Per misurare i costi della cattiva gestione della crisi da parte del Governo Berlusconi, abbiamo nei mesi scorsi monitorato la differenza tra lo spread italiano e lo spread spagnolo ovvero lo spread tra i Btp e i Bonos decennali (vedi anche “La Papi’s Tax“). Questo ci ha permesso di tenere conto della dimensione europea della crisi, degli interventi della Bce sia per l’Italia che per la Spagna dall’8 agosto, e di concentrarci sul ritardo relativo dell’Italia rispetto all’ultimo paese che era stato contagiato dalla crisi del debito prima dell’Italia. Con lo stesso metodo possiamo ora seguire gli sviluppi successivi all’apertura della crisi di Governo e alla formazione del Governo Monti. Il grafico qui sopra indica che, da quando si è aperta la crisi di governo ed è stato affidato l’incarico a Monti, la percezione del rischio relativo dell’Italia da parte dei mercati è migliorata: nella mattina di venerdì 18 novembre il divario tra Italia e Spagna – che aveva raggiunto 142 punti di differenza solo dieci giorni prima – si è azzerato. Questo fatto ci dice anche che le valutazioni dei mercati rimangono selettive, continuano a tenere conto degli sviluppi nei singoli Paesi, anche se il rischio di crisi dell’intera area dell’Euro è aumentato ora che la crisi ha coinvolto paesi della dimensione di Italia e Spagna e sta lambendo la Francia. Il nuovo governo dovrà rapidamente approvare riforme di grande impatto per convincere davvero i mercati che in Italia cè stato un vero cambiamento di regime e che il nostro Paese è ora in grado davvero di attuare quelle misure che avremmo dovuto prendere molto tempo fa. Sarà utile per noi e per gli altri paesi dell’area dell’Euro.
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Roberto A
Se si vogliono fare confronti, pero’, li si faccia correttamente. Se si vuole dimostrare il peso del governo Berlusconi sullo spread, lo si faccia con cognizione di causa. Non si deve certo prendere il picco dei giorni della crisi, del voto sul rendiconto e quindi dell’instabilità perchè li l’aumento dello spread non era legato all’attività del governo Berlusconi ma all’instabilità e all’incertezza della situazione. Mi sembra che forse si stiano forzando troppo i dati.
La redazione
Onestà intellettuale vuol dire leggere il grafico. Se lo guarda anche lei senza prevenzioni vedrà che lo spread fra Italia e Spagna è passato da meno 70 a + 140 e gli incrementi sono avvenuti in concomitanza con eventi politici, come da tempo ricostruito su questo sito. Non è solo una questione di credibilità personale del presidente del consiglio. Se questo governo non agisce in fretta rischia di subire la stessa sorte.
Roberto A
Ho sentito dire a Gnocchi che Tremonti con la legge di stabilità ha impedito che gil studenti universitari possano fare già stage durante il percorso di studi e ho sentito Boeri dargli ragione. Potrebbe Boeri farmi vedere dove la legge di stabilità prevederebbe questa ipotesi?
La redazione
Volentieri. Il decreto-legge 138/2011 contiene, nella versione approvata dal Senato in sede di conversione in legge restrizioni alla possibilita’ di attivare tirocini formativi. Tale disposizione e’ contenuta nell’articolo 11, che riporto qui sotto:
Art. 11.
(Livelli di tutela essenziali per l’attivazione dei tirocini)
1. I tirocini formativi e di orientamento possono essere promossi unicamente da soggetti in possesso degli specifici requisiti preventivamente determinati dalle normative regionali in funzione di idonee garanzieall’espletamento delle iniziative medesime. Fatta eccezione per i disabili, gli invalidi fisici, psichici e sensoriali, i soggetti in trattamento psichiatrico, i tossicodipendenti, gli alcolisti e i condannati ammessi a misure alternative di detenzione, i tirocini formativi e di orientamento non curriculari non possono avere una durata superiore a sei mesi, proroghe comprese, e possono essere promossi unicamente a favore di neo-diplomati o neo-laureati entro e non oltre dodici mesi dal conseguimento del relativo titolo di studio.
2. In assenza di specifiche regolamentazioni regionali trovano applicazione, per quanto compatibili con le disposizioni di cui al comma che precede, l’articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, e il relativo regolamento di attuazione.
Salvo che per le categorie svantaggiate esplicitamente esonerate viene vietato l’accesso al tirocinio a quanti non abbiano conseguito un diploma o a quanti si siano diplomati (o laureati) da oltre un anno. Questo esclude tra l altro gran parte degli immigrati.
Franco PAternollo
In mercati molto volatili diventa fondamentale mantenere riferimenti omogenei quando si confronta l’andamento del rendimento di titoli nel tempo.Valutazioni di breve periodo, poi, possono essere viziate da rilevazioni poco significative dei dati, soprattutto in caso di mercati illiquidi e in presenza di spread bid offer molto ampi.Per avere un’idea precisa dello spread Italia Spagna a 10 anni bisogna prendere in esame il rendimento del BTP 3,75% 03/2021 e quello del Bono 5.5% 04/2021. Come si potra’ vedere, (escludendo il picco del 9 novembre dovuto a illiquidita’ del mercato italiano e quindi poco significativo) lo spread si riduce drasticamente negli ultimi 10 giorni. Ma non e’ ancora a zero : oggi è infatti ancora pari a circa 0,2%, un livello simile a quanto si registrava all’inizio di settembre.
Alessandro Spinelli
Qualche giorno fa il (fortunatamente) ex-ministro Brunetta ha presentato i dati sullo spread dei diversi paesi in termini relativi, giungendo a conclusioni diverse. A parte la convenienza politica, a parte il fatto che gli interessi si pagano in assoluto e non in relativo, mi chiedo se ci sia un “significato” anche in questo andamento.
Paolo Cii
La chiave di lettura mi sembra un po’ forzata. La differenza tra Italia e Spagna non si é principalmente ridotta perché l’Italia del dopo Berlusconi è considerata più affidabile, ma perchè lo spread spagnolo verso i Bund si è allargato (cioé l’inaffidabilità é di tutta Europa e dopo l’Italia adesso tocca alla Spagna).
Alessandro
Sarebbe strano che i mercati si sentano rassicurati dalla sola nomina di Monti. Certo, tutto è meglio di Berlusconi, ma lui e Bersani e Bossi e Casini e compagnia cantando, gli eterni protagonisti della nostra politica, sono tutti lì, pronti a fare i loro giocarelli di convenienza e, se perdono, pronti a staccare la spina…io non mi sento tanto rassicurato, figuriamoci i mercati. La vera sfida di Monti è gestire questa massa informe che è il nostro parlamento, dimostrando autorevolezza e leadership, portando a casa le riforme necessarie e di lungo periodo che ha promesso. Se ci riuscirà possiamo andare a guardare gli spread e rallegrarci, altrimenti….
Franco Paternollo
Lo spread di rendimento a 10 anni, calcolato correttamente, e’ ancora favorevole alla Spagna (BTP : YTM 6,65%; Bono: YTM 6,35%). Da questo punto di vista il titolo controsorpasso e’ un buon esempio di ottimismo della volontà.
enzo
Concordo anch’io con commenti letti che l’analisi fatto sia sommaria perchè non tiene in considerazione, soprattutto nel valutare l’ultimo periodo, di variabili non di poco conto come la quantità di acquisto dei titoli della bce; le lezioni in corso questo week-end; ecc… ciò nonostante è altrettanto rilevabile un rilassamento della situazione italiana anche dovuto ad uno spostamento dell’attenzione speculativa verso altri mete come la francia. Infine vorrei aggiungere che anche la “sopravalutata” Germania sta perdendo terreno basta osservare il valore del debito della svezia.
luca
Il differenziale utilizzato nel suo grafico tornerà a crescere una volta che il rendimento del titolo generico sarà “rollato” con il BTP omogeneo a quello spagnolo. Infatti guardando ad altre scadenze, es. 5 anni e 2 anni, i titoli italiani rendono ancora fra i 50 ed i 90 centesimi in più di quelli spagnoli. A mio parere, la dinamica del differenziale BTP rispetto ai titoli spagnoli ha risposto a due fattori: 1) il rinnovamento del debito in scadenza, enormemente superiore quello dei titoli italiani; 2) la presenza dei BTP in tutti i portafogli delle banche in maniera massiccia. Infine anche la liquidità del mercato (es. presenza di futures sui BTP) per ridurre l’esposizione, poichè i CDS hanno perso attrattività in questo senso (es. Grecia in cui anche una perdita attesa del 50% non consente al CDS di proteggere il capitale in caso di fallimento “ordinato”). Ciò però non toglie valore al presupposto di questo articolo, vale a dire che le dimissioni di Berlusconi ed ancor di più l’insediamento del miglior governo degli ultimi 20 anni (ex-ante), ha avuto sui mercati un effetto molto positivo.
Piero
leggete qua sotto 🙂 Endemol al momento è posseduta da Mediacinco società controllata congiuntamente da Mediaset e dalla sua divisione spagnola Telecinco Goldman Sachs Capital e Cyrte Investments, i fondi di investimento dellex fondatore della compagnia di produzione John De Mol. Gli attuali soci, che hanno il 33% ciascuno di Endemol, lhanno comprata nel 2007 da Telefonica per 3,46 miliardi di euro. Ma ci sono anche i creditori che hanno in mano la gran parte dellesposizione debitoria di Endemol. Ci sono banche come Barclays e Rbs, ma ci sono soprattutto hedge funds – oltre a Canterbridge e Apollo nomi come Providence e Avenue Capital – che hanno comprato titoli di debito a sconto sul mercato.
Lettore attento
Io non ho mai avuto una grande opinione del defunto Governo ma non posso che essere dubbioso sulla correlazione tra i fatti così come vengono illustrati. Tre punti in particolare destano la mia perplessità: 1. Il ripiegamento dello spread è avvenuto quando i media hanno smesso di trasmetterli ogni 10 minuti con toni apocalittici. Che i bot-people abbiano ripreso coraggio e i borsini a funzionare? 2. Il maggior quotidiano economico nazionale, in tempi non sospetti, ha sempre indicato come le obbligazioni rendano storicamente il 3% sopra l’inflazione. Con l’inflazione al 3,4% un tasso di interesse sui titoli di stato al 6%-7% è quindi cosa normale non un disastro biblico. I media non hanno, in generale, evidenziato che i bassi tassi di interesse degli anni passati sono quelli che ci hanno messo in questi guai. 3. Ad ogni tavola rotonda e ad ogni intervista viene posta sempre e solo la stessa questione: “quando si taglieranno le pensioni?”. Credo che se questo fosse veramente il nostro principale problema Berlusconi l’avrebbe risolto (sia pure con la contrarietà di Bossi).
Piero
In Spagna sono andati alle elezioni, ha vinto una forte maggioranza, che adesso attuerà le riforme per le quali il popolo ha votato, si eviteranno vuoti di democrazia, perche’ in Italia non possiamo seguire questa strada? Non si dica che occorrono misure subito e non si puo’ aspettare il nuovo governo eletto democraticamente. Il vero problema e’ che si voleva mandare a casa un governo eletto dal popolo e da due anni prima con l’accordo con Fini poi successivamente con la polemica sugli spreed se ne e’ fatto un caso politico che ha massacrato la maggioranza, cio’ non e’ democrazia, Popperanno quando parla di democrazia, dice che vi e’ la democrazia quando si puo’ mandare a casa chi governa con il voto non con questi mezzucci da lobby finanziarie. Anche la cenerentola dell’Europa la Spagna ha fatto meglio di noi, sono andati a votare, perche’ questo aspetto Boeri non lo coglie e parla sempre male di Berlusconi?
Roberto A
Io sono abbastanza convinto che gli stage si potranno fare anche già durante il percorso universitario. Quelle limitazioni sono state poste semplicemente per evitare gli abusi che vengono fatti attualmente per i tirocini da parte di molti datori di lavoro,i quali li adoperano in maniera non coerente con il loro scopo. E questo lei lo sa benissimo ma fa finta di niente.Anche perchè,appunto, si parla di tirocini non curriculari. Cerchiamo di non fare i furbetti – E per quanto riguardo lo spread,ripeto che l’anali e il confronto va fatto con il governo Berlusconi ancora in possesso pieno di una maggioranza. Lo spread è salito tanto nei giorni successivi all’inizio dell’instabilità politica dovuta proprio alle difficoltà del governo riferita alla mancanza della maggioranza e non per l’azione del governo.
Giovanni
Di solito apprezzo gli interventi equilibrati di Boeri, ma qui le conclusioni mi sembrano proprio forzate: l’Italia del dopo-Berlusconi che va già miracolosamente meglio o semplicemente ci si è accorti degli enormi problemi dell’economia spagnola? La barzelletta degli spread legati alla presenza di Berlusconi al governo penso che non faccia più ridere nessuno. Penosa caduta di stile dell’autore.
gianbe
Anche i numeri ovviamente si manipolano! La differenza tra Italia e Spagna si è azzerata non perchè la nostra nazione va meglio (se non per lievi miglioramenti), ma perchè lo spread spagnolo è salito molto più del nostro. Usque tandem…
Roberto A
In questo momento, a piu’ di 10 giorni dalla fiducia al governo Monti, lo spread Italia-Spagna sul decennale è a 62 punti con un rendimento del BTP al 7,28… effetto Monti?