Lavoce.info

CARI AMICI DE LAVOCE.INFO

Non basta la salute. La nostra è ottima, come dimostrano i dati degli accessi al sito e degli iscritti alla newsletter. Ma anche lavoce.info, come tante piccole e medie imprese, patisce la crisi economica. Da qualche mese i contributi dei lettori, che fino all’anno scorso erano sempre più numerosi, sono diventati limitati. Tanto da mettere in dubbio la continuazione del sito. Le ombre sul pluralismo e sulla qualità dell’informazione, soprattutto economica, ci fanno pensare che il ruolo de lavoce.info sia più che mai importante. Ma per continuare a vivere abbiamo bisogno del vostro sostegno continuativo.

 

Cari lettori

Non fateci morire di salute.
Se guardiamo ai contenuti, il sito scoppia di salute. Gli accessi, le visite giornaliere e simili sono alti come non mai: in media circa 7.600 visite nei giorni lavorativi, con punte fino a 16mila, per un totale di 2,5 milioni di visitatori in un anno e 7,3 milioni di pagine visualizzate, 64mila iscritti alla newsletter.
Ma per continuare a garantire la qualità che vi offriamo abbiamo il bisogno urgente che ritorniate a manifestarci in modo tangibile e continuativo il vostro consenso e il piacere di leggere le nostre analisi, i dati che vi proponiamo e le nostre critiche ai potenti di turno con i vostri tanti piccoli contributi.

PERCHÉ SERVE IL CONTRIBUTO DEI LETTORI

Da qualche mese, nel mezzo della crisi, questi finanziamenti che fino all’anno scorso erano sempre più numerosi sono diventati più limitati, così limitati da mettere in dubbio la continuazione del sito come l’abbiamo pensato all’inizio e come si è sviluppato nel corso del tempo. Nei mesi scorsi abbiamo lanciato sul sito la campagna del 5×1000. Non sappiamo quanti di voi ci abbiano destinato un contributo. Forse, chi ce l’ha fatto, ha pensato di avere con questo assolto al suo impegno a sostenere lavoce.info. Ma i soldi del 5×1000, pochi o tanti che siano, arriveranno solo tra due o tre anni. Di più, l’istituto del 5×1000 non è stato riconfermato, dalla legge Finanziaria, per le prossime dichiarazioni.
I vostri contributi non ci servono per pagare il lavoro dei redattori che non solo è e rimarrà gratuito, ma che in varie circostanze include anche il versamento a lavoce.info dei corrispettivi derivanti da partecipazioni a convegni, trasmissioni televisive e radiofoniche e collaborazioni a riviste (come Internazionale). Servono, invece, a pagare i nostri quattro collaboratori non accademici (il desk editoriale), che animano il sito con la nostra stessa passione e senza il cui contributo non potremmo fare le cose che facciamo nel modo con cui le facciamo.
Vi proponiamo di ricordarvi di noi, tornando a sottoscrivere ora (seguendo le indicazioni che trovare sul sito cliccando “Contribuisci”). Abbiamo bisogno di tanti piccoli contributi. Èuna garanzia di indipendenza. Da quando abbiamo iniziato questa avventura fino al gennaio scorso, il numero di coloro che ci hanno dato un contributo è costantemente aumentato e i contributi sono mediamente di 70 euro all’anno. E sempre abbiamo offerto e continueremo a offrire un piccolo riconoscimento a fine anno ai nostri sottoscrittori.
Al tempo stesso, abbiamo bisogno di continuità per meglio pianificare il nostro futuro e svolgere meglio il nostro mestiere di informazione. Per questo proponiamo, ai lettori più affezionati, uno schema di contribuzione continuativo, da ognuno secondo le sue capacità, diceva una volta qualcuno: 5, 7, 10, 20 euro al mese. Sarebbero queste cifre che ci permetterebbero di continuare a vivere.
A chi si impegna a darci un contributo continuativo di almeno 10 euro al mese o di 100 euro all’anno offriremo altri servizi: ricerche mirate sul nostro archivio e la partecipazione a un convegno a porte chiuse nel mese di settembre di ogni anno a quota di iscrizione fortemente scontata.

LAVOCE.INFO E IL PLURALISMO DELL’INFORMAZIONE

Sono molti gli interrogativi e le inquietudini che oggi pesano sul pluralismo nell’informazione, soprattutto nell’informazione economica, nel nostro paese. La crisi e il crollo della raccolta pubblicitaria espongono molte testate al ricatto del potere economico, in assetti proprietari che lasciano poco spazio a editori di professione. La concentrazione e l’uso distorto degli spazi televisivi sono evidenti a tutti. E ancor più oggi di quando è nata lavoce.info siamo in un clima di scontro frontale, di campagna elettorale permanente, in cui non si riesce a discutere in modo pacato, approfondito e non ideologico delle cose che andrebbero fatte per tornare a crescere, per recuperare il terreno perduto in questa grave recessione. Per questo pensiamo che lo spazio che abbiamo creato debba continuare a esistere. Per questo chiediamo a tutti voi di darci una mano, permettendoci di sopravvivere.

Lavoce è di tutti: sostienila!

Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!

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PROMESSE IN CRESCITA, AIUTI IN CALO

22 commenti

  1. Roberto Tavian

    Sono d’ accordo per i 100 € annuali per contribuire alle vostre spese. L’ importante è che la vostra voce non vada dispersa. Ormai siamo quali tornati al pensiero unico: è sufficiente sentire i vari telegiornali. Nell’articolo però non è indicato il modo con cui procedere al pagamento. Darete maggiori informazioni in un articolo successivo?

    • La redazione

      Gentile Roberto Tavian,
      la ringraziamo moltissimo. Nell’articolo troverà un link sulla parola "Contribuisci" che la manderà direttamente alla pagina giusta oppure troverà la pagina nella sezione Chi ci finanzia in alto a destra della home page.

      Un cordiale saluto

      La Redazione

  2. zen

    Stimatissima Redazione, mi auguro di non generare problemi di ‘concorrenza’ ammettendo di aver già contribuito quest’anno all’iniziativa del Fatto Quotidiano. Per quanto possa sembrare una scusa il mio budget non prevede per ora alcuna altra uscita alla voce informazione libera. Come vostro assiduo lettore approfitto dell’occasione per farvi i miei più sinceri complimenti e per assicurarvi la mia fiducia anche in futuro e mi dichiaro disponibilissimo a clickare su un eventuale banner pubblicitario per accedere ai vostri articoli. In bocca al lupo.

  3. sara 78

    ho contribuito al sostegno del vostro sito e continuerò a farlo. Tuttavia, mi chiedo: per garantire l’indipendenza dei vostri contributi è proprio necessario escludere qualsiasi forma di pubblicità a qualsiasi impresa, servizio, prodotto o evento esistente in questo Paese? Capisco il fine, ma qualche soluzione di compromesso sui mezzi potrebbe anche rivelarsi poco “pericolosa”…

  4. lucio sepede

    Mi auguro di tutto cuore che possiate continuare a pubblicare le vostre libere e qualificate riflessioni che rappresentano uno stimolo importante anche nei casi, a dire il vero limitati, in cui non condivido completamente le vostre analisi. Il minimo che posso fare è continuare per adesso a offrire i miei 100 euro. Non mollate. Cordiali saluti e in bocca al lupo

  5. dvd

    Partecipo da un po’ di tempo ai dibattiti sul vostro sito, perché è sicuro uno dei pochi che almeno tenta di approfondire temi attuali e perchè mette in rete voci "autorevoli", anche se forse ancora poco pluraliste, perchè provenienti dalla stessa "area" e "cultura" non proprio popolare. Per i contributi volontari, certo non è un problema partecipare, ma la redazione si potrebbe anche aprire, vista l’affluenza e l’interesse al sito, a spazi publicitari. La cosa non credo che svilirebbe il "prodotto" anzi, gli darebbe la possibilità di ampliarne i contenuti e gli spazi, con interventi ancora più "autorevoli" al fine di coagulare per "diffusione" spontanea una sempre maggiore massa di persone che leggono, pensano e se vogliono intervengono ! Volere rimane "elite" e "privati/autosufficienti" è darsi un limite oggettivo.

  6. alessandro capocaccia

    Ho appena lasciato un piccolo contributo, il mio primo e spero non l’ultimo, ritengo però di dovervi fare un appunto. La pubblicità, come già fatto osservare, non solo non svilirebbe il prodotto (escludo casi estremi ovviamente) ma contribuirebbe a rafforzare l’idea che il mercato e solo il mercato garantisce prosperità o fallimento. Sarei curioso di sentire l’opinione della redazione a riguardo.

  7. giuseppe

    Ho appena inviato un piccolo contributo, ma sono d’accordo con i commenti di "dvd" e di "sara 78". Sono certo che alla Redazione non mancherebbe la moderazione e il buon gusto per gestire adeguatamente un supporto pubblicitario.

  8. Andrea Rubano

    Noto che tra i metodi di pagamento manca il PayPal. Vorrei suggerire alla redazione di aggiungere questa possibilità, dal momento che è una piattaforma ormai standard per i microtransfer di danaro in rete e rappresenta una valida alternativa alla carta di credito, il cui uso in rete è visto ancora con "sospetto" da molte persone. Da qualche parte (non ricordo dove) ho letto che l’utilizzo di queste forme di pagamento incrementa gli incassi mediamente di un 20%. Complimenti a tutti per il vostro giornale, e auguri di altri otto anni altrettanto brillanti… 🙂

  9. luca bargelli

    Le nostre tasche sono quotidianamente aggredite e siamo obbligati a razionalizzare al meglio i comportamenti di spesa (uso un eufemismo …); tuttavia ritengo ci siano dei limiti anche dati dal buon gusto, per cui vi invio quanto momentaneamente posso affinché manteniate estraneo qualunque introito pubblicitario, l’indipendenza ha un prezzo e sono oggi più che mai disposto a contribuire al suo pagamento! Buon lavoro.

  10. Ermanno Tarozzi

    Ho fatto ieri un versamento a favore de “lavoce”, una iniziativa di grande serietà e competenza.
    Provvederò anche a fare diffusione in nome dell’informazione e della sua indipendenza.
    Cordiali saluti

  11. Marco Lovetti

    Gentile redazione, sinceramente mi dispiace che troviate difficoltà a reperire fondi per il vostro sostentamento "autonomo" e indipendente, però avrei da farvi qualche appunto. Anch’io in passato ho contribito economicamente alla vostra iniziativa che reputo ottima, però quest’anno ho deciso di non contribuire ulteriormente, ma non a causa della crisi, bensì a causa di vostri comportamente poco "trasparenti". Mi riferisco ad esempio agli articoli successivi al tragico evento del terremoto dell’Aquila. Quando infuriava la polemica riguardante la validità scientifica o meno del cosiddetto "metodo Giuliani", voi avete inopportunamente chiamato in causa addirittura il figlio del Dott.Boschi, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica, parte direttamente chiamata in causa dalle polemiche. Queste sono le conseguenze del vostro comportamente poco trasparente…per non parlare di quando ripetete a ogni piè sospinto che in Italia mancano tecnici qualificati per lo svilppo delle imprese, quando sono ormai almeno 7-8 anni che i neolaureati di ingegneria guadagnano meglio lavorando da camerieri che da tecnici…mi dispiace…per voi e per noi…

  12. Hans Suter

    Se gli utenti pubblicitari danno un contributo vitale per lavoce.info finiranno per influenzare le decisioni della redazione. Basta guardare al colossale problema che pone il finanziamento aziendale della politica alla democrazia americana. Dichiaro il mio conflitto d’interesse: sono un pubblicitario 🙂 Per chi volesse approfondire l’argomento: http://www.nakedcapitalism.com/2009/10/msm-reporting-as-propaganda-no-one-minds-our-new-financial-lords-and-masters-edition.html

  13. Guido Giovannardi

    Ragionare ed essere informati costa. Comunque. Ecco perchè ho accolto il vostro appello. perfettamente d’accordo ad un sostegno periodico, suggerisco di trovare formule anche più flessibili dei 10 euro al mese: 120 all’anno, 60 a semestre, etc. Grazie per quello chef ate. Continuate così. Guido Giovannardi

  14. Mario

    Purtroppo le mie condizioni economiche non permettono un contributo, spero che presto le cose migliorino .Auguri e Buon lavoro. Tanta stima Mario

  15. Hans Suter

    Attualmente lo stato finanzia i giornali stampati. Forse con internet è venuto il momento di legare questo sostegno non ad un mezzo (come la carta stampata) ma ad una attività (il giornalismo). Il Financial Times ospita un opinione interessante in merito.

  16. Giò

    A mio modo di vedere LAVOCE deve rimanere totalmente indipendente e sostenuta eslcusivamente dai cittadini senza alcun tipo di pubblicità… ho versato 20€ pensando che se anche solo il 10% degli iscritti alla newsletter (64.000) versasse 20€ l’obbiettivo di autofinanziamento sarebbe raggiunto. Grazie e complimenti per la qualità dei contributi che gratuitamente mettete a disposizioni di tutti, di questi tempi un esempio davvero lodevole.

  17. Biagio Vacirca

    Credo che la causa di questo calo sia da ricercarsi in una sufficienza auto-referenziale nel modo in cui date spazio agli interventi dei lettori. Mi riferisco alla circostanza che ponete un limite di caratteri all’intervento, non rispettate tale limite nella vostra replica, e inoltre, non consentite la replica alla replica.

    • La redazione

      Gentile Biagio Vacirca,

      non è nostra intenzione sminuire l’importanza dei lettori. Crediamo nel vostro ruolo. Ogni vostro commento, infatti, non viene postato in automatico, ma letto e filstrato. Per nostra esperienza le possiamo dire con certezza ci dice i commenti troppo lunghi vengono letti molto meno. Dunque, il limite è a tutto vantaggio del commentatore. La scelta di non consentire risposte-repliche-controreplica deriva dalla nostra stessa natura: non siamo un blog e per scelta editoriale vogliamo evitare i dibattiti tra i lettori, cercando, invece, di far sì che gli autori dei pezzi rispondano alle replice e alle domande dei lettori.

      Cordiali saluti

  18. Paolo Pensa

    Perchè non stabilite un sistema di abbonamento annuale on line? Basta non scoraggiare i potenziali aficionados con prezzi alti, almeno all’inizio. Si potrebbero aprire i testi più interessanti alla lettura di chi è in regola con l’abbonamento, come fa il Financial Times on line, per intenderci. Insomma non potete sperare di sopravvivere passando il cappello ogni volta che riischiate di rimanere al verde. Non ve lo meritate.

  19. Anna Spina

    Gestendo con una "socia" un piccolo sito dedicato alla divulgazione, che ci sforziamo di fare in modo più o meno dignitoso e completamente gratuito, comprendo il vostro grido di dolore. Una crisi mia personal-sanitaria (!) unita a quella più generale, non mi fa dormire sonni tranquilli, daremo comunque un piccolo contributo e inviteremo amci ed amiche a fare altrettanto. Credo che l’idea avanzata da un lettore di offrire una qualche forma di "abbonamento" non sia male. Coraggio ed auguri

  20. Marcello Anni

    Complimenti per il sito e tutti i preziosi articoli che mi (ci) aiutano a comprendere meglio tutte le politiche intraprese dai governi, purtroppo però sono uno studente e non riesco a offire il mio contributo.. appena potrò potrete contare su di me… complimenti ancora e continuate così, l’italia ha bisogno di informazione chiara e obiettiva.

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