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PENSIONI

Un primo importante provvedimento è l’eliminazione dello scalone  (Legge 247/2007) che sostituisce allo “scalone” introdotto dal governo Berlusconi un criterio meno stringente secondo il quale si può andare in pensione di anzianità anche in presenza di criteri di anzianità contributiva ed età inferiori. L’accordo comporta un aumento di spesa previdenziale stimato in  circa 10 miliardi di euro in dieci anni.
L’altro provvedimento di rilievo è relativo al conferimento TFR. In particolare il Governo Prodi ha anticipato l’attuazione della riforma al 2007 (anziché 2008 come previsto dalla Legge Maroni). Accanto a questo anticipo viene anche introdotto un trasferimento del TFR in un fondo INPS per i dipendenti di aziende sopra i 50 dipendenti che non aderiscano ad un fondo pensione di categoria o altro fondo pensione (Legge 296/2006, Art. 1, comma 755-760).
Occorre poi menzionare una revisione aliquote contributive lavoratori tipici ed atipici, (Legge 296/2006, Art. 1, comma 749-750, 770-776; Legge 247/2007). Un aumento delle pensioni “ basse”,  e provvedimenti aumentare le pensioni dei giovani,  attraverso la totalizzazione dei contributi e la possibilità di  riscatto della laurea. Inoltre è stata introdotta una revisione dei  contributi figurativi,  per l’intero periodo di godimento delle indennità di disoccupazione,  calcolati non più sugli importi degli assegni di disoccupazione ma sulla retribuzione piena presa a riferimento per il calcolo degli assegni stessi nel caso di disoccupazione e lavori discontinui.  (Legge 247/2007,  Legge 296/2006).
In merito ai Lavori usuranti (Legge 247/2007) è stata formulata una delega a legiferare decreti legislativi, al fine di concedere ai lavoratori dipendenti che maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento a decorrere dal 1º gennaio 2008 impegnati in particolari lavori o attività la possibilità di conseguire, su domanda, il diritto al pensionamento anticipato con requisiti inferiori a quelli previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti, secondo i seguenti princìpi e criteri direttivi.
Secondo le stime del Ministero del Lavoro la lista di queste mansioni dovrebbe coinvolgere quasi 1,4 milioni di lavoratori con un costo massimo pari a 2,5 miliardi di Euro per dieci anni dei 10 preventivati per l’abolizione dello scalone.
Durante i lavori della Camera la Commissione aveva eliminato il riferimento che stabiliva il tetto di 80 notti per definire i lavori notturni usuranti ma il governo lo ha reintrodotto in dirittura di arrivo. Sono state individuate nuove categorie quali: lavoratori dipendenti notturni come definiti dal decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66;  lavoratori addetti alla cosiddetta «linea catena» ; conducenti di veicoli pesanti adibiti a servizi pubblici di trasporto di persone;
I lavoratori devono avere svolto nelle attività: nel periodo transitorio, un periodo minimo di sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa; a regime, un periodo pari almeno alla metà della vita lavorativa.

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QUANDO SI VEDRANNO GLI EFFETTI

L’eliminazione dello scalone ha effetto a partire dal 2008, anno nel quale era previsto l’innalzamento dell’età minima pensionabile a 60 anni. Requisiti per il pensionamento:

Anno Età Anagrafica
  Lavoratori dipendenti pubblici e privati Lavoratori autonomi iscritti all’INPS
2008 58 59
2009 – dal 01/01/2009 al 30/06/2009 58 59

 

Requisiti a partire dal 2009:

Conferimento TFR: anticipata l’entrata in vigore all’inizio del 2007 anziché al 2008 previsto dalla Legge Maroni. L’analisi preliminare degli effetti (dati riferiti a luglio 2007) mostrano che per effetto del conferimento del TFR il tasso di adesione ai fondi pensione negoziali  è salito dal 13.3% del 2006 al 23.6% del 2007, contro un tasso atteso del 40%.  Il Ministero del lavoro sostiene però che occorrerebbe aggiungere i lavoratori che alla data del 30 giugno non hanno operato alcuna scelta esplicita. Si arriverebbe  così ad un tasso di adesione, secondo le stime ministeriali, del 34/35%.

Aumenti aliquote

Già in  finanziaria 2007 si erano già attuati alcuni aumenti delle aliquote contributive lavoratori artigiani e commercianti iscritti alle gestioni autonome dell’INPS sono stabilite in misura pari al 19,5%. A decorrere dal l° gennaio 2008, le predette aliquote sono elevate al 20 %.
Per i lavoratori iscritti alla gestione separata, l’aumento delle aliquote contributive al 23% (23.5% con i contributi aggiuntivi per maternità, malattia, etc.) ha avuto luogo a partire dal 1 gennaio 2007; dal primo gennaio 2008 e per i successivi 3 anni, è previsto un aumento ulteriore di 1 punto percentuale per anno in aggiunta, nel primo anno, ad un ulteriore incremento dello 0.25% per contributi di maternità, malattia, etc.). In questo caso il Governo Prodi è andato nella direzione di armonizzazione delle aliquote contributiva aumentando così la contribuzione totale che rappresenta il montante delle future pensioni dei lavoratori atipici.

Pensioni basse: a partire dal 2007 introdotta una una tantum aggiuntiva annua per le pensioni basse (pagata ad ottobre dello stesso anno).
La misura della somma aggiuntiva alle pensioni basse è calcolata in base all’anzianità contributiva. 
Lavori usuranti: devono essere stabilite le categorie che usufruiranno della definizione di lavoratori usurati.

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OCCASIONI MANCATE

Ammorbidire lo scalone ha protetto circa 129.500 pensionandi d’anzianità, molti dei quali provenienti dal pubblico impiego e non ha quindi portato quei risparmi di spesa necessari a garantire pensioni migliori per i più giovani. Si è stimato che  l’eliminazione dello scalone porterà ad un aumenti di spesa di 10 miliardi di euro in 10 anni

Non è l’ultima sigaretta, forse neanche la penultima, di Tito Boeri e Agar Brugiavini
E’ una questione di metodo. Contributivo,  di Agar Brugiavini e Elsa Fornero;
Gli italiani e le pensioni, di Sandro Gronchi, 17.07.2007

Non è stato affrontato il nodo della  revisione dei coefficienti di trasformazione, in effetti slittata al 2010. E’ prevista una commissione col "compito di verificare e proporre modifiche" agli stessi.
Non c’è  all’interno del protocollo d’intesa, interventi volti alla diversificazione dei coefficienti di trasformazione al fine di considerare le differenze in termini di vita attesa a seconda della carriera lavorativa svolta.  Viene però istituita una apposita Commissione che dovrà valutare il rapporto intercorrente tra l’età media attesa di vita e quella dei singoli settori di attività. Sulla base dell’istruttoria svolta la Commissione dovrà fornire quindi entro il 31 Dicembre 2008 un parere sull’eventuale revisione dei coefficienti di trasformazione. Una definizione per il lavoro usurante, di Jacopo Canello e Stefano Marchiante, https://www.lavoce.info/articoli/pagina2619.html,  23.07.2007. Quando il lavoro è usurante di Matteo Richiardi , Roberto Leombruni e Mauro Gallegati

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  1. mancato pensionato disoccupato

    Scaloni = scalini+finestre, o no? Per me, nato il 2.1.1951 e 36 anni di contributi, non è praticamente cambiato niente. Nessuno ha pensato a me disoccupato perchè licenziato senza giusta causa ( reintegrato dal giudice e rilicenziato ). Non è con gli scaloni e gli scalini che si risolveranno i problemi del pagamento delle pensioni nel 2030, ma semplicemente creando nuovi posti di lavoro per i giovani e magari spendendo meglio i contributi versati. Il lavoro risolverebbe tanti altri problemi.

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