Tu sei proprio un bel bambino,
ma non cresci o mio Pillino,
per cui occorre un gran dottore
che ti curi, nutra e ti ridia vigore.

Troppi mali da prima ereditasti,
poi di nuovi pure ti ammalasti,
t’è salita col fisco la pressione,
e il debito produsse un’ infezione.

Il Mezzogiorno ti crea l’inappetenza,
sei deperito, lento come una sentenza.
Scarso lo sforzo e poco produttivo,
a stento muovi, non sei competitivo.

Troppi nonni, caro il mio Pillino,
tu ne ritrovi sopra il tuo capino,
vanno pagati a lungo i pensionati,
di pari passo coi falsi invalidati.

Come si può far crescere un paese,
che d’impegno da tempo non s’accese,
per lasciarsi pian piano affossare
nel suo fatal, placido sostare?!

Caro Pillino che cresci così piano,
qui si dovrebbe rifare l’Italiano,
che alla fatica e al rischio s’oppone,
forse gli basta, la Cassa Integrazione.

Ecco i dottori, se ne può far incetta,
tutti presentano infallibile ricetta,
sia dalla destra che dall’opposizione:
qua un bel miliardo, là qualche milione.

Ma chi prescrive una siffatta cura
ci spieghi pur qual’è la copertura:
ormai di Pantalon sono le tasche vuote,
c’è l’ardua crisi e spander non si puote.

Pillino mio, assai sono angustiato,
se non mi cresci finiamo nel fossato.
C’è ancora lo stellone o una sola stella?
Non disperiam…in video c’è Antonella!

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