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Pensione di reversibilità alle coppie gay? Costa poco

In discussione al Senato, il disegno di legge sulle unioni civili, tra persone dello stesso sesso, disciplina anche il diritto alla pensione di reversibilità. Quanto costerebbe all’Inps? A regime, circa un milione.
QUANTE SONO LE COPPIE GAY
Il disegno di legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso, in discussione al Senato, propone di disciplinare anche il diritto alla pensione di reversibilità da estendere al superstite della coppia. Ed è il tema su cui il confronto si accentua maggiormente.
La Corte di giustizia UE ha infatti stabilito che negare le pensioni di reversibilità alle unioni civili fra persone dello stesso sesso costituisce una violazione della direttiva 2000/78 contro le discriminazioni sul lavoro.
Il programma “Europa 2020” della UE, che fissa una strategia a riguardo dei sistemi previdenziali, promuove un modello di crescita che non si limiti solo all’aumento del Pil, ma anche a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva come fattore essenziale dello sviluppo economico, in particolar modo avviando un “welfare europeo” che garantisca omogeneità di diritti, di tutele e di trattamenti a lavoratori e cittadini in genere.
Ma qual è veramente l’impatto economico che si stima per le casse dell’Inps dall’estensione della reversibilità alle coppie gay?
Una risposta è fornita da un’analisi tecnica commissionata da Love Out Law.
I dati per misurare il fenomeno relativo alle unioni gay (si intende come unione gay qualsiasi tipo di unione normata come unione civile o partnership o matrimonio) provengono dai Paesi che ne hanno già esperienza (Francia, Belgio, Spagna, Svizzera, Olanda, Regno Unito, Islanda, Danimarca, Norvegia, Svezia). L’analisi “Families And Societies, Changing families and sustainable societies: Policy contexts and diversity over the life course and across generations”, in un progetto finanziato dall’Unione Europea e coordinato dall’università di Stoccolma, a cui hanno lavorato i demografi Patrick Festy e Clara Cortina, conferma il numero di coppie gay rispetto a quelle eterosessuali è basso (tra lo 0,7 e l’1,2 per cento).
Nel 2011, le unioni gay erano 86mila in Francia e 30mila in Germania: i due paesi possono essere considerati i casi limite, perché rappresentano la percentuale massima (il primo) e minima (il secondo).
L’esperienza francese, nata nel 1999 con i primi Pacs, rende disponibile la progressione con cui le unioni si sono sviluppate negli anni.
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In Francia si verificano mediamente 5.700 unioni gay l’anno, con una crescita non perfettamente lineare e con una diminuzione a partire dal 2011, dimostrata anche dalla percentuale di propensione all’unione sul numero di coppie omosessuali totali.
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In Italia, il censimento 2011 Istat ha rilevato 7.513 coppie dello stesso sesso dichiaratesi conviventi, un numero che sicuramente sottostima in maniera significativa il dato reale.
Ricalibrando l’esperienza francese sull’Italia, si stimano circa 2.500 coppie gay che sceglieranno di sancire l’unione nel primo anno, fino ad arrivare a 84mila coppie totali nel 2030.
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QUANTO COSTA LA REVERSIBILITÀ
Dai dati francesi si rileva che nelle unioni gay il tasso di mortalità medio di uno dei coniugi è pari allo 0,15 per cento: ipotizzando uno sviluppo demografico simile in Italia, la stima dei decessi permette di quantificare quale sarebbe il numero di superstiti di coppie gay.
Dai dati Inps si rileva che il costo per la reversibilità è di circa 40 miliardi l’anno, relativamente a 4,8 milioni di pensioni. Applicando in maniera proporzionale lo stesso costo anche ai superstiti di coppie gay si stima che l’impatto economico per Inps  raggiunge il massimo nel 2030 (1 milione di euro). Successivamente si ipotizza, insieme alla stabilizzazione della propensione all’unione, una stabilizzazione dei costi.
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Prendendo come riferimento il numero di unioni gay della Germania, la stima si abbassa a 300mila euro nel 2030.
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Con lo scenario francese la stima è quindi pari a 1 milione di euro l’anno a regime dal 2030, basandoci però sull’esperienza dei decessi in coppie gay osservata in Francia nel periodo limitato 2007-2013. Questo risultato si può stressare considerando uno scenario limite in cui si applica un tasso di mortalità pari al 25% (riferito ad un ultraottantenne); in tal caso l’esborso massimo a regime diventa pari a 44 milioni. Si ritiene che l’esborso medio a regime possa ricadere nella forbice tra 1 e 44 milioni.
In questa analisi alcuni aspetti, anche legati ai fenomeni evolutivi della famiglia, tradizionale e non, non sono stati considerati, a causa della scarsità dei dati, come ad esempio:

  • l’avvicinamento all’unione civile in Italia potrebbe essere più lento di quanto lo sia stato in Francia, per motivi culturali, sociali e ambientali;
  • la diversa struttura per età della popolazione francese (più giovane) autorizza a pensare a una sovrastima del dato;
  • il diverso gap anagrafico tra coppie etero e coppie gay permette di pensare che questo sia quasi nullo in una coppia gay, ipotizzando che la distribuzione delle età degli individui in coppia sia la stessa tra coppie etero e coppie gay;
  • la pensione di reversibilità dovrebbe essere mediamente più alta nei superstiti di coppie etero, in quanto la presenza di figli minori comporta una quota parte di pensione maggiore;
  • sono state considerate le stesse capacità economiche, e quindi contributive, tra persone eterosessuali e persone omosessuali, tuttavia un rapporto della Fondazione De Benedetti del 2012 riporta che gli stipendi e i salari delle persone Lgbt sono inferiori rispetto alla media.
Leggi anche:  Donne e potere politico: meglio su Twitter-X che in Parlamento

Inoltre, la spesa dovuta per le unioni civili gay potrebbe essere compensata dal minor costo generale sostenuto per il calo osservato della propensione ai matrimoni eterosessuali (sarebbe sufficiente un calo dello 0,000012 per cento del numero di coppie sposate).
 

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20 commenti

  1. Pier Luigi Porta

    La Voce.info mi pare preoccupata che costi tanto poco dare la reversibilità alle coppie omosessuali! Non preoccupatevi, vedrete che volerà presto alto!

  2. aldo

    lunghi e complessi discorsi per parlare del nulla. Tutto ciò mentre l’età pensionabile dei “comuni mortali” (quelli che hanno la “disgrazia” di essere etero) sale a livelli di quarta o quinta età

  3. Jeanne Seymour

    Certo, bisognerà introdurre norme antielusione. A pensare male si fa peccato…ma non è certo difficile immaginare quante persone dello stesso sesso single e rigorosamente etero si uniranno civilmente per trasmettersi la pensione. A proposito, il progetto di legge prevede anche la corresponsione di un assegno (deducibile) di mantenimento qualora si si rompa l’unione civile?

  4. Carla Di Simone

    Certo, bisognerà introdurre norme antielusione. A pensare male si fa peccato…ma non è certo difficile immaginare quante persone dello stesso sesso single e rigorosamente etero si uniranno civilmente per trasmettersi la pensione. A proposito, il progetto di legge prevede anche la corresponsione di un assegno (deducibile) di mantenimento qualora rompa l’unione civile?

    • mattia galdiolo

      e le norme antielusione per le coppie etero invece?

    • Certo, bisognerà introdurre norme antielusione. A pensare male si fa peccato… ma non è certo difficile immaginare quante persone di sesso opposto si sposano per trasmettersi la pensione 🙂

  5. mattia galdiolo

    cito: la pensione di reversibilità dovrebbe essere mediamente più alta nei superstiti di coppie etero, in quanto la presenza di figli minori comporta una quota parte di pensione maggiore
    [NOTA: dimenticate le famiglie omogenitoriali e la minor durata della reversibilità della pensione per le coppie gay per medesima aspettativa di vita]

  6. Rick

    Come detto da altri quando si fanno stime economiche bisogna anche considerare che modificando le regole anche il comportamento degli individui viene modificato e ci sarà un gran numero di persone single che firmeranno questa unione per trasmettersi la pensione: è una sorta di assicurazione gratuita. A e B si uniscono e chi dei due muore per primo provvede con la sua pensione all’altra.
    Una norma antielusione potrebbe essere un periodo minimo necessario per poter avere la reversibilità completa: per esempio al termine di ogni anno di unione si matura il diritto al 10% della pensione di reversibilità. Dopo 10 anni quindi c’è il diritto completo.

  7. Fabio Checchi

    Ma abbiamo un po’ di visione o continuiamo a guardare il nostro ombelico ? Avete mai visto in una unione omosessuale la figura del casalingo ? Secondo voi la reversibilità per che cosa è stata introdotta? Non forse per garantire una assistenza ai figli orfani e/o alla moglie che si è sacrificata per la famiglia e per dare un futuro alla società intera? La reversibilità è un privilegio che ha un senso solo nella misura in cui la società guarda al suo futuro e alla crescita delle nuove generazioni, altrimenti è un istituto da bocciare …

  8. Massimo Gandini

    Con tutto il rispetto visto che l’età pensionabile si stà portando a grandi passi verso i 70 anni e oltre, l’argomento dell’articolo mi sembra l’ultimo dei problemi. Credo che ci sia da mettere mano anche alla reversibilità “normale” che ci costa una fortuna (40 miliardi di euro) e non brilla per equità

  9. Vito Cartolano

    Fate i conti con le coppie gay attualmente dichiarate, senza rendervi conto che ci sarà un’esplosione di finti matrimoni gay, proprio per usufruire della reversibilità.

  10. Marco Trento

    La pensione di reversibilità alle coppie gay è inaccettabile. L’istituto della revesibilità di giustifica storicamente con un patto sociale: la donna che sta a casa ad accudire i figli deve avere una vecchiaia dignitosa. Le coppie gay sono sterili per definizione e non è ammissbile nessuna pensione di reversibilità quindi. Esistono, cari signori, anche i diritti dei single (e non solo quelli dei gay). Un single può accettare di contribuire alla pensione di reversibilità degli etero tramite la tassazione generale per ragioni di solidarietà verso chi si occupa della riproduzione e ringiovanimento della comunità, ma non è accettabile una tassazione supplementare per la reversibilità dei gay. I gay contraggano assicurazione private e non siano un peso fiscale per l’INPS e quindi per la società.

    • Giorgio

      Concordo pienamente con il commento del sig. Trento. Sono felice che abbia colto il nocciolo della questione, che non è necessariamente etico o religioso, bensì di patto sociale e di quali siano i fondamenti dello Stato, che non può che fondarsi sulla famiglia, pena l’estinzione fisica dello Stato stesso (con un eventuale rimpiazzo con una nuova forma statuale derivante dalla colonizzazione: come si suol dire “la natura ha orrore del vuoto”, ergo se una nazione si estingue altri la soppianteranno).

    • Antonella Morico

      Condivido al 100% l’opinione del Sig. Trento

    • Luciano R.

      Seguendo il ragionamento di Marco Trento il diritto alla reversibilità dovrebbe essere legato all’aver dato alla luce e accudito dei figli, escludendo quindi dal diritto le coppie sterili e magari anche le donne che lavorano e si avvalgono di colf per crescere i figli (dando per scontato che il coniuge superstite sia la donna). La fallacia del ragionamento mi pare evidente. I requisiti per ottenere l’assegno di reversibilità sono altri e sono elencati sul sito dell’INPS (http://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=5739).

  11. Marcello Esposito

    La stima di un costo pari a circa 1 milione di euro per l’estensione della reversibilità alle coppie non eterosessuali appare un po’ bassa, anche alla luce del numero di coppie (circa 85.000) piuttosto elevato ipotizzato a regime. Se, infatti, consideriamo una pensione di reversibilità mediamente pari a 10.000 euro, risulterebbero solamente 100 i superstiti beneficiari. Trattandosi di una stima “a regime”, il numero di superstiti appare troppo basso rispetto al numero di coppie.

  12. Claudio Capocchi

    Rispondo a Marcello Esposito:
    – il milione a regime è stato calcolato considerando i decessi che sono stati rilevati dall’istituto demografico francese sulle coppie omosessuali francesi dal 2007 al 2013. E’ un dato che anche noi consideriamo basso, anche perchè il periodo 2007-2013 è un periodo limitato, come commentiamo in fondo all’articolo, per questo per fare una sensitivities lo abbiamo stressato con un quoziente di mortalità vicino al 25%, che fornisce un costo di 44 milioni.
    – la pensione media ai superstiti dalle statische inps è 8052 euro l’anno circa
    – inoltre è stato considerato anche in maniera proxy che tra la coorte di esposti al rischio sposati eterosessuali e la coorte di potenziali uniti civilmente omosessuali c’è una sostanziale differenza generazionale: si suppone che la coorte lgbt avrà la stessa “esperienza” delle coppie etero in circa 75 anni (3 generazioni secondo ISTAT) affinche maturi lo stesso tipo di propensione (gli attuali superstiti di coppie etero afferiscono a matrimoni che in gran parte sono avvenuti decine di anni fa, quindi per le coppie gay si deve attendere un timing del genere). Questo aspetto non è citato nell’articolo per dovere di sintesi. Col senno di poi forse è una piccola lacuna dell’articolo.

  13. A prescindere dal costo dell’operazione per le casse pubbliche, è il caso di annotare che le c.d. “unioni civili” omosessuali – ma, attenzione, anche quelle eterosessuali! – vanno nel senso della demolizione delle basi antropologiche della nostra civiltà – fondata sulla famiglia naturale stabilita sul matrimonio, a motivo della sua valenza pubblica.

    • Carmine Del Mondo

      Provato a seguire il calcolo ma mi sono perso. Comunque non mi torna, se il numero di coppie gay va dallo 0,7% minimo al’1,2% massimo di quelle eterosessuali, a regime mi aspetterei un aumento proporzionale della spesa per le pensioni di reversibilità, che a questo punto dovrebbe essere di circa 400 milioni di euro molto lontani dal Milione di euro indicato.

  14. Fabrice

    “La relazione tecnica allegata al disegno di legge Cirinnà ha stimato il costo delle unioni civili per le casse dello Stato in 3,7 milioni nel 2016, che saliranno a 22,7 milioni nel 2025, quando la legge dispiegherà tutti i suoi effetti. La stima comprende sia le pensioni di reversibilità sia il minor gettito Irpef per le detrazioni fiscali a cui le nuove coppie avranno diritto, sia le maggiori prestazioni per gli assegni al nucleo familiare”
    Per la “Fonte”, digitare su google:
    pagella politica quattro vero/falso su adozioni e unioni civili
    Ergo, non è vero niente che il costo è irrisorio perchè già solo nel 2025 costerà circa 25 milioni di euro che moltiplicati come minimo per altri 10 anni fa come minimo 250 milioni di euro!!
    Non bruscolini!! Tutt’altro!!
    Saluti.
    Fabrice

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