Mentre dai mercati finanziari arriva un bollettino di guerra in pieno stile Caporetto, queste sono le notizie che provengono dalla commissione bilancio del Senato che sta lavorando alla manovra:
Manovra, salta soppressione enti sotto 70 dipendenti (ore 17:03)
Manovra, stop liberalizzazione taxi e noleggio con conducente (ore 17:09)
Manovra, salta liberalizzazione apertura negozi (ore 17:39)
Manovra, slitta di sei mesi aumento sigarette (ore 18)
Nel frattempo, i magistrati si esprimono contro l’accorpamento delle procure (ore 17:28), provvedimento ritenuto fondamentale da tutte le persone di buon senso per aumentare l’efficienza dei nostri tribunali. Neppure San Gennaro, secondo Luigi Cesaro, il presidente della provincia di Napoli, sarebbe disposto a spostare il suo miracolo al fine settimana (ore 17:43). Questa manovra, nelle sue infinite versioni, ha avuto un solo punto fisso: la quasi totale assenza di provvedimenti per la crescita. Incredibilmente, il Parlamento riesce a stupirci e a fare di peggio: gli emendamenti eliminano anche le poche norme liberalizzatrici inserite nella bozza del Governo. Leggere le queste notizie di agenzie inframmezzate a quelle provenienti dai mercati finanziari dà il senso dell’inadeguatezza della maggioranza (e, a giudicare dagli emendamenti bipartisan, anche dell’opposizione) a gestire questa crisi più di qualunque analisi. A questo punto, mi sento di condividere una delle notizie riportate: evitiamo lo spostamento della festa di San Gennaro. Con questo andazzo, il sostegno della Bce ai nostri titoli non può durare a lungo. E quando verrà meno, ci rimarrà solo San Gennaro a cui rivolgerci. Teniamocelo buono.
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sgl
L’Italia ha bisogno di soldi subito, di molti soldi. A furia di parlare di ‘emergenze’ siamo diventati assuefatti e indifferenti perché chiunque ascolti i proclami di destra, centro, sinistra, intuisce che i nostri governanti e i loro oppositori non hanno il fegato di prendere misure difficili e impopolari per dare una radrizzata ai conti abbinata ed un calcio alla stagnazione che subiamo da una decina di anni. Le misure molto dure e molto impopolare sarebbero accettate dai cittadini la cui intelligenza continuiamo a sottovalutare caricandoli di stupidibalzelli e angherie che portano a nulla. Cordialmente. sgl
luis
La gravità della situazione non si riesce a percepire, dopo tanti anni di benessere. Tra poco cominceranno a saltare le banche e forse allora si capirà che le conseguenze di questa crisi sono simili alle devastazioni di un conflitto mondiale. Spero di sbagliarmi!