La programmazione fiscale triennale è rivolta alla stragrande maggioranza delle imprese e alla quasi totalità dei professionisti. Ne beneficeranno soprattutto i soggetti con attività in crescita, in particolare le società di capitali. Una evidente disparità di trattamento rispetto agli altri tipi di reddito, tenuti al pagamento integrale delle imposte sulla base delle aliquote ordinarie. Il provvedimento non consente alcun concreto recupero strutturale delle basi imponibili evase. Ma sottrae risorse alle Regioni, perché comporta una perdita di gettito Irap. Listituto della programmazione fiscale non è solo lennesima variante del concordato preventivo già presente nelle precedenti Finanziarie. Questa volta il legislatore (articolo 1, commi da 499 a 520, della Finanziaria 2006, legge 23 dicembre 2005, n. 266) propone unofferta commerciale combinata: la programmazione fiscale triennale a decorrere dal periodo dimposta 2006 e ladeguamento fiscale per i periodi dimposta 2003 e 2004. Poiché però la definizione preventiva degli obblighi tributari non sembra essere molto più appetibile rispetto a quella delledizione 2005, la cosiddetta pianificazione fiscale programmata, la vera novità è che, nonostante i ripetuti dinieghi, si reintroduce un nuovo condono per annualità ancora scoperte: il 2003 e il 2004. La programmazione fiscale per il 2006-2008 Destinatari potenziali dellofferta sono i contribuenti interessati agli studi di settore e ai parametri, cioè la stragrande maggioranza delle imprese (incluse le società di capitali) e la quasi totalità dei professionisti operanti in Italia, circa 3,5 milioni di soggetti. Ladeguamento fiscale per gli anni 2003 e 2004 Allistituto della programmazione fiscale il Governo, con il maxiemendamento, ha abbinato la possibilità di definire i periodi dimposta 2003 e 2004 in modo agevolato. Le previsioni di gettito Le previsioni di entrata indicate (1.930 milioni di euro nel 2006 e 990 milioni di euro in ciascuno degli anni 2007 e 2008) hanno carattere puramente virtuale, nulla essendo stato ancora deciso sui criteri cui si ispireranno le “proposte” per il passato e per il futuro che verranno inviate ai contribuenti. Non a caso lanno scorso, quando la Finanziaria per il 2005 introdusse la pianificazione fiscale programmata, non fece su di essa, correttamente, nessuna previsione di gettito. Ma la pianificazione fiscale programmata non si affiancava a un condono. Le entrate previste questanno potrebbero invece divenire maggiormente credibili se ladeguamento fiscale 2003-2004, verrà sganciato della programmazione fiscale e trasformato in un condono con ancora minori vincoli (e, perchè no, magari esteso al 2005). Questo è il passaggio che lattuale maggioranza si tiene in serbo in caso di vittoria elettorale. In caso di sconfitta, sarà lattuale opposizione a dover trovare una entrata effettiva in luogo di quella virtuale prevista nella Finanziaria 2006.
A costoro lamministrazione finanziaria proporrà nei prossimi mesi una determinazione preventiva delle basi imponibili ai fini delle imposte sul reddito e dellIrap per un triennio. (1)
A chi accetterà, entro il 16 ottobre 2006, per tre anni sarà accordata una riduzione di 4 punti percentuali delle aliquote dellimposta personale per la parte di imponibile che eccede quello programmato (nessuno sconto per i contribuenti Irpef che si collocano nellambito dellaliquota del 23 per cento, cioè fino a 26mila euro). Le basi imponibili ai fini dellIrap e dei contributi saranno solo quelle programmate. Per rendere più allettante la proposta, il fisco rinuncia agli accertamenti sia analitici che induttivi ai fini delle imposte sui redditi, salva la possibilità di accertamento analitico quando linfedeltà sia superiore al 10 per cento del dichiarato o la condotta sia punibile sul piano penale. La programmazione proposta al contribuente per il triennio 2006-2008 prenderà a riferimento quanto dichiarato nel 2004. Se successivamente verrà accertata la difformità degli elementi a suo tempo dichiarati rispetto a quelli effettivi, non si avranno conseguenze per il contribuente se ciò comporterà una variazione inferiore al 5 per cento degli importi proposti.
I valori che saranno calcolati dal fisco nei primi mesi del 2006 per determinare la base imponibile soggetta ad aliquota ordinaria del triennio 2006-2008 non potranno tenere seriamente conto dei futuri effettivi andamenti dei diversi settori economici e si baseranno, per forza di cose, sulla situazione che il contribuente aveva (o, meglio, dichiarava di avere) nel 2004. In definitiva, quindi, la programmazione fiscale si risolverà, per il contribuente, nellimpegno a pagare nel triennio le imposte corrispondenti agli imponibili calcolati sulla base degli studi di settore, beneficiando per leventuale eccedenza di imponibile delle riduzioni fiscali e contributive. (2)
Stando così le cose, è prevedibile che beneficeranno della programmazione fiscale soprattutto i soggetti con attività in crescita, preferibilmente costituiti in forma di società di capitali. (3)
Come già nelle precedenti versioni, si tratta di una riduzione delle tasse offerta ad una elite di contribuenti, con evidente disparità di trattamento rispetto agli altri tipi di reddito, tenuti al pagamento integrale delle imposte sulla base delle aliquote ordinarie. A essa non si accompagna nessun concreto recupero strutturale delle basi imponibili evase. Anche sotto questo profilo, i precedenti dellistituto sono infatti tuttaltro che lusinghieri: nessuna applicazione ha avuto la pianificazione fiscale concordata per il triennio 2005-2007, che viene ora abrogata e di cui la programmazione costituisce poco più che una rimasticatura, mentre ha provocato solo perdite di gettito il concordato preventivo biennale per il 2003-2004.
Va poi sottolineato che, questa volta, con buona pace del federalismo fiscale, il legislatore statale sottrae risorse alle Regioni, senza preoccuparsi di assicurare alcuna contropartita. Il nuovo sistema, infatti, diversamente dai precedenti, comporterà certamente una perdita di gettito in termini di Irap, perché è prevista la sterilizzazione ai fini di tale imposta dei maggiori imponibili dichiarati rispetto a quelli calcolati sulla base degli studi di settore.
Agli stessi contribuenti destinatari della proposta di programmazione fiscale sarà, infatti, inviata anche una proposta di adeguamento fiscale per tali annualità. Al di là delle ipocrisie terminologiche, si tratta di un vero e proprio condono, che consentirà di definire con una sensibile riduzione di aliquota (in luogo delle imposte personali, delle addizionali e dellIrap sarà applicata unimposta sostitutiva del 23 per cento, elevata al 28 per cento per le società di capitali che non hanno optato per la cosiddetta trasparenza fiscale) e senza alcuna applicazione di sanzioni e interessi i suddetti periodi dimposta. Quanto ai meccanismi che saranno adottati per il confezionamento delle proposte, la previsione legislativa è del tutto generica, rinviando ai “maggiori ricavi o compensi determinati a seguito di elaborazioni effettuate dallanagrafe tributaria con i criteri previsti dal comma 501” (comma 510). Sarà pertanto lanagrafe tributaria, o meglio la Società generale dinformatica, a definire concretamente i criteri di quantificazione delle proposte di adeguamento fiscale, con buona pace della riserva di legge stabilita dallarticolo 23 della Costituzione.
Nulla di nuovo, quindi, rispetto alla politica dellaccertamento attuata nellultimo quinquennio: condoni per il passato e per il futuro, nessuna reale razionalizzazione del sistema, nessuna semplificazione, lequità sempre più lontana.
In conclusione, se la logica dei condoni perseguita in questi anni è da respingere senza esitazioni, finendo per minare la credibilità del sistema fiscale e compromettendo la possibilità di migliorare la adesione dei contribuenti, diverso potrebbe essere il ragionamento su effettive forme di semplificazione dei controlli per particolari categorie di contribuenti di contenute dimensioni economiche e che svolgano attività notevolmente omogenee. Ma su questo tema lattuale Governo non sembra aver mai avuto un reale interesse.
(1) La programmazione ha effetto anche ai fini Iva, applicando alla eventuale maggiore base imponibile laliquota media.
(2) In teoria, secondo quanto stabilito dal comma 501, nella determinazione degli imponibili ordinari si dovrebbe tenere conto anche “dellandamento delleconomia nazionale per distinti settori economici di attività”. Come ciò possa essere fatto per il futuro, resta alquanto oscuro.
(3) Come si è detto, la riduzione di 4 punti dellaliquota Ires per la parte di reddito eccedente quello programmato opera sempre, mentre nel caso dellIrpef opera solo se leccedenza si colloca negli scaglioni oltre i 26mila euro.
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Andrea
Ma chi è gambadilegno? chi è che si cela dietro un nome così?
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