I sacrifici cui sono stati e saranno ancora chiamati gli italiani non sono tollerabili quando nel sottofondo c’è uno spettacolo di politici corrotti che impunemente utilizzano denaro pubblico per fini privati. Lo scandalo della Regione Lazio, corredato di festini buzzurri e vacanze di lusso pagate dai contribuenti, rischia di essere la classica goccia che fa traboccare il vaso. Lo scollamento tra la classe politica e il paese ha superato i livelli di guardia per una democrazia. Abbiamo per fortuna un Governo tecnico. Giusto che non deleghi ai politici il compito di autoregolamentarsi, ma li costringa a essere trasparenti. Bene che imponga con un decreto, dei tetti alle spese non solo del Parlamento, come abbiamo già proposto su questo sito, ma anche dei Consigli regionali. I Consigli che vorranno utilizzare la loro autonomia impositiva per superare questi limiti, dovranno alzare le tasse locali rivelando cosi apertamente le loro intenzioni agli elettori.
Bisogna anche chiedere a chi riceve retribuzioni pubbliche -al di sopra della soglia massima consentita- di mettersi al più presto in regola con le disposizioni introdotte nel 2011. Pena una tassazione al 100 per cento dei redditi eccedenti tale soglia. Ne pubblichiamo l’elenco. Bene anche chiedersi che senso abbia uniformare il tetto ai consiglieri della corte di Cassazione e perché questi debbano essere pagati così tanto.
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