Quale sarà il paese che vincerà più medaglie? Quante ne conquisterà l’Italia? A queste domande cerca di rispondere una studentessa della Tuck Business School grazie a un modello che utilizza variabili economiche, demografiche e legato a performance passate. Secondo lo studio saranno 26 le medaglie azzurre, in linea con le previsioni del Coni, e più di tutte ne vinceranno gli Stati Uniti, mentre la Cina avrà il maggior numero di ori.
Stasera ci sarà la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi londinesi. Da domani atleti, uomini e donne, di tutto il mondo, si contenderanno vittorie e medaglie in decine di competizioni diverse. Gran parte delle gare è individuale, ma c’è una anche una competizione tra i vari Paesi in termini di bottino complessivo di medaglie. Quale sarà il Paese che ne conquisterà di più? E dove sarà l’Italia nel medagliere olimpico? A queste domande cerca di rispondere uno studio di Emily Williams, una studentessa di PhD della Tuck Business School, usando una metodologia messa a punto da Andrew Bernard, un professore della medesima università. Per fare queste previsioni non occorre essere esperti delle varie discipline olimpiche. Infatti la metodologia si basa su variabili economiche e demografiche, quali il reddito pro capite e la popolazione oltre che la performance passata dei vari Paesi alle Olimpiadi e l’effetto di essere la nazione ospitante. Questa metodologia, messa a punto per Sydney 2000, ha avuto un grado di accuratezza nelle previsioni per Pechino 2008 del 95%. Ed ecco la previsione per i primi 5 Paesi in termini di medaglie totali.
La classifica completa mostra l’Italia al nono posto del medagliere con 26 medaglie (di cui 8 d’oro), dietro, oltre alle 5 già citate, Germania, Francia e Corea del Sud. La scelta del Coni di indicare 25 medaglie come obiettivo sembra quindi coerente con le previsioni di questo studio. Ma le previsioni hanno sempre un margine di errore. Allora da domani saremo in tanti davanti alla televisione per tifare per arcieri, fantini, canoisti e per tutti gli atleti azzurri, specie quelli impegnati in discipline di cui, ogni 4 anni, tutti noi diventiamo noti esperti, con la speranza che le medaglie italiane siano alla fine ben più delle 26 previste.
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