In quest’anno di crisi, con l’economia che fa meno 5 e il debito pubblico tornato al 117 per cento del pil, il maggiore quotidiano economico italiano ha voluto istituire, per la prima volta nella sua storia, un premio all’uomo dell’anno nell’economia italiana. E come si apprende dal titolo di testa del 31 dicembre 2009, "le grandi firme del Sole 24 Ore" lo hanno attribuito a Giulio Tremonti, ministro dell’Economia. Secondo posto a Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat. Il terzo posto a Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria.
Anche lavoce.info non poteva mancare all’appuntamento con i grandi premi di fine anno. Abbiamo così istituito il Premio Indipendenza 2009. E siamo lieti di annunciare che lo abbiamo assegnato a Gianni Riotta, direttore del Sole 24 Ore per il coraggio mostrato nel premiare nell’ordine: 1) il più grande azionista dei più grandi soci di Confindustria, colui che decide quanti soldi dare alle imprese che versano le quote associative a Confindustria, nonché suo grande sponsor per la guida del quotidiano di Confindustria; 2) l’amministratore delegato del più grande gruppo privato socio di Confindustria, proprietaria del Sole 24 Ore; 3) la presidente di Confindustria, proprietaria del Sole 24 Ore.
Nell’assegnare a Riotta il prestigioso riconoscimento vorremmo porgli due domande, una facile e una più difficile, nella tradizione delle sue interviste ruvide ed affilate. Prima domanda: come ha accolto Emma il riconoscimento di "uomo dell’anno"? In tempi di sconfinamenti di genere, la risposta non è ovvia. Seconda domanda, quella difficile: chi sono le grandi firme del Sole24Ore? Ne abbiamo interpellate alcune a caso, tra gli economisti maggiormente citati nelle publicazioni scientifiche e riconosciuti a livello internazionale, che collaborano al giornale. Nessuno aveva mai sentito parlare del concorso e del premio. Meglio così. In simili atti di coraggio solo ed unicamente il comandante deve esporsi. Che tempra quel Gianni!
Le grandi firme 2009 de lavoce.info
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Andrea
Credo che quello di Riotta sia servilismo allo stato puro, la giustificazione che ha dato nell’assegnazione del premio non regge nemmeno mettendoci tutta la buona volontà. Comunque io l’articolo me lo sono salvato a futura memoria, comunicandolo anche al "Sole" tra i commenti all’articolo, che ovviamente non è stato pubblicato.
Marco
Premetto di essere un attento lettore del quotidiano. Nonostante ciò, da tempo avevo la netta sensazione che "Il Sole" sotto l’attuale direzione accusasse qualche deficit di obiettività, del resto già evidente al TG1. Buon anno a tutti e complimenti.
Res
Pessimo Riotta, speriamo duri poco.
Tiz
Io sono allibita! Che in questo momento di difficoltà per tanti, i ricconi e gli stra-ricconi non si sappiano neppure tenere un po’ per la loro gioia di aver accumulato tanto sulla pelle di altri. Almeno un po’ di contegno! Poi, perché non si va a verificare come si fanno belli questi giornali che sfuttano chi scrive per loro, senza pagar loro neanche il dovuto? Che vergogna! Ma come dorme questa gente di notte?! Ma la cosa peggiore e che non scandalizza più nessuno.
Max
Nel passaggio dal Tg1 al Sole24ore almeno Riotta mantiene la coerenza: leccapiedi li’, leccapiedi qua. Ma come spesso ricorda lui ha imparato a fare il giornalista negli States quindi non e’ lecito muovergli critiche.
Giuseppe
Da non credere!
Fabrizio
Con un geniale espediente dialettico, Riotta scrive su twitter che i servi pensano che tutti siano servi e che i fatti danno sempre il mal di pancia. Peccato però che gli unici fatti inoppugnabili siano le sue scelte editoriali. E triste vedere Il Sole ridotto così.
Alessandro Sciamarelli
Perche`stupirsi? In fondo, tutto questo e’ perfettamente in sintonia con il clima generale del paese. In questo senso, la decadenza e la perdita di credibilita`del Sole 24ore (ben rappresentate dalla nomina di un Gianni Riotta fresco fresco di esperienza al TG1 – !! – in base a criteri di nomina – sbaglio? – scevri da valutazioni sulle sue competenze di giornalista economico) non fanno una piega. Cosi’ come la mancanza del minimo senso della vergogna (un simile concentrato di confilitti di interesse in spregio alla minima nozione di indipendenza). Viste dall’estero, cose del genere fanno ancora piu’ sorridere (amaro).
Paolo
Pare che la redazione del Sole24Ore, a cui va tutto il rispetto, digerisca poco Riotta, che in effetti sta facendo malissimo al quotidiano, mai così noioso e fazioso. Del resto chi è abitutato a leccare i piedi al potere, prima la Fiat, poi le banche del Corriere, poi Veltroni che lo ha piazzato al Tg1, ora confindustria, non perde l’abitudine. E poi ci prende per i fondelli con la storia del journalism alla Columbia. Grazie alla Voce per questa iniziativa, la vergogna va resa pubblica.
Disperato
Un appello a Gianni Riotta: mi scusi ma ne ha bisogno? Ma si rende conto di che penoso servilismo ha mostrato? Io sono un assiduo lettore del suo giornale e quando ho visto quella prima pagina non ho saputo cosa pensare, dopo qualche secondo mi sono messo a ridere, oggi mi viene da piangere. Che vergogna.
Claudio Buriani
Penso proprio che se la sia cercata il buon Riotta!
Mario Caporali
Creare o distribuire ricchezza mediante la contestuale creazione del debito e’ il giochino col quale prima nel ’29 e poi nel 2007 il mondo ha conosciuto le peggiori crisi finanziarie. Attribuire il premio al ministro Tremonti, autore non solo di una progression preoccupante del debito ma anche di un provvedimento come lo Scudo fiscale che sfregia il comune senso etico di una nazione, e’ puro servilismo. Penso che il post metta chiaramente in luce chi Il Sole serve e come lo serve. Soprattutto quella Confindustria che sbandiera la libera concorrenza e fa la fila per prendere quei contributi pubblici che di certo alimentano ancora di piu’ la spirale del debito.
Stato Laico
Le uscite di Letta e di D’Alema oltre che spaccare il PD spaccano i maroni a tutti quelli come me che dal ’95 si sono fatti il culo per l’Ulivo, per avere un forte centrosinistra da opporre allo strapotere mediatico di Berlusconi (rappresentante della mafia e dei clerico-fascisti) e che sono stati presi per i fondelli da questi inciucioni che hanno guardato solo ai loro sporchi interessi di bottega salvando le chiappe al cavaliere invece che mandarlo in galere dove avrebbe dovuto essere già da un decennio. A questo punto non ci rimanre che un grande No D’Alema Day se vogliamo veramente cambiare qualcosa in questo paese. Lanciamo una manifestazione per denunciare quindici anni di inciuci, compromessi, subalternità, tatticismi, vigliaccheria e corruzione morale di una parte consistente dei dirigenti politici che avrebbero dovuto rappresentare l’alternativa al berlusconismo, mentre in realtà ne sono stati contaminati. Massimo D’alema è il simbolo di questa politica suicida che non ha mai fatto nulla per risolvere il conflitto d’interessi e la concentrazione del potere televisivo e pubblicitario, che ha sempre sottovalutato la priorità della questione morale.
Riccardo Bardelli
Riotta è stato un pessimo direttore del Tg1, un telegiornale vile, asservito, morbido, moderatissimo, cerchiobottista e scontato. Indimenticabile l’intervista a Riotta a "Che tempo che fa" quando alla domanda "ma l’emergenza dell’aviaria che fine ha fatto?", ha risposto serio "guarda che l’aviaria è uno dei maggiori pericoli per l’umanità!". AHAHAHAH!!!! Semplicemente ridicolo, ma in numerosa compagnia…
Enrico Bonfatti
Carissimi di lavoce.info, sfogliavo il numero incriminato del quotidiano diretto dal Nostro e mi sono detto ad alta voce: questo quotidiano non si può più leggere da quanto è arrivato questo servo. Sono stato, sotto differenti e più autorevoli direzioni, un lettore appassionato del domenicale del sole, che rappresentava una oasi culturale a prezzo ragionevolissimo nel deserto dell’editoria quotidiana italiana, e sono stato anche un occasionale lettore del medesimo quotidiano nel corso della settimana. Il domenicale non ha più lo smalto e l’autorevolezza dei bei tempi andati, ma non si può tacere oltre il vile servilismo degli articoli "economici", per arrivare al colpo di grazia del decalogo dei grandi uomini del 2009. Insomma concordo pienamente con voi: è davvero Gianni il giornalista indipendente del 2009. Tenete duro! E che sia anche per voi un anno prospero e sereno. Enrico
GA
A tutti gli estimatori di Gianni Riotta consiglio di vedere la sua partecipazione ad Otto e Mezzo quando si trattava di fare le pulci all’Ad. di Alitalia ad un anno circa dal suo insediamento, veramente una chicca da Istituto Luce!! Certo è che i nostri capitani di industria… coraggiosi… si sono scegli un bel cane da guardia… ma tutto collide con la propensione degli stessi ad agire in settori possibilmente o monopolistici o a contatto con i soldi dello stato. Viva l’iniziativa privata quindi e viva anche la ripartizione dei poteri. Non si capisce più chi fa cosa e per conto di chi. Viva Benetton, ma dico, non gli si poteva attribuire un bel premio alla carriera? Accidenti nessuno si ricorda mai di lui! E Tronchetti Provera anche lui meriterebbe un premio per la sua perfomance a Telecom. Hasta la victoria siempre capitani di industria.
franco
Al tempo del centrosinistra (venti mesi) direttore di Rai Uno era Del Noce (già onorevole di FI) e direttore del TG1 Gianni Riotta; nei telegiornali l’ultima parola era sempre assegnata al centrodestra. Cosa dicevano i forzaitalioti? Che la RAI era in mano alla sinistra! Dove è finito il Gianni? A dirigere Il Sole24Ore. Mai stato così servile nei confronti del centrodestra! Forse Gianni tiene famiglia? Ciò premesso, sono d’accordo per una giornata No Dalema Day!
Marcello Anni
Un paio di giorni fa mi sono imbattuto anch’io (ho resistito solo alla prima parte solo per curiosità di leggere le cavolate scritte) in questo favoloso articolo, ho lasciato un commento di apprezzamento e ho rimosso il grazio feed rss che avevo nel programma di posta elettronica. Per fortuna che è rimasto almeno un giornale economico autorevole, Voi! saluti Marcello
Francesco Servidio
..con solo 300 parole!
Grazia
Ascoltavo spesso Radio 24 direzione Santalmassi (oggi ascolto solo Barisoni – Focus economia e Pistolini – ridotto a 30min – sull’America). La direzioni Fabi, speculare a Riotta, l’ha resa una radio paternalistica e curiale. L’altra sera ho sentito un ascoltatore intervenire alla Zanzara magnificando lo Scudo fiscale, idoneo a far rientrare i capitali fuggiti legittimamente (sic) dal primo governo Prodi. La reazione del conduttore? La sto ancora aspettando, alla faccia del ruolo critico che secondo l’etica proclamata da questi direttori devono avere i media. Proclamare e praticare sono forse sinonimi? Urge consulenza di Licenza Poetica.
Carlo Carminati
Davvero un bel pezzo. Ci sarebbe da ridere, se non fosse capitato a noi.
Marco Almetti
Questo personaggio rivela la sua mediocrità già nelle precedenti gestioni giornalistiche e i suoi vezzi (ricordate le sue rubriche in camicia con le maniche arrotolate?) non fanno che peggiorarne il giudizio. Questo è il tipico esempio di un prodotto della attuale classe dirigente di una Italietta che non riesce che a produrre yesman aventi un approccio fantozziano nei confronti del potere.
Carlo
Ho sempre stimato Riotta, per quel suo rifarsi alla tradizione del grande giornalismo indipendente americano. Le sue cronache da New York sul Corriere avevano il fascino del non-paludato (anche se una volta per caso scoprii una di quelle l’aveva scritta da Milano). Negli anni, e con lo scalare delle cariche, ho seguito la sua mutuazione verso la versione indipendente italiana. Ma pur leggendo, ad esempio, gli attacchi di Beppe Grillo al suo modo di dirigere il TG1, mi sono sempre illuso che fosse una questione di incarico, e che il bilancino fosse comunque usato in modo diverso da colleghi direttamente espressi dalla politica. Dopo il TG1 immaginavo che avrebbe approfittato dell’occasione del ritorno alla carta stampata per dare qualche segnale. Questa volta però non ho dovuto attendere la nomina dell’uomo dell’anno per ricredermi definitivamente. E’ bastato leggere l’editoriale con il quale accettava l’incarico sul Sole, con un riferimento alla necessità per un grande giornale di fare sistema, in un momento così critico per l’Italia, per capire che ogni ultima illusione andasse abbandonata. Viva i poteri forti! CZ
Charly
Stato Laico. Il No-D’Alema day sarà mi pare il 6 febbraio a Milano. Lo organizza Piero Ricca, accorrete numerosi ma possibilmente non inciuciosi.
s(A)n
Chi non legge Il Sole24Ore, può non intuire quanto è stato servile e banale attribuire i premi. Mi faccio meraviglia di chi lo legge quotidianamente a cui non può sfuggire che i titoli assegnati sono rimasti evidentemente ‘in casa’. Sconcerto, panico e tormento.
luigi
Pietoso Riotta, pietoso il Sole che censura i commenti non graditi (anche a me è capitato). Tremonti l’uomo che ha fatto di più per lavare il denaro sporco della mafia con lo scudo, che ha legalizzato l’illegalità con tutti i condoni possibili e immaginabili, che ha contribuito a rendere l’Italia franante con i condoni edilizi. Uomo dell’anno? Come glielo spiega Johnny al suo amico Saviano?
Michele
Chi legge il Sole da una vita ha avvertito e avverte la stranezza dell’attuale direzione e soprattutto la sua fragilità in termini di cultura economica (ricordo un’imbarazzante puntata di Otto e Mezzo con il Nostro, presentato ovviamente dalla Gruber come direttore del grande giornale economico, a porre domande a Colannino). Di Tremonti mi colpisce l’alta capacità profetica. Ricordo quando ci additava la Cina come regno del male economico e fiancheggiava i deliri protezionisti del Bossi. Poi la crisi mondiale, devastante è arrivata dritta dritta… da New York, con la Cina a fare da possibile salvagente. A quel punto, a crisi scoppiata (2007), ha ritenuto suo dovere morale prevederla in un libro (2008). Dopo aver previsto nel 2008 una crisi già scatenatasi nel 2007.
Filippo Crescentini
Se contassero davvero i risultati, Tremonti dovrebbe essere licenziato in tronco. La verifica dell’andamento del deficit pubblico durante gli ultimi dieci anni e la correlazione con la maggioranza di governo mostra che gli anni di minor deficit sono stati il 2000 (ultimo anno pieno del centrosinistra 1996-2001) ed il 2007 (primo ed unico anno pieno del secondo governo Prodi). La correlazione mostra che il deficit è progressivamente cresciuto in tutti gli anni di governo della destra. La "legge" che ne deriva è che la destra non è capace di governare la finanza pubblica. Informate Riotta.
Mauro Mantelli
Se ve ne era ancora bisogno, la assegnazione del premio "uomo dell’economia dell’anno" da parte del "Sole" ci segnala l’incedere inesorabile della rovina del ceto "dirigente" del nostro triste Paese. La perdita del senso del ridicolo si è estesa come un virus dal mondo politico a quello del gionalismo (non tutto, LaVoce e Repubblica sono tra le poche eccezioni) agli ovattati ambienti della grande impresa. Rimane qualche speranza? Bisogna continuare a crederlo per sopravvivere alla vergogna.
Daniele
Riotta: un giornalista (?) che a Matrix, il 29 dicembre 2009, in una puntata dedicata all’omicidio di JFK, ha sventolato quale fonte degna di fede nientemeno che "Wikipedia"!
Andrea Ponziani
Ho l’impressione che ci sia un che di ideologico nella nomina in questione. La principale motivazione della stessa – o almeno la più seria rispetto a quella concernente lo scudo fiscale -appare l’aver mantenuto il rigore dei conti nonostante la crisi. A parte ogni considerazione sull’incremento in valore assoluto del debito pubblico, ricordo che in anni passati (2006 e 2007, ad esempio) questa virtù – il cui esercizio era peraltro imposto dalla necessità di rientrare nei limiti di deficit previsti dalle regole comunitarie – era mal sopportata. Non credo che il ministro dell’economia dell’epoca avrebbe potuto aspirare alla stessa nomina. Quindi ne deduco che, per partecipare al "concorso" con probabilità di successo, sia opportuno scegliere l’anno giusto e, soprattutto, far parte del governo giusto.
lormar
Beato quel popolo che non ha bisogno di servi (Brown-noses visto il retroterra americano di Riotta ). Mi domando se Riotta riceverà una tessera d’oro del partito dell’amore e noi ci dobbiamo iscrivere al partito del disprezzo (odio no ..troppo onore!).
loremaf
Credo che il Nostro se la sia cercata. Possibile che non vi sia un limite alla decenza negli operatori dell’informazione, eppure dovrebbero essere i cani da guardia, la maggior parte di loro dice di essersi formata in America, negli Stati Uniti d’America, ma sembra piuttosto che si siano esercitati nell’America del sud. Essendo lettore di questi fogli e di queste firme sono sempre più incredulo di tanto servilismo, di tanta pochezza, e poi sono lì a parlare di merito, competenza, professionalità. Suvvia! E’ possibile sperare in qualcosa di più presentabile in questo Paese…non subito Please!
Massimo
Vi ringrazio; subito appena notata la testata del Sole24Ore con la spregevole notizia avevo scritto alla mia "lista" in termini indignati, definendo il fatto un’ennesima prova di ruffianeria. Mi sento ora autorevolmente confermato.
stefano delbene
Guardate cosa ha pubblicato un mese fa il nostro seguace di Epitteto: ovvero come è possibile che un povero evasore non riesca a "scudare" la sua villa da 3,7 milioni di FSV. Gianni si deve essere ricordato dei suoi trascorsi giovanili ed aver fatto la sua scelta di campo per i veri poveracci.
mauro
Ho letto molti giornali oggi, appena rientrato in Italia. Poi ho letto questo articolo…grazie.
sigieri
Da almeno 15 anni il paese è sotto una valanga di panna montata, nella quale si aggirano esperti di tax-shield che annoiatamente fanno il verso a economisti seri con amenità pseudofilosofiche, industriali che quando si siedono al tavolo del Governo e per prima cosa chiedono con sussiego aiuti ed agevolazioni per le loro aziende. Senza arrossire. Purtroppo la maggioranza di questo paese crede a queste bubbole che gli sono servite ed alle medaglie conferite. Kakania allo stato puro.
Marco
Solo a titolo di cronaca Vi segnalo la precisazione del CdR pubblicato a pag. 12 del "Sole" del 5 gennaio: Il fatto che nell’articolo che parla di Tremonti si scriva che "le firme del Sole 24 Ore hanno discusso per scegliere le personalità dell’anno 2009" potrebbe infatti indurre il lettore a pensare che il corpo redazionale, o almeno i colleghi che quotidianamente si occupano in generale di politica o di vicende legate all’attività del Ministro, siano stati consultati, o abbiano fatto parte del panel responsabile della scelta. Così non é stato: la decisione é stata presa dalla direzione del giornale attraverso una scelta….
LEVANTINO
Fosse stato scelto come migliore, il super ministro, perche’ e’ riuscito a contenere la discesa del Pil, perche’ ha abbassato il debito nazionale, perche’ ha effettuato una vera riforma fiscale ecc. Ecc. Il titolo potrebbe spiegarsi. Ma considerarlo migliore per il condono fiscale, uno dei tanti, e’ troppo gratificante. Nessuno tra i consiglieri del grande ministro e’ venuto in mente di suggerire, che mai come in questo momento, visto il livello dei tassi, di cercare di abbassare lo stock del debito pubblico. Con un debito di oltre 1.800 miliardi di euro l’aumento di un solo punto dei tassi, peraltro non troppo lontano, comporta una spesa aggiuntiva di 18 miliardi di euro. Due leggi finanziarie. Complimenti al Sole24Ore . E’ sulla buona strada per perdere lettori.
Giuseppe Filippi
Concordo con i giudizi che hanno già dato altri lettori del (nostro) giornale ed allargo la riflessione ad un’altro tema: "La Democrazia". Che significato ha oggi nel nostro paese? Come la percepiscono i cittadini e i giovani in particolare? Come pensiamo debba e possa vivere in un sistema ove "L’informazione" che circola assomiglia sempre più ai vecchi "organi di propaganda" dei partiti della cosidetta "Prima Repubblica"? Il tema credo che sia complesso e di non facile soluzione, tuttavia penso che sia una delle domande centrali alle quali dovrebbe dare risposta la nostra società. "La Voce" per parte sua ha avviato un percorso importantissimo di autonomia nell’informazione e sta sperimentando sulla propria pelle quanto costa. E’ una partita, ma anche una scommessa, che va giocata fino in fondo. Il paese non può continuare a vivere imbalsamato, con il cervello spento, senza grinta, dove sono sempre meno le persone pronte a mettersi in gioco e tentare di rilanciare la via della crescita, economica e civile. E dunque una stampa libera costituisce uno dei presupposti per rilanciare il paese ed il proprio sviluppo, ma da sola non basta. Giuseppe Filippi
Andrea T.
Oggi il Sole è salvo eccezioni per merito di alcuni giornalisti bravi un patchwork di idee alla rinfusa, bisognerebbe fondare un Norme e Tributi "nuovo" così non c’è veramente più nessun motivo per comprare il Sole 24 Ore e la risposta al direttore – americano – la dà il mercato (un pò sta già avvenendo…).
Franco Artoni
C’e’ poco da fare, quando in una societa’ le uniche cose importanti e gli unici valori validi sono il successo e i soldi, di che poi dobbiamo stupirci? E questi giornalisti piu’ sono servili e piu’ fan carriera… Nessuno che si azzardi a dire che lo fanno solo per compiacere il potente di turno, guai! Bisogna dire che esprimono solo le loro idee, ecc..
Bah, siamo proprio messi male…
raffaele principe
In Italia per sfondare servono due “qualità”: l’eloquio vacuo e l’ossequio e il nostro Jonny ha dimostrato di possederli, da sempre, tutte e due.
Attilio Serra
Continua a imperversare la moda di correre in soccorso del vincitore, assai praticata nel nostro paese. Nella circostanza l’acrobazia sfiora l’iperbole: fare contenti tre "emarginati" con un colpo Sole! Ovvero triplo salto mortale con avvitamento.
Stef
Vespa può andare in pensione. Ormai ha un erede.
criscuom
Supponiamo che Gianni Riotta sia una persona "intellettualmente" onesta (a mio avviso lo è). Avrebbe fatto pubblicare quell’articolo? Probabilmente no. Allora cosa è "veramente" successo? Perchè non proviamo a chiederglielo e sentiamo il suo punto di vista? Quale obiettivo intendeva raggiungere con tale premio? A me sembra che le conclusioni che si traggono dai commenti siano troppo scontate e banali. Gianni illuminaci con una risposta approfondita. Grazie
edoardo sturli
Riotta si vanta di aver conseguito un master di giornalismo alla Columbia University. Mamma mia, quanti soldi sprecati…
sandro venturoli
Rappresenta solo una mediocrità diffusa, teorizzata, coltivata, unica ragione che consente di avere nelle stanze del potere, in tutti gli ambiti della vita pubblica e in buona parte della società civile, omini piccoli piccoli…
Francesco G.
Di Riotta ricordo un lisergico servizio (TG1) sulle feste natalizie ed il capodanno. Assolutamente da non perdere per quanti amano l’assurdo. Ho sempre pensato fosse un servizio serio. Poi esce il premio economico del Sole. Mi si è aperto un mondo. Che Riotta sia un comico sotto mentite spoglie?
dario t
Non leggo quotidianamente il sole 24 ore ma l’ho sempre reputato un valente giornale ottimo per approfondimenti economici, da qualche mese ho notato che il giornale è più scontato e conformista. Ho scoperto solo a posteriori che il 30 marzo era stato eletto un nuovo direttore, qualcosa è cambiato, leggo preferibilmente il Corriere della Sera ora.
Luciano Galbiati
Il Sole 24 Ore"incorona"Giulio Tremonti uomo dell’anno economico 2009. Una scelta giusta. Tremonti denunciava limiti e pericoli del "mercatismo"quando il mondo politico-accademico (a destra come a sinistra,con poche esclusioni) ripeteva la stanca tiritera neoliberista: -"Più l’Italia diventa anglosassone,meglio è"- La Grande Recessione ha demolito falsi miti e "indiscutibili" dogmi. Il pendolo della storia economica ha cambiato direzione.Un’epoca nuova..dove regolazione,lavoro produttivo e tangibile (vecchia e nuova industria),tutele sociali conteranno di più. Il ministro Tremonti interpreta, nella condotta politica e nella visione teorica, i nuovi bisogni di sicurezza e governo della globalizzazione espressi dai cittadini. Questo riconoscimento, tributato dal principale giornale economico e dal suo direttore, è la migliore risposta alle critiche (populismo,neocolbertismo) e ai critici (molti a sinistra,cui sommare i pochi nostalgici di iper-liberismo e consumerismo intransigente).
silver
Premessa: ho iniziato a leggere il Sole perchè sono stata praticamente obbligata e continuo ad avere una certa allergia per le scienze che si fondano solo su numeri&statistiche. Mi viene da dire che preferivo senz’altro la direzione De Bortoli. Questione di gusti anche qui. Poi recentemente ho letto del buco di bilancio tramite rete, sotto la direzione Riotta… mah, che abbia ragione il mio vicino di casa, caro prof di matematica (!) che insiste a volermi far leggere "Italia in frantumi" di Gallino L. Grrrr, mi sento praticamente circondata! A prescindere una domanda innocente: ma se ne sentiva la necessità di un premio? Saluti da Torino, la città in bilico, sempre il solito rebus: cosa farà la FIAT?!
Ave Massenz
Gianni Riotta è un ottimo giornalista, è stato bravo Direttore, umilmente ama definirsi vecchio cronista. E’ un intellettuale di alto livello, lo si può riconoscere dai suoi scritti, sempre conditi con senso morale e umanistico. Riotta vede la notizia subito, è immediato il cogliere, lo definisco un illuminato. Lo leggo da sempre, ne riconosco anche i valori di persona perbene. Il mio commento è quello di una lettrice attenta alla notizia. Grazie!