Un uomo surreale, sullorlo dellabisso
Discute con passione di temi alquanto triti
Monologhi esaltati, lo stile un po prolisso
Cercando di animare spauracchi ormai ingrigiti
Incontra Diliberto, un vero comunista
Ma guarda che regalo, si frega già le mani
Stoccate assieme al solito sorriso che conquista
Vittoria assicurata, pensiamo già al domani
Ma poi si trova in studio un tipo che gli mostra
parlando di operai le loro buste paga
che quando lui propone la solita sua giostra
gli chiede una risposta, non qualche frase vaga.
Ritenta: comunista! Sei tu che grondi sangue!
E laltro: dove sta il suo taglio delle tasse?
Balbetta, sembra incerto, lo sguardo appare esangue
E se nellincalzare di colpo lui crollasse?
Poi ieri un altro giro, in casa di Rai3
I nervi a fior di pelle, domande irriguardose
Lui spiega allAnnunziata il come ed il perché
Durante il suo governo han fatto tante cose
Ma quella insiste ancora, mostrando tanti dati
Gli chiede pure conto di Biagi e di Santoro
Ma come si permette, ma guarda che sfacciati
Ti invitano e vorrebbero parlare pure loro!
Diluvio di commenti, agguato, onore leso,
ma a me quello che resta, la sintesi, la scheda,
è la fotografia di lui col braccio teso
di Silvio che si allunga, saluta e si congeda
Si vede chiaramente la testa rimboschita
La gamba tesa libera lenorme zatterone
Sul volto lespressione perplessa e un po stranita
Di chi viene tradito perfino dal cerone.
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