Il comitato promotore della nuova linea alta velocità Milano-Venezia ha presentato una dettagliata analisi costi-benefici del progetto. E’ una buona notizia perché l’iniziativa rende più trasparente il dibattito politico-decisionale, cosa assi rara in Italia. Se però si va più in profondità, si scoprono un errore di calcolo e alcune ipotesi indifendibili, tutte a vantaggio del piano. Ma più in generale emerge, ancora una volta, la necessità di analisi comparative, neutrali e fondate su parametri univoci e condivisi. Soprattutto quando le risorse pubbliche sono scarse.
Transpadana, comitato promotore della nuova linea alta velocità Milano-Venezia, ha presentato una dettagliata analisi costi-benefici del progetto: è davvero una buona notizia nel quadro della valutazione degli investimenti infrastrutturali italiani. Pur tenendo conto delle critiche che si possono muovere a qualsiasi analisi che cerchi di schematizzare realtà molto complesse, l’iniziativa ha il grande vantaggio di rendere più trasparente il dibattito politico-decisionale, cosa assi rara in Italia. E questo anche quando, come nel caso della Transpadana, lanalisi non sia condotta da un organismo indipendente. Infatti gli autori dello studio hanno ricevuto lincarico da un comitato di promotori dellinfrastruttura, mentre lindipendenza dei valutatori, insieme allanalisi comparativa di più di una soluzione, farebbe parte delle buone pratiche della tecnica.
UN ERRORE DI CALCOLO E IPOTESI DISCUTIBILI
Come ormai tradizione consolidata su lavoce.info, esamineremo più nel dettaglio lanalisi costi-benefici proposta dagli autori.
Emergono immediatamente diverse ipotesi difficilmente difendibili e un rilevante errore di calcolo. Tutti gli elementi oggetto di dubbio, si noti, agiscono in favore della tesi sostenuta dagli autori, non si collocano cioè allinterno della prassi, di buon senso, che prevede di sopravvalutare per prudenza i costi (certi, e mai in discesa), e sottovalutare i benefici (meno certi, se non altro perché collocati in un futuro più lontano).
Partiamo dallerrore di calcolo: lo studio attribuisce un valore del tempo alle merci pari a 30 /ora*ton, cioè circa 15 volte il valore comunemente utilizzato in letteratura di 2,07 /ora*ton. Lo studio cita come fonte unaltra analisi costi/benefici (1), dove però tale valore era attribuito a un intero carico di un camion, che è mediamente assunto proprio di 15 tonnellate.
Alcuni parametri utilizzati, poi, si discostano notevolmente dai valori di letteratura: il saggio di sconto sociale usato è 3,5 per cento, rispetto al 5 per cento consigliato dalla Commissione europea. E lorizzonte temporale dellanalisi è di 100 anni, mentre normalmente si estendono tali analisi al massimo per 30 anni, dando eventualmente un valore residuo elevato allopera per tener conto del troncamentoeffettuato. Ora, è perfettamente lecito, e forse anche giustificabile sul piano teorico, usare un saggio di sconto più basso di quello raccomandato dalla Commissione europea. Ma lo scopo principale dellanalisi costi-benefici è quello di rendere confrontabili progetti diversi tra cui scegliere: se ogni analista cambia il saggio a propria discrezione, e in particolare lo abbassa in caso di risultati non favorevoli, lutilità dellesercizio svanisce.
Non è chiaro poi come vengano calcolati alcuni dei benefici: per esempio non si capisce se vi è annoverata tutta loccupazione aggiuntiva o, come sarebbe corretto fare, solo quella creata dal moltiplicatore, con i relativi maggiori consumi. Inoltre, i minori costi del traffico attratto dalla ferrovia potrebbero essere un caso di doppio conteggio: tali benefici sono già implicitamente conteggiati valutando il surplus dei soggetti che cambiano modo di trasporto. Tuttavia, proprio perché non è chiaro come siano stati valutati i benefici per il traffico spostato dalla strada alla ferrovia, si preferirà lasciare inalterato tale valore.
Infine, vengono fatte previsioni di traffico senza fornire i dati di quello attuale, rendendo problematica la valutazione delle previsioni stesse.
NUOVI CALCOLI
Alla luce di quanto emerso, proviamo a ricalcolare in maniera parametrica lanalisi proposta (come si è detto, non si è in possesso di tutti i dati necessari a ricostruire nel dettaglio il flusso costi-benefici): si eliminano cioè i benefici che tali non sono e si diminuisce del 30 per cento i valori attualizzati di costi e benefici, che corrisponde al passaggio del saggio di sconto dal 3,5 al 5 per cento. Si ottengono i seguenti risultati:
Milano Verona | Verona – Padova | |||
CNF | Nostra elab. | CNF | Nostra elab. | |
Migliaia | Migliaia | Migliaia | Migliaia | |
Fase di cantiere | ||||
Suolo occupato | – 6.350 | – 6.350 | – 6.265 | – 6.265 |
Costi esterni totali del cantiere | – 38.251 | – 38.251 | – 30.063 | – 30.063 |
Occupazione da cantiere | 415.705 | – | 421.519 | – |
Consumi da occupazione da cantiere | 229.677 | – | 232.889 | – |
Fase a regime | ||||
Costo investimento | – 4.011.558 | – 4.011.558 | – 4.067.662 | – 4.067.662 |
Costo di gestione | – 2.992.902 | – 2.095.031 | – 3.081.533 | – 2.157.073 |
Impatto atmosferico | 1.021.932 | 715.352 | 227.838 | 159.487 |
Impatto inquinamento acustico | 20.621 | 14.435 | – 24.563 | – 17.194 |
Costo trasporto su gomma evitato | 1.215.687 | 1.215.687 | 423.526 | 423.526 |
Effetti in termini di Tempo Risparmiato ferrovia | 12.439.685 | 2.146.900 | 21.127.612 | 2.818.900 |
Effetti in termini di Tempo Risparmiato gomma | 3.971.408 | 646.100 | 3.393.216 | 609.000 |
Impatto evitato sull’incidentalità gomma | 288.542 | 201.979 | 93.159 | 65.211 |
VAN progetto | 12.554.196 | – 1.210.737 | 18.709.673 | – 2.202.133 |
Per chiarire meglio linfluenza che le singole correzioni hanno sul risultato dellanalisi, si riportano di seguito i Van, e le variazioni percentuali rispetto al valore originale, conseguenti allapplicazione di una sola correzione per volta, e successivamente di nuovo di tutte le correzioni insieme.
Milano Verona | Verona – Padova | |||
VAN [k] | Variazione | VAN [k] | Variazione | |
– | 12.554.196 | 18.709.673 | ||
Consumi da occupazione da cantiere | 11.908.814 | – 5% | 18.055.265 | – 3% |
Saggio di Sconto Sociale (SSS) | 7.764.704 | – 38% | 12.061.897 | – 36% |
Valore del Tempo delle merci (VOT) | 133.103 | – 99% | – 914.155 | – 105% |
VOT, SSS e consumi da occupazione da cantiere | – 1.210.737 | – 110% | – 2.202.133 | – 112% |
Come si può notare, è praticamente sufficiente la correzione del solo parametro più vistosamente inattendibile, il valore del tempo delle merci, per ribaltare il risultato complessivo del progetto. Il Van totale infatti diviene (133.103 914.155 =) – 781.052 M.
Cè poi da aggiungere che non è chiaro se lo studio assume, come dovrebbe, che di fatto scompaia o si riduca molto la congestione sullasse autostradale parallelo, che prevede rilevanti opere di raddoppio (BreBeMi) o di forte potenziamento (Brescia-Padova a sei corsie, passante di Mestre, Pedemontana lombarda e veneta), opere già deliberate e in buona parte finanziate.
Quali considerazioni conclusive si possono trarre, a parte la banale osservazione che sarebbe meglio non cadere in (non neutrali) errori di calcolo? Ancora una volta emerge con forza la necessità di analisi comparative, neutrali e fondate su parametri univoci e condivisi (saggio di sconto, moltiplicatore occupazionale eccetera), soprattutto in presenza di risorse pubbliche scarse.
Si insiste molto in questo periodo sul ruolo anticiclico che potrebbero avere le grandi opere nella congiuntura negativa, vale allora la pena di osservare che i tempi prevedibili degli effetti della spesa sono piuttosto lontani [link Boitani 300 parole]. E ancora, a giudizio degli stessi autori dellanalisi, la componente occupazionale della spesa, essenziale per limpatto di moltiplicatore economico della stessa, appare modestissima. Come daltronde dobbiamo aspettarci da un settore oggi estremamente capital-intensive.
(1) Analisi costi-benefici della ferrovia Torino-Lione, di Rèmi PrudHomme
Lavoce è di tutti: sostienila!
Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!
Massimo GIANNINI
Gli autori scoprono un brutto vizio, italiano: quello di decidere prima le cose e poi fare analisi costi-benefici che le giustifichino. Ottimo il lavoro degli autori. Nell’analisi potrebbero anche mancare alcune componenti di costo o beneficio, ma sarebbe interessante avere il contraddittorio degli autori dello studio perché i loro errori sembrano lapalissiani a chi si occupa di tali analisi.
FIELE
Ma perchè Prof. Ponti non dice nulla a proposito dell’efficienza energetica e dell’elevatissima riduzione di emissioni inquinanti che l’alta velocità apporta al sistema? Alla luce della direttiva 20.20.20 non crede che dovremmo invece spingere con più forza verso questi interventi di riqualificazione infrastrutturale? Perchè la mettono così a disagio i costi iniziali della rete quando è ovvio che della stessa beneficeranno anche le future generazioni? Perchè tace sui rendimenti sociali che una tecnologia moderna di trasporto indubbiamente determina? Non la spaventa l’idea che in un futuro non molto lontano mentre il resto del mondo avanzato viaggerà in tempi normali gli italiani si sposteranno sugli obsoleti treni a carrozza (costosi inquinanti e inefficienti energeticamente parlando)? Il Sud e la Sicilia in particolare ha a suo avviso diritto all’alta velocità? E se si perchè è contrario al Ponte sullo stretto che si propone tale obiettivo? Perchè non ricorda mai che l’attuale sistema traghettistico non consente lo snodo di treni ad alta velocità e che attualmente non c’è treno da e verso l’isola che non viva di contributi pubblici?
david c
Non si potrebbe fare un paragone tra i vantaggi della ferrovia del Brennero, quella della val di Susa e questa Milano – Venezia e magari confrontarla con i vantaggi di altre ferrovie ad alta velocità straniere fatte di recente? Ho in mente la Spagna e la Germania, che ultimamente hanno fatto pezzi di ferrovia ad alta velocità. E non si potrebbe farli fare dai promotori dell’opera con un confronto trasparente?
silvio pancheri
Cambiare un parametro sbagliato sarà sempre un merito ma non basta a qualificare come migliore una valutazione che si trascina dietro vecchi e nuovi errori. Ecco i più evidenti. 1) rifà il conto dei benefici modificando un parametro errato, ma senza considerare che a differenti valori di quel parametro corrisponde una diversa domanda, diversi costi ed esercizio. 2) scinde il progetto in due tratte calcolando il rendimento di ciascuna, come fossero progetti autonomi; questo modo di procedere è lecito solo quando si vuole osservare leffetto redistributivo fra territori di un progetto che ha già dimostrato nel suo insieme la propria efficienza .Oggi ha superato lo stadio del progetto preliminare, della VIA, ha già un finanziamento. Che valutatore indipendente può essere chi non dialoga nemmeno con la storia del progetto? Ci sono molti modi per non far crescere la valutazione dei progetti infrastrutturali, cè un unico modo invece per renderla necessaria e credibile: riportarla totalmente dentro la pubblica amministrazione, dandole lindipendenza e la responsabilità necessaria. Come si fa? Esattamente come abbiamo qui, col dialogo.
Paolo Beria
Mi permetto di rispondere al lettore "FIELE". L’Analisi Costi Benefici dovrebbe essere utilizzata come strumento di dibattito, prima che di decisione. Un soggetto (il decisore, ma potrebbe essere anche il promotore del progetto, come in questo caso) realizza uno studio, introduce ipotesi e utilizza parametri che ritiene corretti. Alla fine, sulla base di essi, fornisce la propria valutazione in merito alla fattibilità o meno delle alternative considerate. Se il progetto è pubblico sarebbe buona prassi renderlo disponibile a tutti, per esporlo al dibattito (cosa rara in Italia!). E’ quanto è accaduto con questo studio, che ha anche avuto un’enorme risonanza mediatica (è meglio noto come "I costi del non fare"). E’ perciò ragionevole che qualcuno vada a controllare i conti e discuta i parametri utilizzati: non c’è nulla di male, lo sta facendo anche lei dicendo a Ponti che nelle sue analisi dovrebbe dare un peso maggiore ai temi ambientali. Gli autori Ponti e Grimaldi hanno quindi semplicemente evidenziato alcuni passaggi che essi ritengono contestabili, tra cui un errore di calcolo molto significativo. Ora, se lo ritengono, immagino che i promotori vorranno fornire una risposta.
massimo florio
Senza entrare nel merito dell’intervento di Grimaldi e Ponti, che mi sembra interessante soprattutto per la critica alla stima del valore del tempo in questo caso, segnalo che la Guide to Cost Benefit Investment Projects, edizione 2008, della CE, contiene suggerimenti utili per controllare le analisi di progetto anche nei trasporti, con particolare attenzione alla questione della previsione della domanda e al valore del tempo. In questa edizione il tasso sociale di sconto suggerito è del 3,5% (reale) nei paesi non-Coesione e 5,5% negli altri, mentre era del 5% nella edizione precedente. La Guida spiega le ragioni del nuovo valore.