Continuiamo la pubblicazione delle risposte di partiti e coalizione ai quesiti che avevamo formulato in vista delle elezioni europee. Nella scheda sul Coordinamento delle politiche fiscali abbiamo chiesto di esprimere una posizione sul Patto di stabilità e crescita. Sulla necessità di armonizzare a livello europeo la tassazione dei redditi da capitale e se adeguare agli standard europei la tassazione italiana dei redditi di impresa. Indicando anche come finanziare le eventuali perdite di gettito. Ecco le risposte della Lista Bonino, Forza Italia, Patto Segni-Scognamiglio e Uniti nell’Ulivo.
1. Il Patto di stabilità e di crescita è in crisi, ma non è stato né abolito, né modificato ufficialmente. Pensate che, nonostante gli sforamenti non sanzionati di Francia e di Germania, il limite del deficit del 3 per cento debba essere ancora vincolante per il Governo italiano? Se sì, cosa proponete concretamente per rispettare il vincolo, tenendo conto che senza misure specifiche il deficit quasi sicuramente aumenterà oltre il 3 per cento nell’attuale condizione congiunturale? Se no, quali sono le vostre proposte per modificare il Patto?
2. I paesi europei hanno in questi anni ridotto la tassazione dei fattori produttivi più mobili (investimenti finanziari e redditi di impresa), tassando di più il lavoro. Ritenete utile armonizzare a livello europeo la tassazione dei redditi da capitale? In particolare, uniformandola a un livello intermedio (tra il 12,5% attualmente applicato, ad esempio agli interessi sui titoli pubblici e il 27% ancora applicato ai depositi bancari), in modo da evitare perdite di gettito?
3. Ritenete che sia giusto allineare la tassazione dei redditi di impresa in Italia agli standard internazionali ed europei (ad esempio, riducendo l’Irpeg o l’Irap)? Se sì, come pensate di finanziare le perdite di gettito?
Forza Italia
Patto Segni-Scognamiglio
4. L’Italia ha una pressione fiscale complessiva (imposte dirette, indirette e contributi sociali, in percentuale del Pil) simile alla media dei paesi della UE, più alta di paesi come l’Irlanda, il Regno Unito e la Spagna, ma più bassa di paesi come la Svezia e altri paesi Nordici o il Belgio. Il dato per l’Italia è molto simile a quello della Germania. Ritenete che la pressione fiscale debba essere strutturalmente ridotta, aumentata o restare sostanzialmente invariata? Nel caso riteniate che debba essere ridotta, come si dovrebbe finanziare il taglio delle imposte?
Lavoce è di tutti: sostienila!
Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!
Micael
L’iniziativa de lavoce su queste cose e’ ammirevole.
Ho letto un po le risposte dei partiti. Quella di Forza Italia mi piace un sacco! Mai visto un atteggiamento cosi elusivo…
Mic.