Milioni di ucraini, soprattutto donne e minori, hanno lasciato il paese per scappare dalla guerra in corso, ma in Italia e in Europa è già presente una forte comunità di cittadini di nazionalità ucraina. Qualche dato per capire chi sono.

I riflettori di tutto il mondo sono puntati sull’Ucraina, sulla sua popolazione e sugli oltre tre milioni di profughi che hanno già lasciato il paese. Non si tratta però delle prime persone che scappano dalla guerra: secondo l’Alto Commissario Onu per i Rifugiati (Unhcr), a luglio 2021 i richiedenti asilo ucraini erano poco più di 50 mila, soprattutto a causa dell’occupazione russa della Crimea e del conflitto nelle repubbliche indipendentiste del Donbass.

Proprio per la sua prossimità geografica, però, esisteva già prima del conflitto anche una numerosa comunità di migranti ucraini in Unione europea, principalmente per motivi di lavoro o familiari.

Il Center for Research and Analysis of Migration (CReAM) fornisce dati molto interessanti su questa comunità. Secondo il loro Ukrainian Migration Information Hub, escludendo Russia e Ucraina, il numero di cittadini ucraini residenti in Europa era di circa un milione e 714 mila nel 2020, ossia tre ogni mille abitanti. Nella maggior parte dei paesi, la quota di donne è superiore a quella degli uomini (in media, in Europa, le donne sono il 58 per cento di tutti i migranti di nazionalità ucraina).

Gli ucraini in Italia

Nel nostro paese, la presenza di migranti provenienti dall’Ucraina è leggermente superiore a quella della media europea: ci sono infatti 4 cittadini ucraini su mille, per un totale di 239 953.

La maggior parte degli ucraini in Italia vive nelle regioni settentrionali: il 56 per cento vive al Nord, con il 20 per cento concentrato in Lombardia e l’8 per cento nella sola Milano. Un altro 24 per cento vive nelle regioni meridionali (soprattutto a Napoli, dove si concentra il 9 per cento della comunità nazionale) e solo un ucraino su cinque vive nel centro (per la maggior parte a Roma, 8 per cento). La Figura 1 mostra la distribuzione dei residenti ucraini in Italia per provincia.

Figura 1 – Distribuzione dei residenti ucraini in Italia, per provincia (per mille abitanti)

Fonte: CReAM su dati Istat.

Anche in Italia la popolazione residente di nazionalità ucraina è composta principalmente da donne, ma la quota è decisamente più alta rispetto alla media europea (78,6 per cento). L’età media è piuttosto elevata: 46 anni, contro i 45 dell’intera popolazione residente e i 34 dell’intera popolazione residente non comunitaria. Anche il numero di minorenni è piuttosto basso: solo il 9,1 per cento, contro il 22,5 per cento della media degli immigrati non comunitari e il 15,8 di media per tutti i residenti. Il 65 per cento della popolazione ucraina in Italia in età lavorativa è occupato (contro il 59 per cento del totale dei residenti) e, tra questi, poco più di uno su cinque ha almeno una laurea (20,8 per cento, contro il 23,4 per cento di tutti i residenti). Sembrerebbe una percentuale piuttosto elevata, ma, confrontata con altri paesi europei, è piuttosto bassa: per esempio, circa metà dei migranti ucraini in Germania è laureata, così come il 30,4 per cento in Spagna.

Spesso si associano i migranti ucraini, in particolare le donne, a lavori di cura della persona e della casa a basso valore aggiunto, come quello di badante. L’alta percentuale di donne (e, soprattutto, di donne occupate) e la forte incidenza di lavoratori di nazionalità ucraina nel settore dei servizi pubblici e alla persona sembrano confermare l’aspettativa, come d’altronde avviene per una parte consistente delle donne immigrate nel nostro paese e nel resto d’Europa, come mostrato nel Migration Observatory 2022 del Collegio Carlo Alberto e del Centro Studi Luca d’Agliano.

Nonostante gli uomini e le donne di nazionalità ucraina in Italia abbiano caratteristiche piuttosto simili a quelle degli italiani, si conferma la limitata capacità di integrazione e valorizzazione delle risorse che arrivano nel nostro paese.

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