Pietro Garibaldi recensisce il volume di William Easterly The Elusive Quest for Growth, Boston, MIT Press, che pone alcuni quesiti fondamentali sulle cause delle differenze nei livelli di reddito pro capite tra Paesi e sulle politiche per superare questi divari, innalzando il tasso di crescita dei Paesi meno sviluppati The Elusive Quest for Growth: Economists’ Adventure and Misadventures in the Tropics,
By William Easterly. MIT PRESS, 2002
Come mai un cittadino americano medio è 40 volte più ricco di un cittadino nigeriano medio? Come è possibile far decollare il Ghana, in modo che la sua economia registri un tasso di crescita del reddito positivo per più di un decennio? E’ possibile aiutare i paesi africani ad uscire dalla trappola della povertà? “Quando una comincia a pensare alle implicazione de queste domande sul benessere del genere umano, è difficile pensare a qualunque altra cosa” scriveva Bob Lucas nel 1988 all’università di Chicago, e premio Nobel dell’Economia del 1995. Bill Easterly, l’autore del libro “The Elusive Quest for Growth” aiuta il lettore a porsi queste profonde domande e, al tempo stesso, permette al lettore non specialista di capire ciò che veramente sanno sul processo di crescita gli economisti accademici e i policy makers delle più importanti organizzazione finanziarie internazionali (Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale).
E’ difficile parlare al grande pubblico di temi tanto rilevanti con la freddezza e la lucidità del ricercatore accademico e con la brillantezza di un intelligente giornalista. Bill Easterly ci è riuscito. L’onestà intellettuale dell’autore porterà forse un pò di delusione al lettore in circa di magiche risposte. In effetti gli economisti non sanno come si può, con certezza, produrre un miracolo economico simile a quello dell’Italia degli anni sessanta o di Taiwan negli anni ottanta e novanta. Tuttavia gli economisti sanno quello che un governo può fare per “uccidere” la crescita. Può stampare moneta al punto da portare il paese verso l’iperinflazione, facilitare la corruzione, distruggere il sistema bancario, vivere con deficit di bilancio pari al 10% per una decina di anni, e avere interessi reali negativi.
Per decollare è invece necessario che “tutti i giocatori del complesso gioco dello sviluppo abbiano gli incentivi giusti”, in modo che la crescita possa effettivamente realizzarsi. Ciò richiede che il governo abbia gli incentivi ad adottare la miglior tecnologia del pianeta, ad aprirsi al resto del mondo, e a gestire un sistema educativo efficace. E poi necessario che le agenzie internazionali abbiano incentivi a destinare risorse a paesi sfortunati ma dotati di buone politiche economiche e non a paesi gestiti con pessime politiche economiche. Questi ultimi paesi sono inevitabilmente destinati a sprecare le risorse loro destinante. Inoltre, è necessario che gli individui più sfortunati e meno abbienti all’interno di ciascun paese abbiano incentivi a partecipare direttamente al processo economico. Ciò richiede che il sistema di welfare faciliti e non penalizzi la percezione del reddito e l’accumulo di ricchezza. E poi necessario che il sistema politico non sia polarizzato tra gruppi contrapposti, e che intraveda in modo unitario l’opportunità di investire nel futuro. Ma anche quando tutte queste condizioni saranno poste in essere, non si avrà la certezza di un decollo, in quanto anche le aspettative sono importanti. Se i cittadini ed i mercati internazionali si aspettano che un paese non decollerà, la crescita potrebbe non arrivare anche quando i giocatori hanno gli incentivi giusti. In quest’ottica, per crescere ci vuole anche fortuna.
Il libro di Easterly è anche ricco di casi studio e di storie dettagliate di uomini e donne dei paesi tropicali, un elemento che aggiunge un senso di realismo e durezza ai temi via via trattati. In questa dimensione si intravede l’esperienza maturata da Easterly alla Banca Mondiale, un’istituzione che lo ha avuto tra i suoi collaboratori per quasi vent’anni.
Anche se molto completo, il libro trascura il ruolo giocato dalla politica internazionale e dalla ragione di stato. Per spiegare il costante supporto dato dalla comunità internazionale occidentale ad un paese come la Zaire (oggi Congo) guidato da un leader corrotto e inaffidabile come Mobuto Sese Seko è necessario guardare alla guerra fredda e alle grandi questioni di politica internazionale. Easterly ignora questa dimensione, in una delle poche lacune del libro. Il giudizio globale rimane ottimo, e ne consiglio vivamente la lettura, facile e spigliata.
Il libro è disponibile presso amazon.com.
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