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Chi vince gli Europei di calcio? La parola ai numeri

Chi vincerà gli Europei di calcio che si aprono oggi in Francia? Il verdetto del modello messo a punto da Unicredit è spietato: sarà la nazionale di casa ad aggiudicarsi il torneo, battendo l’Inghilterra. I bookmaker, invece, puntano sulla Germania. Per l’Italia pronostici da metà classifica.

Modello Unicredit per gli Europei

Il 10 giugno a Parigi, con Francia-Romania, iniziano i campionati europei di calcio. È la quindicesima edizione, la prima con 24 squadre e la terza ospitata dalla Francia. Come alla vigilia di ogni grande competizione, vi sono previsioni più o meno “scientifiche” sull’esito finale. Pochi giorni fa, Unicredit ha provato a prevedere chi alzerà la coppa tra un mese allo Stade de France. Il modello usato incorpora diverse variabili. In primo luogo, il Pil (e il Pil pro-capite) e il numero di abitanti dei vari paesi. Stati con maggiori risorse economiche e con popolazioni più numerose dovrebbero avere maggiori probabilità di vincere. Ma le due variabili, da sole, porterebbero indurci a concludere che gli Usa siano una superpotenza mondiale anche nel calcio. Per questa ragione, il modello include anche una variabile che tiene conto della tradizione calcistica del paese, misurata con gli anni di affiliazione alla Fifa. Non ci si dimentica che il fattore campo di solito procura un vantaggio (la Francia in effetti ha vinto sia gli Europei del 1984 che i Mondiali del 1998, anche se, d’altra parte, solo Italia e Francia hanno vinto in casa gli Europei). Nel modello c’è poi il fattore persistenza: buoni risultati recenti sono un indicatore di una squadra forte che può fare ancora bene (si pensi ad esempio alla Spagna che dal 2008 al 2012 ha vinto un Mondiale e due Europei). Anche i recenti risultati delle nazionali giovanili (Under 17 e Under 19) possono darci delle indicazioni: giovani di grande talento possono arrivare in prima squadra e risultare decisivi. Infine, il modello Unicredit sposa la teoria, certo non universalmente condivisa, che nel calcio conta innanzitutto la capacità di difendersi, misurata dal numero medio di gol subiti nelle qualificazioni agli Europei. Sulla base di questo modello, Unicredit prevede che il 10 luglio, ancora una volta, sarà la Francia a gioire in casa, con l’unica differenza che stavolta Michel Platini non sarà né in campo né accanto al presidente francese. In finale batterà l’Inghilterra che quindi rimarrà, secondo le previsioni, nella competizione europea anche dopo l’eventuale Brexit del 23 giugno. Germania e Portogallo completeranno le prime quattro posizioni. E l’Italia? Passerà il – peraltro impegnativo – girone di qualificazione per fermarsi nei quarti di finale contro la Germania.

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E i bookmaker?

È legittimo pensare che il modello di Unicredit sia adeguato a cogliere le complessità di una competizione sportiva come gli Europei. L’alternativa più semplice è guardare le quote dei bookmaker che oggi vedono favorita la Germania, davanti a Francia, Spagna e Belgio. Sesta, dopo l’Inghilterra, l’Italia. Viste le premesse, chi, come me, tiferà come sempre per la nostra nazionale, può solo cercare conforto in una vecchia battuta di Nereo Rocco, che, a un giornalista che gli diceva “Vinca il migliore” rispose: “Speremo de no”.

Questo articolo è disponibile anche su www.tvsvizzera.it

 

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  1. giovane arrabbiato

    Ricordo un articolo del genere riguardo ai mondiali di 2 anni fa, stavolta il modello era fatto da Goldman Sachs e prevedeva la vittoria del Brasile (finito umiliato), oltre che la Spagna in semifinale (fuori al primo turno).
    La vera domanda è, se questi modelli falliscono a predirre le relativamente complicate competizioni calcistiche, come possono essere considerati validi per predirre realtà infinitamente più complicate come quelle economiche?

    • enzo

      Ricordo anch’io e concordo pienamente con te anche sulle capacità predittive in campo economico . sarebbe bello che la voce confrontasse tutte le previsioni dei nuovi sacerdoti della nuova religione mondiale con i dati ex post. Finora l’unico di cui fidarsi resta un polpo.

  2. stefano delbene

    Conserviamole queste previsioni, ci servono come dati sul livello di “accuracy” di “la voce.info”…

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