Il dibattito sul federalismo fiscale si è concentrato su quante risorse sono necessarie per coprire a costi efficienti i compiti attribuiti a ogni livello di governo e su quali devono essere le fonti di finanziamento. Poca attenzione si è prestata alla capacità di risposta della macchina amministrativa che dovrà gestire il cambiamento.
COMUNI IN CAMPO CONTRO LEVASIONE
Il recupero di competitività amministrativa è, invece, il tema centrale. In assenza di strutture capaci di assecondare lapplicazione dellautonomia tributaria, si corre il rischio che la leva fiscale si riduca alla manovra delle aliquote e non si ampli la base imponibile, con sofferenza degli equilibri e della flessibilità di bilancio. Una delle principali fonti di finanziamento deve essere il recupero dellevasione. Va letta in questa direzione la disposizione dellarticolo 1 del decreto legge n. 203/05 che incentiva la partecipazione dei comuni allazione di contrasto allevasione dei tributi erariali diretti e indiretti, con il riconoscimento di una quota pari al 33 per cento delle maggiori somme riscosse a titolo definitivo a seguito di segnalazioni qualificate di elementi evasivi ed elusivi allAgenzia delle entrate. Peraltro, va sottolineato che lincentivo del 33 per cento si aggiunge al maggior recupero di addizionali e compartecipazioni come risultato degli accertamenti e di una più alta autoliquidazione da effetto deterrenza.
Limportanza della capacità di governance del territorio fiscale e della collaborazione fra istituzioni è tale che lincentivo del 33 per cento diventa 50 per cento nel decreto sul federalismo municipale ed è esteso, con lo schema di decreto sui meccanismi sanzionatori e premiali, alle Regioni e alle province che con le loro segnalazioni qualificate consentono il recupero di tributi erariali. Il premio ai comportamenti antievasione si completa con la previsione che i risultati conseguiti in termini di maggior gettito derivante dallazione di contrasto allevasione non diminuiscono laccesso al fondo perequativo per i territori con minore capacità fiscale.
LESEMPIO DELLEMILIA ROMAGNA
Per poter vincere la scommessa dellalleanza antievasione, lAgenzia delle entrate dellEmilia-Romagna e lAnci regionale hanno messo in atto sinergie operative fra i diversi attori coinvolti:
– sottoscrizione di un accordo quadro Agenzia ed Anci dellEmilia Romagna per individuare modalità e strumenti in grado di favorire, nel più breve tempo possibile, la concreta partecipazione dei comuni al recupero dellevasione dei tributi erariali;
– creazione di una task force congiunta con lAnci con lo scopo di individuare programmi locali di recupero dellevasione, fornire istruzioni operative ai comuni, elaborare check list per la raccolta dei dati e la predisposizione delle segnalazioni da inviare allAgenzia delle entrate, aggiornare e standardizzare le metodologie di intervento dei funzionari comunali;
– diffusione di chiari e ben individuati percorsi investigativi,utili a produrre segnalazioni direttamente utilizzabili ai fini di un accertamento;
– attuazione di una specifica attività formativa congiunta;
– organizzazione di una rete di funzionari presso ogni direzione provinciale dellAgenzia delle entrate, allo scopo di seguire lo sviluppo delle attività accertative, monitorare i risultati, tenere i collegamenti con i capiufficio tributi dei comuni, segnalare o risolvere le problematiche tecniche e operative, evidenziare le pratiche migliori per la diffusione.
Di seguito alcuni dati al 31 dicembre 2010.
Fattispecie accertate
Fabbricati fantasma Imponibile |
I comuni hanno segnalato centinaia di immobili non dichiarati, comprese ville di lusso mascherate da fabbricati rurali. Tra gli altri, è stato scoperto un evasore totale possessore di oltre 40 immobili non dichiarati, molti dei quali affittati in nero. |
Cessioni di aree fabbricabili mascherate Imponibile |
È frequente che il trasferimento di terreni a scopo edificatorio – la cui cessione realizza in capo al cedente redditi/plusvalenze tassabili – sia mascherato da cessione di fabbricato (tipicamente ruderi da demolire) o di terreno agricolo, oppure come cessione di quote societarie. La collaborazione con i comuni e in particolare con lUfficio tecnico e la polizia municipale ha consentito di evidenziare numerose cessioni di questo tipo. |
Finti enti non commerciali
Imponibile |
Esempi a) LUfficio commercio di un comune del bolognese ha riscontrato che unassociazione sportiva dilettantistica svolgeva, senza le necessarie autorizzazioni, attività ristorative/agrituristiche e organizzava ricevimenti per cerimonie associando allAsd unicamente il cliente che richiedeva il servizio. A fronte di tali attività, né lAsd né le persone che la gestivano hanno mai presentato una dichiarazione fiscale. b) Durante le ordinarie attività di presidio del territorio, i vigili urbani di un comune della provincia di Ferrara hanno scoperto che un circolo culturale svolgeva lattività di un vero e proprio ristorante. c) Un baby parking, sotto le mentite spoglie di associazione senza scopo di lucro, forniva i servizi di un vero asilo nido, senza le necessarie autorizzazioni e totalmente in nero. Con la quota di 700 euro al mese i soci del circolo (bambini di età compresa tra 1 e 3 anni) avevano assicurata la permanenza giornaliera, con la cifra supplementare di 6 euro al giorno pranzavano e con laggiunta di qualche centinaio di euro potevano anche organizzare le feste di compleanno. d) Unassociazione per la promozione del gusto era in realtà una scuola di cucina a pagamento e svolgeva anche attività di catering. |
Molti lussi poche imposte Imponibile |
Molti i soggetti segnalati per lincoerenza fra i redditi dichiarati e la capacità di spesa manifestata (acquisti di immobili, autovetture, esercizi commerciali, conferimenti in denaro, ecc..) |
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