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Chi cinguetta meglio tra i partiti

Il successo del Movimento 5 Stelle nelle ultime elezioni ha cambiato l’approccio dei partiti tradizionali verso la comunicazione in rete. E in questi ultimi mesi Twitter sta diventando il principale strumento di comunicazione politica. Forse a sorpresa, a utilizzarlo nel modo più efficace è il Pdl
LE PRIME ELEZIONI SOCIAL
Le elezioni politiche del febbraio 2013 sono state segnate dal successo, inatteso in queste proporzioni, del Movimento 5 Stelle. Il sistema partitico italiano è stato scosso dal risultato: in risposta all’exploit di un movimento fondato, organizzato e gestito in rete, gli altri partiti hanno sensibilmente accelerato il processo di integrazione delle loro strategie di comunicazione online, divenendo più presenti e attivi nei social network, in particolare su Twitter.
All’estero, il ruolo strategico di Twitter nella comunicazione politica è stato evidente già nella prima campagna elettorale di Barack Obama nel 2008 e in seguito nelle elezioni politiche del 2009 in Iran e nella primavera araba del 2010. In Italia, fino al 2011, la principale piattaforma online utilizzata dai politici era Facebook. Dal 2012, qualcosa cambia: sebbene i parlamentari italiani fossero meno presenti su Twitter (il 21 per cento di loro aveva un account) rispetto ai loro colleghi americani (70 per cento) o britannici (49 per cento), in quell’anno l’incremento nell’uso di Twitter è stato dell’85 per cento rispetto all’anno precedente. (1)
POPOLARITÀ E ATTIVITÀ DEI PARTITI SU TWITTER
Questo suggerisce che anche in Italia Twitter sta diventando il principale strumento di comunicazione politica online. Ed è quindi importante analizzarne l’uso e cercare di misurarne l’influenza nella formazione del consenso politico.
Abbiamo perciò analizzato gli account dei tre maggiori partiti politici (M5S – @mov5stelle; Pdl – @ilpdl; Pd – @pdnetwork), studiandone l’efficacia in termini di popolarità (numero di followers) e di attività (numero di tweets).
I due criteri usati nell’analisi sono il numero di nuovi followers acquisiti ogni giorno dai partiti (popolarità, figura 1) e il numero di tweets pubblicati ogni giorno (attività, figura 2). Il periodo dell’analisi di popolarità va dal 19 dicembre 2012 al 3 maggio 2013 (esattamente 68 giorni prima e dopo le elezioni politiche). A causa dell’assenza di dati più completi, invece, il periodo dell’analisi del grado di attività dei partiti su Twitter va dal 20 marzo 2013 al 3 maggio 2013. (2)

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Figura 1 – Popolarità (numero di nuovi followers al giorno)

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Figura 2 – Attività (numero di nuovi tweets al giorno)

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La prima analisi mostra per il M5S e per il Pd un forte incremento del numero medio giornaliero di nuovi followers nella fase post-elettorale (25 febbraio – 3 maggio), rispetto a quella pre-elezioni (19 dicembre – 24 febbraio). In media, il M5S acquisisce 837 nuovi followers in più al giorno nel periodo post-elettorale rispetto alla fase precedente, mentre il Pd ne guadagna 168 al giorno (tabella 1). La popolarità del Pdl, invece, non aumenta nel periodo considerato.

Tabella 1 – Analisi di popolarità

pasimeni3Per quanto riguarda l’attività online dei partiti nella fase post-elettorale, si è misurata la media di tweets giornalieri per ogni partito. In questa fase, il Pdl è risultato il più attivo, con una media di 63 tweets pubblicati al giorno, contro i 15 e i 7 pubblicati rispettivamente dal M5S e dal Pd (tabella 2).

Tabella 2 – Analisi di attività post-elettorale
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A questo punto un’analisi di correlazione tra i due criteri può aiutarci a verificare in che misura un maggiore grado di attività su Twitter implica anche una maggiore popolarità. In questo modo possiamo determinare l’efficacia relativa della strategia online dei tre maggiori partiti italiani. Per ciascun partito sono state dunque confrontate le due variabili: numero di tweets giornalieri e numero di nuovi followers al giorno (tabella 3).

Tabella 3 – Correlazione popolarità-attività
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I risultati dell’analisi mostrano per ogni partito politico una correlazione positiva, che è forte per Pd (0.623) e molto forte sia per M5S (0.882) che per il Pdl (0.892). Ciò significa che la strategia di comunicazione online su Twitter del Pd è stata significativamente meno efficace rispetto a quella dei due principali avversari politici. Nei due mesi post-elettorali, la comunicazione del Pdl su Twitter è stata più efficace anche rispetto a quella del M5S.
Se ne potrebbe trovare una conferma per i due mesi post-elettorali nei sondaggi elettorali settimanalmente effettuati da Emg e resi pubblici dal tg di La7. Questi indicano che il Pdl avrebbe migliorato di un 5-6 per cento il proprio risultato elettorale rispetto alle elezioni politiche di febbraio. Il M5S avrebbe migliorato il proprio risultato dello 0,3 per cento mentre per il Pd si indicava un peggioramento del 3,1 per cento.
Numerose possono essere le letture e le spiegazioni del fenomeno che ha determinato un incremento dei consensi per il Pdl nei due mesi post-elettorali. Dall’analisi presentata, comunque, emerge che uno dei fattori di successo può essere stata la maggiore efficacia della strategia di comunicazione online del Pdl su Twitter.
La politica italiana sta procedendo, dunque, verso un uso più attento e mirato della comunicazione online, con una maggiore presenza dei partiti nei social networks, e in particolare con un più efficace uso di Twitter.
(1) Bentivegna, 2012.
(2) L’analisi dei dati (ricavati dal sito web www.social-trends.it) è stata condotta mediante il software SPSS.

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Il Punto

  1. Bruno Cipolla

    I followers si comprano un tanto al chilo.
    Il numero di tweet al giorno non significa nulla, eventualmente si può considerare il numero di retweet da parte di account reali.

  2. Cavolo l’ultima proprio cattiva, ma mi sembra più riferita al marketing del prodotto che al suo valore tecnico. Complimenti ancora per gli ottimi risultati 😉

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