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I DUBBI RISPARMI DELLO SPOSTAMENTO DEL G8

La scorsa settimana il Governo ha deciso di spostare la sede del G8 di giugno dall’isola della Maddalena all’Aquila. Il Presidente del Consiglio ha motivato la sua scelta con il fatto che il trasferimento “permetterà di risparmiare soldi, che potranno essere usati per la ricostruzione” delle aree terremotate. Tale spiegazione desta qualche perplessità. Abbiamo chiesto i dati sui costi del G8 alla protezione civile, ma dopo ripetute insistenze abbiamo ricevuto soltanto le due tabelle allegate.  Speriamo che nei prossimi giorni vogliano darci informazioni adeguate per una valutazione dei costi della riunione e del suo spostamento a l’Aquila. Per il momento è comunque possibile svolgere le seguenti considerazioni. Ipotizziamo, per assurdo, che fino ad oggi in Sardegna non sia ancora stato speso un euro. Perché la scelta dell’Aquila dovrebbe consentire risparmi di risorse? Nel capoluogo abruzzese ci sono esigenze edilizie e/o logistiche più limitate rispetto alla Sardegna? Ma, va da sé, mancando meno di due mesi all’evento, una parte significativa dei lavori previsti in Sardegna è già stata avviata. Berlusconi ha assicurato che tutte le opere in cantiere saranno concluse. Quindi, perché vi siano dei risparmi, è necessario che all’Aquila si spenda meno della differenza fra quanto previsto inizialmente per la Maddalena e l’ammontare delle risorse da destinare alle opere già in fase di realizzazione. Ipotizzando, prudenzialmente, che sia in corso di esecuzione il 40% degli interventi previsti, rimarrebbe a disposizione il restante 60%. Poiché, come si può evincere anche dalle disposizioni contenute nel decreto approvato dal Governo il 23 aprile, i lavori che saranno effettuati in Abruzzo comporteranno un maggiore esborso a causa dell’urgenza, e supponendo di utilizzare tutte le risorse stanziate per la Sardegna, si potranno realizzare meno della metà delle opere inizialmente previste. Ma perché vi possano essere degli effettivi risparmi, gli interventi che verranno attuati dovranno essere ancor più essenziali. Quindi, delle due l’una: o i risparmi non ci saranno oppure la cifra inizialmente stanziata era in buona parte ingiustificata. Si può da ultimo sottolineare che, se l’obiettivo principale era quello del contenimento dei costi, la strategia più efficace sarebbe stata quella di tagliare una parte delle opere superflue previste in Sardegna e non ancora completate. Quella dei risparmi è forse una motivazione di copertura per altre, più sostanziose, questioni: per esempio ragioni di sicurezza che il Governo non vuol lasciar trapelare? O semplice desiderio di spettacolarizzare ancora di più il dramma dell’Abruzzo?

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IL FEDERALISMO SECONDO TREMONTI

  1. Alessio M.

    Ormai L’Aquila, Onna, Coppito e tutta la Regione Abruzzo Sono divenuti come il predellino di Piazza San Babila a Milano.
    Tra non molto verrà spostato nel capoluogo Abruzzese anche il Festival di Sanremo.
    Purtroppo si è accecati dalla luce rossa delle telecamere e della popolarità, tralasciando (speriamo in buona fede) le sensibilità, e le sofferenze di chi in quella tragica notte ha perduto tutto.
    Ad maiora.

  2. ci

    Non sono aquilano ma oggi mi sento cittadino di quella splendida città. Esprimo tutte le mie perplessità sull’articolo in questione credo sia stato scritto da un autore che e’ in cerca di una inutile pubblicità. A volte sarebbe meglio pensare e riflettere…

  3. luigi zoppoli

    Che possa essere utile il G8 all’Aquila non riesco a comprenderlo. Per quanto riguarda i costi ed i risparmi anche al di là delle puntuali osservazioni proposte dagli autori, si tratta di una sciocchezza e basta. E’ solo roba buona per noi gonzi televisionomani. In ogni caso informatori seri avrebbero dovuto farsi carico di chiedere dati e cifre e farsi spiegare perchè se c’è l’esigenza di risparmiare non si è fatto l’election day che un riparmio sicuro e sonante lo garantiva. Ma, anche se mi ripeto, se questa domanda fosse stata posta avremmo assomigliato ad un paese decente. E non c’è pericolo.

  4. Flavio Pische

    A La Maddalena sono state ultimate circa il 60% delle opere previste, ma solo il 25% delle riscossioni da parte delle imprese ha avuto successo, e questo stava gia creando notevoli malumori nell’ambito delle aziende appaltatrici. Non vorrei che questo trasferimento a L’Aquila altro non sia che un modo per spostare l’evento presso edifici già esistenti o comunque facilmente adattabili. In questo modo si potrebbe sfruttare ulteriormente la leva "pubblicitario-consensuale" del terremoto e mettere una coperta su un G8 a La Maddalena caratterizzato da una traballante copertura finanziaria.

  5. Luigi D. Sandon

    Effettivamente è difficile pensare ad un vero risparmio perché è ipotizzabile che gran parte delle opere in Sardegna verranno terminate anche per non irritare il nuovo governo regionale di centrodestra. Potranno esserci risparmi sulla attività in programma, ma questi potrebbero essere controbilanciati dalla necessità di nuove opere e dai problemi logistici. Probabilmente il vero motivo è solo politico, da un lato la propaganda perché l’Abruzzo pare pagare, dall’altro la speranza (e la sfida) che "no global" e simili non osino manifestare più di tanto data la situazione, Berlusconi non sopporta il dissenso, da qualsiasi parte provenga. Il presunto risparmio è il dito dietro il quale nascondersi.

  6. marco scamardella

    I risparmi attengono agli alloggi per forze dell’ordine e loro trasferimento, le misure di sicurezza navali ed aeree, il noleggio di navi e di strutture per i media. La vicinanza con Roma e le sue capacità logistiche per le forze dell’ordine e militari e la più facile protezione del sito, l’impossibilità per i no global di pensare anche solo a denneggiare con manifestazioni violente una città distrutta sono tutte occasioni di risparmio.

  7. Piergiorgio Trincas

    Francamente non capisco l’utilità di esporre al mondo e alla libidine dei fotografi esteri l’immagine di macerie e ruspe. I cittadini esteri non fanno distinguo, e la parte diventa un simbolo del tutto, cosicché l’Italia intera diventa un paese sismico e pieno di macerie. In casi di disastri naturali all’estero cercano di farli dimenticare più in fretta possibile, noi invece sembriamo ansiosi di prolungarne il ricordo. Una scelta suicida, un danno all’immagine senza precedenti. Berlusconi aveva detto che La Maddalena è troppo bella, ma cosa dobbiamo far vedere al mondo se non il meglio?

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