
La disoccupazione giovanile a gennaio 2014 ha raggiunto il 43,5 per cento. Solo due anni fa era appena superiore al 30 per cento. Sette anni fa era addirittura al di sotto del 20 per cento, meno della metà. C’è un fatto nuovo e preoccupante nella crescita più recente della disoccupazione giovanile. Nel 2011 e nella prima parte del 2012 questa crescita era accompagnata ad aumento della partecipazione giovanile al mercato del lavoro (la linea rossa nel grafico). Più di recente la disoccupazione aumenta assieme all’inattività. Nell’ultimo anno, in particolare, si sono persi 100.000 posti di lavoro (-10 per cento) fra chi ha meno di 24 anni. Circa la metà di questi è andata a gonfiare la disoccupazione. L’altra metà a generare inattività. In aggiunta ai disoccupati ci sono presumibilmente molto giovani che smettono di cercare lavoro perché pensano che non ci siano opportunità di impiego per loro. Il governo uscente si è occupato solo di tassazione degli immobili. Auguriamoci tutti che il governo Renzi riesca finalmente ad affrontare l’emergenza disoccupazione fra i più giovani. Ci vorrà, in ogni caso del tempo, prima che eventuali misure abbiano effetto.
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Tito Boeri è professore di economia presso l'Università Bocconi di Milano e Senior Visiting Professor alla London School of Economics. È stato senior economist all’Ocse, consulente del Fmi, della Banca Mondiale, della Ue, dell’Ilo oltre che del governo italiano. Dal marzo 2015 al febbraio 2019 ha ricoperto la carica di Presidente dell'Inps. È Consigliere Scientifico della Fondazione Rodolfo Debenedetti. È stato editorialista del Sole24ore, de La Stampa e de La Repubblica e ha collaborato con quotidiani esteri quali il Financial Times e Le Monde. È tra i fondatori del sito di informazione economica www.lavoce.info e del sito federato in lingua inglese www.voxeu.org.
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