro la tesi secondo la quale con il condono si aumenta la base imponibile perchè vengono a galla contribuenti prima sconosciuti mi lascia alquanto perplesso. Inoltre un soggetto fisico se percepisce il sentore di condoni tende a dichiarare il meno possibile per poi salvarsi con pochi spiccioli al momento del pagamento dell’oblazione. Quindi questi vantaggi proprio non li vedo. Lascitemi però dire qualcosa sui condozi edilizi. Tra tutti sono i più odiosi. Delinquenti che rovinano intere coste e paesaggi per meri vantaggi personali a discapito della comunità. Che ci vengono a fare gli stranieri in italia se poi si ritrovano con coste, spiagge, laghi, inondati di squallido cemento? Fosse per me emanerei un decreto d’urgenza con l’obbligo di abbatimento di tutte le strutture abusive che coprono il nostro territorio entro 60 giorni, anche con l’ausilio del genio civile e militare. E’ ora di ripulire l’italia e, se il nostro territorio è la migliore risorsa che abbiamo come molti dicono, allora bisogno iniziare da qui. Chiudo facendo notare che i condoni edilizi nell’immediato generano un introito ma nel breve e lungo periodo procurano un debito nello stato

  2. michele della mea

    Un governo che utilizza lo strumento del condono è incapace di gestire la cosa pubblica. Inoltre, il ricorso al condono alimenta la sfiducia verso le istituzioni (in primis il ministero dell’economia) soprattutto da chi paga le tasse, che con un po’ di ottimismo ritengo essere la maggioranza della popolazione e la totalità delle persone oneste.

  3. Vincenzo Rinaldi

    Certamente bisogna continuare sulla strada di un fisco vigile e rigoroso che non fa sconti agli evasori ma, a mio avviso, non basta. E’ necessario agire anche sul fronte della spesa; in questo senso è assolutamente auspicabile che vada a regime il processo di revisione della spesa pubblica concepito da Padoa Schioppa, mi pare l’unico strumento per ridurre in modo razionale i costi della PA a seguito della conoscenza analitica delle aree di inefficienza e di spreco.

  4. stefano tedoldi

    Ok, basta condoni! Però basta anche a strumenti presuntivi dei livelli di reddito, sopratutto se utilizzati come soglia di azione per i controlli ispettivi: se la soglia della congruità reddituale diventa il limite sotto al qualo scatta il controllo, cos’è tale soglia se non un condono anticipato?

  5. lodovico malavasi

    In linea di principio come non essere d’accordo, ma poi……. ci si accorge che gli studi di settore altro non sono che …. mini condoni. E che dire dei patteggiamenti o delle riduzioni di pena per i motivi più futili sempre più applicati dalla Giustizia, e sempre più estesi in tutti i campi della Amministrazione? In fin dei conti mi sembrano tutti condoni spesso costruiti per risolvere situazioni difficili.

  6. Luca Vinci

    Anche se il futuro Governo (di centrodestra, come ormai pare plausibile che sarà) non dovesse fare condoni, per il suo passato comportamento, per la "giustificazione" che si è data in questi anni all’evasione e agli evasori, credo che sarà sempre forte l’aspettativa di un possibile se non probabile futuro condono, aspettativa che già di per se non dico dilapiderà, ma almeno ridimensionerà i progressi compiuti finora nella lotta all’evasione. Per eliminare o ridurre al minimo questa aspettativa, nei programmi si dovrebbe chiaramente negare questa eventualità, possibilmente cercando di essere il più possibile credibili.

  7. marcello trezza

    Come si fa nelle conclusioni presso i tribunali, pur sperando che non si faccia mai più ricorso ai condoni, posso almeno invocare, in subordine, che siano più "corretti"? Mi spiego: basterebbe che, laddove la situazione del contribuente sia valutabile, si lasciasse all’erario la possibilità di accettare o meno il condono, come avviene nel diritto civile per le transazioni. Prendiamo quello sulle liti pendenti: secondo voi vi aderì chi era quasi sicuro di vincere o chi era quasi sicuro di perdere dinanzi alle commissioni tributarie?

  8. gpuleo

    D’accordo con voi che i condoni sono antipatici, specie per chi, come i lavoratori dipendenti, le tasse le paga fino all’utima lira, ma Vi chiedo se l’accordo fra Valentino Rossi e l’Agenzia delle Entrate non sia equiparabile ad un condono (mi devi 100 ma alla fine ti facco pagare 40 ed anche a rate).Una parte del tesoretto (io credo piccola parte) è frutto di recupero di base imponibile, credo però che fino a quando non avremo un reale conflitto di interesse (chiedo la fattura al professionista o la ricevuta all’artigiano perchè poi la detraggo tutta o quanto meno ne ho un reale vantaggio) buona parte del problema dell’evasione rimarra irrisolto. Io, come lavoratore dipendente ricco (che non può evadere un centesimo), perchè guadagno giustamente dopo anni di lavoro, trasferimenti e sacrifici più di 75.000 euro sono stato penalizzato pesantemente con un aggravio di imposte di almeno 2.000 euro l’anno, che non vedo il motivo di dover dividere con una pletora di statali, parastatali e politici nullafacenti. Non parliamo poi della maggiore pressione fiscale sulle auto euro 1 ed euro 2 (per far contento Pecoraro Scanio), la chiamiamo tassa ecologica o maggiore imposta?

  9. as

    Al contrario, trattandosi di provvedimenti persecutori volti ad instaurare una sorta di grande fratello fiscale, vorrei che il prossimo governo abrogasse la schedatura dei c/c e dell’elenco clienti/fornitori e la gogna sugli scontrini fiscali e consentisse di detrarre dal reddito tutte le spese dimostrabili. inoltre dovrebbe dedicare agli sprechi nella pubblica amministrazione lo stesso impegno della fantomatica lotta all’evasione.

  10. Roberto Colmanet

    A mio avviso il condono è per concetto sbagliato ! Bisogna anche dire che la "coscenza civile" nel gestire una qualsiasi p.iva è tendente a zero. Sono la panacea del Ministro e del Governo che lo attua. Si possono non fare !

  11. Luciano Casolari

    Sono un medico. Non vi pare che l’elenco clienti fornito all’agenzia delle entrate si configuri comeuna grave violazione della riservatezza? Se infatti risulta che il signor tal dei tali ha pagato una fattura dall’oncologo questo potrebbe risultare pregiudizievole per lui e i suoi familiari.

  12. Gianni Bianco

    Il ricorso ai condoni rappresenta molto di più della semplice abdicazione dello stato al proprio obbligo politico ed etico di riscossione delle imposte e dei cittadini al proprio obbligo politico ed etico di partecipazione ai costi della comuniutà nazionale. Rappresenta l’essenza del messaggio anarchico della destra italiana, distruttivo e rivolto alla propria affermazione attraverso privilegi ed esenzioni alle categorie e classi portanti.Il problema è il consenso a tale populismo dei furbi appare ancora notevole. Colpa anche del poco rigore nelle scuole e nella formazione dei cittadini.

  13. FRANCESCO COSTANZO

    Credo che l’aspetto positivo della politica economica del precedente governo è stato l’essersi concentrato sulla lotta all’evasione fiscale, che può produrre risultati validissimi. Si può fare meglio dei precedenti governi sforzandosi di ridurre la spesa pubblica, che non significa tagliare indiscriminatamente i fondi, penalizzando i servizi al cittadino, ma spesso vuol dire utilizzare le risorse pubbliche per erogare i servizi richiesti in modo efficace, direttamente, e non per il tramite di intermediari creati ad hoc, solo per creare poltrone e posti di lavoro.

  14. Giuseppe Virzì

    Pur essendo ottime proposte e anche abbastanza semplici da concepire, la ricerca di metodi per evitare di dilapidare il capitale italiano è diventata un’utopia. Il fatto stesso di avere la volontà di rimettere al ministero dell’economia una persona come Tremonti che ha sempre detto di non voler fare condoni per poi farli e quando, infine, è stato rimosso dal ministero dell’economia, ha detto che l’unica cosa che gli dispiace è di non avere abbassato le tasse. Mi sa di mancanza totale di idee. Per quanto riguarda il PD. Non penso abbiano idee sull’economia.

  15. Federico Bigongiari

    Concordo in pieno con la Vostra analisi e concordo con i commenti al riguardo positivi. Invito a non confondere il condono con il concordato fiscale, che invece è un ottimo strumento per far emergere il sommerso, calibrato sui casi singoli e sulla effettiva sostenibilità delle imposte. Concordato dunque come strumento indispensabile per ‘educare’ il sistema verso una condotta ordinaria equilibrata. Colgo l’occasione per una riflessione di alto profilo sul peso effettivo della tassazione italiana rispetto al PIL. L’emersione di larghe fascie di evasione, manifestata in primo luogo con una maggiore entrata fiscale nell’ordine di oltre i 25 miliardi annui, riferita al valore simato del PIL non modificato, fa apparire un aumento nominale della pressione fiscale per oltre un punto percentuale, lasciando spazio a critiche infondate sul sistema. Nella realtà occorre invece rivalutare in parallelo, come più volte l’ISTAT ha fatto, anche l’aggregato costituito dal prodotto nazionale. E’ infatti ovvio pensare che, a parità di aliquote, od addirittura con aliquote leggermente più basse, le maggiori imposte provengono da una base imponibile di reddito antecedentemente mal valutata.

  16. alfonso negri

    Egregi signori della redazione l’appello che fate è giusto: niente condoni! Va bene la lotta all’evasione ma quale risultato ha dato quella condotta dal vice ministro Visco? Il maggior introito delle entrate fiscali secondo me non è dato alla lotta all’evasione -cioè da coloro che non pagano le imposte- bensì dall’aumento sconsiderato della pressione fiscale che ha messo in ginocchio i lavoratori e le piccole imprese in maniera indecente. Vogliamo combattere l’evasione in maniera efficace, il rimedio è semplice è come l’uovo di colombo- permettiamo ai contribuenti di detrarre dal loro reddito tutte le spese. Allora i contribuenti saranno incentivati a chiedere fatture, parcelle ( ad es quelle dei medici, dentisti, avvocati, commercialisti ecc ecc ) fatture e parcelle che sfuggono ad ogni tipo di imposizione. non sono uno che ama l’ex magistrato Di Pietro però ho apprezzato un suo intervento in cui proponeva per combattere l’evasione la soluzione che ho prospettato.

  17. Paolo Briziobello

    Gli ultimi condono erano inseriti in un preciso contesto temporale, caratterizzato da un diffuso disordine fiscale in cui accanto alla necessità di “far cassa” per migliorare i conti si era creata la necessità di procedere ad una scrematura dell’immenso arretrato tributario ad ogni livello. Oggi il panorama è un po’ migliorato anche se ritengo sia necessaria una presa di coscienza del fatto che esistono strumenti apparenti di contrasto all’evasione che si configurano per specifiche caratteristiche come assimilabili ai condoni: le attuali norme sugli studi settore e sul c.d. “accertamento con adesione” sono gli esempi più evidenti di una politica orientata al “far cassa”, anche in momenti congiunturali non favorevoli. Infine ritengo auspicabile una politica di semplificazione reale degli adempimenti che possa comportare una sorta di “bonus sul pregresso”, visto il flop del nuovo regime fiscale minimo introdotto nell’ultima Finanziaria in cui le norme restrittive l’hanno fatta da padrone rispetto agli scopi originari di semplificazioni contabile verso i piccoli contribuenti; oltre alle complicazioni introdotte dall’allargamento dei contribuenti soggetti agli elenchi cl. e fo.

  18. Angelo

    Con Giulio Tremonti al Tesoro, come da lunga prassi, l’Italia sarà il paese dei condoni, dell’evasione fiscale per professionisti, commercianti e per tutti quelli che hanno un commercialista alle spalle, mentre, come al solito, gli "idioti", ovvero i contribuenti che pagano le tasse con trattenuta sullo stipendio o sulla pensione continueranno a prendersela nel fondo schiena.

  19. Leopoldo Rodà

    Il Web è stracolmo di interventi che dimostrano come a suo tempo LA LOBBY finanziario-immobiliarista rappresentata dal CAF, con i suoi governanti succedutisi nel tempo, ben supportati dai cortomiranti sindacati dell’epoca, inventò il Debito Pubblico con la “tecnica del signoraggio”. Come fa oggi un lavoratore – dipendente/autonomo – a spiegare ai propri nipoti che dovranno pagare a vita gli interessi di 80 mld annui (tutti gli anni e per sempre!) su un debito di oltre 3 milioni di miliardi di Lit inventato dai nonni degli altri per far vivere di rendita in eterno i propri nipoti, mentre loro saranno condannati a sopravvivere da zombi? Francamente, sono certo che l’80% degli Italiani non ha interesse alcuno per gli umori dei finanzieri circa le sorti del debito pubblico italiano: è mezzanotte e siamo già al massimo del buio! Sarebbe bene che qualcuno fornisse un prospetto “danni-benefici” per quell’80% di popolazione in caso di ricusazione del debito. In assenza di uno shock (rif. Montezemolo) come questo, l’unica soluzione per riattivare l’economia dopo il salasso Visco-TPS su lavoratori dipendenti/autonomi, resta un nuovo condono fiscale che rilasci liquidità e ridia serenità.

  20. girolamo caianiello

    Il commento di Marcello Trezza non poteva denunciare con maggior chiarezza la scandalosità dei condoni su liti pendenti, che premiano proprio quanti, prevedendo di restare perdenti nella controversia col Fisco, si riconoscono da soli quasi certi evasori, senza che l’Amministrazione possa opporsi alla transazione. Solo due osservazioni: la prima, che una quota assolutamente preponderante delle somme in contestazione riguarda un numero assai ristretto di giudizi in corso, togliendo al condono la scusante di assicurare un provento più sollecito, sia pure ridotto, avendo infatti una disposizione degli anni ’80 –che non so se rispettata- stabilito una precedenza di trattazione per i casi di valore superiore ai 100 milioni (in lire di allora); la seconda, che può invece ammettersi il condono a soggetti ancora sconosciuti al Fisco, e che forse continuerebbero a restarlo, risolvendosi perciò in una sorta di premio di assicurazione contro il rischio di essere poi scoperti, premio la cui entità dipende dalla deterrenza che l’Amm.ne deve essere capace di incutere mostrandosi molto efficiente nella sua attività di controllo.

  21. giuseppe

    Sono contrario a tutti i condoni. Purtroppo i cittadini constatano quotidianamente che viene applicato un condono continuo a favore di chi dilapida ingenti risorse pubbliche per inefficienza o interesse.Una burocrazia molte volte tortuosa,arrogante,truffaldina, affiancata spesso da politici che non sono da meno, è da considerare un grave freno per lo sviluppo economico e civile del nostro paese.Ponendo la fatidica domanda ai contribuenti: dove finiscono i soldi versati al fisco? Credo che gli ultimi governi abbiano fatto poco per combattere l’impunità di cui gode questa moltitudine di loschi individui. Al futuro Ministro dell’ Economia bisognerebbe chiedere più incisive azioni per contrastare questo grave fenomeno.

  22. francesco rotondo

    Perfettamente d’accordo. Però bisogna anche diminuire la spesa pubblica, non solo ampliare la base imponibile ad imprese ed autonomi. Anche perché per queste ultime categorie gli studi di settore sono una spada di damocle in certe situazioni, mentre per i signori del Parlamento non esiste nulla di tutto ciò nonostante abbiano entrate che si possono considerare in nero (vedi i rimborsi spese). Infine vorrei solo puntualizzare che l’accordo concluso da Valentino Rossi non è una eccezione, ma qualcosa che viene concesso dalla norma ed alla quale possono aderire tutti i contribuenti.

  23. scalzo luciano

    La riscossione delle imposte, come delineata dal DR 602/73, è assolutamente sproporzionata a favore degli enti impositori. La società di riscossione può iscrivere ipoteca su beni immobili anche per € 1 di credito. Lo stesso dicasi per per il fermo dei beni mobili registrati. La società di riscossione può procedere alla vendita del bene immobile per un credito superiore a € 8.000. Senza considerare che queste procedure vengono spesso attivate per cartelle mai notificate o già pagate o per importi in contestazione. Al cittadino una scelta: pagare e tacere ,anche quando ha ragione. Quindi cono forza si sostenga una riscossione proporzionata all’entità del credito. Un ultimo appunto per quel che concerne l’elenco fornitori/clienti. Chi sostiene questo inutile adempimento è a conscenza che 1/3 dell’interscambio mondiale avviene fra imprese appartenenti allo stesso gruppo e dislocate su tutto il pianeta? E’ a conoscenza che alcuni paesi UE non richiedono neppure di riepilogare attraverso il modello INTRASTAT le seccioni e gli acquisti effettuati con partners europei?

  24. marianunzia di cera

    Spesso si dimentica che l’indulto comprende il condono fiscale. Infatti superate determinate soglie l’evasione diventa reato. Abbiamo speranza?

  25. giorgio cavallari

    I condoni di Tremonti sono stati uno spreco di risorse pubbliche. I condoni sono il ricupero un credito che lo stato ha accumulato con i contribuenti; vanno considerati come un extra gettito, non per coprire spese correnti ma per investimenti, in particolare dovevano essere utilizzati per ridurre il deficit. Utilizzati per tappare buchi di bilancio non sono stati altro che una droga per il bilancio dello stato e per gli italiani. Inoltre favoriscono i furbi, che hanno aggirato le leggi dello stato e puniscono tutti coloro che non possono utilizzarli. Minano la fiducia nella equità dello stato.

  26. Claudio Maria Thiery

    Un condono dovrebbe dare allo Stato entrate e quindi risorse da investire ,mai come in questo momento indispensabili, e l’occasione a chi vuole di mettersi in regola. Purtroppo da quello che il passato ci insegna investimenti pochi e una valanga di furbi che l’hanno scampata con tasse mai pagate, speculazione edilizie, danni ambientali etc etc. Ripeto, voglio rimanere un sognatore e pensare che le prime due righe possano essere realizzabili allora forse tanta rigidità con un secco no potrebbe venire meno.

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