D’oro, in alcuni casi incastonati di diamanti, gli stipendi degli alti dirigenti ministeriali italiani. Per accorgersene basta confrontarli con quelli dei loro omologhi britannici. Per esempio, i nostri degli Esteri guadagnano fino all’80 per cento in più di quelli del Foreign office. In questa nuova puntata dell’inchiesta “Spendere meno si può” documentiamo il comportamento predatorio di molti alti funzionari dello Stato.
Il compromesso raggiunto a Bruxelles sulla risoluzione delle crisi bancarie espone i risparmiatori a rischi maggiori e tutta l’economia a conseguenze pericolose. La Fed degli Stati Uniti è stata più coraggiosa. E si vede: l’America cresce e l’Europa è al palo. Costringere le banche a considerare attività a rischio i titoli di Stato, come suggerisce un membro del board della Bce, potrebbe mettere in pericolo il futuro dell’euro. Per fortuna cade l’idea di privatizzazione fantasiosa della Banca d’Italia.
La Google tax e la possibilità di detrazione di spese per i libri -inserite nella legge di stabilità- rappresentano i classici casi in cui si risponde con provvedimenti sbagliati a esigenze giuste. Rischiano di essere risposte estemporanee e mal progettate, di cui non si capisce la corretta relazione tra costi e benefici.
Da una parte le pubbliche amministrazioni hanno cominciato a pagare ai fornitori i debiti più vecchi, dall’altra riprendono ad accumulare ritardi con quelli più recenti, vanificando con una mano ciò che fanno con l’altra. E le dilazioni ricadono a catena: i fornitori della Pa diventano cattivi pagatori dei loro fornitori.
Con il passaggio dall’Imu alla Tasi, cresce l’incertezza sul gettito delle tasse sulla casa. Perché i comuni avranno ampio spazio di manovra. Vediamo cosa potrà succedere usando come laboratorio la Toscana.
Il ministro del Lavoro Enrico Giovannini commenta l’articolo “Ignavia di Stato” di Tito Boeri e Luigi Guiso. La replica degli autori.
Fabrizio Patriarca e Stefano Patriarca rispondono ai commenti a “Lo squilibrio nelle pensioni di anzianità”.
In tema di Invalsi, su cui abbiamo pubblicato nei giorni scorsi “Chi ha paura dell’Invalsi?”, segnaliamo l’appello al ministro Carrozza dal mondo della scuola.
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Piero
Un invito a tutti i pubblicisti della Voce, ultimamente si stanno affrontando molti problemi in modo serio, mai affrontato in questo modo aperto e critico, un po’ da tutti gli Autori; problemi che oltre che sulla Voce devono essere affrontati anche digli altri mass media, un primo problema di onestà da parte di Letta, come può affermare che nel 2014 vi sarà un + 1% e nel 2015 + 2%, ciò per campare un’altro anno? Qui dobbiamo prendere delle posizioni serie, l’Italia sta andando allo sfascio, non si fa niente per risolvere i problemi che sono a tutti noti come sono note le soluzioni, abbiamo bisogno che la politica costi meno e che dia più efficiente la pubblica amministrazione e abbiamo bisogno di liquidità per le imprese, al contrario i politici stanno mettendo tasse, pubblicizzano riforme inutili ecc, si oarlamentari fai riforma del lavoro, ma se non c’è più? si parla di riforma costituzionale, per fare cosa, alibi per rinviare il taglio degli stipendi dei parlamentari, ma se chi doveva compararli con i costi dei parlamentari europei e’ stato fatto ministro del lavoro, cosa ci possiamo aspettare da una riforma da chi non è’ stato capace di fare ciò che il Prof. Perotti ha fatto con una ricerca da solo, sicuramente solo danni. Si parla di una patrimoniale, ma chi la paga? Da una parte lo stato mette le imposte dall’altro dovrà fare moratorie con Equitalia perché le tasse non le pagheranno più nessuno. Questi che ci comandano sono un branco di incompetenti, ma a nessuno viene in mente di fare un azione di conversione europea al fine di fare cambiare la politica monetaria suicida di Draghi, basta vedere cosa e successo in America con la politica della Fed, oggi hanno un + 4%.
Mario Rossi
Come ben sanno tutti coloro che nella vita hanno qualche volta lavorato, i dirigenti come gli imprenditori non hanno stipendio ma misurano il proprio reddito con i risultati aziendali. E’ per questo che un dirigente, quando riesce negli obiettivi guadagna molto, perchè non è detto che l’anno successivo guadagni qualcosa. In Italia invece si verifica che i dirigenti hanno un sindacato, che abbiano stipendi garantiti altissimi a prescindere dai risultati. Vi rammento che già molto tempo fa dicevo qui queste cose e dicevo anche che il sistema non è sostenibile. Letta pensa che il calo dello spread dovuto alla paraculata della BCE di far comperare i titoli pubblici alle banche nazionali possa sistemare una situazione come la nostra ma dovrebbe pensare al fatto che se guadagna sugli interessi perderà molto di più dalla contrazione dell’economia e dallo sfascio del sistema. Mi meraviglio