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Povera Italia

“Infine, con un’ulteriore operazione metodologicamente scorretta, si aumenta l’ammontare dei pagamenti 2013 (secondo la stima di Perotti) aggiungendovi i maggiori interessi attivi conseguiti (da 2 a 4 milioni). Com’è ovvio, si tratta ancora una volta di un’entrata, che nulla ha a che vedere con  le spese.” (Replica del collegio dei questori a Roberto Perotti)

Povera Italia. In realtà io avevo sottratto gli interessi attivi dalla spesa, esattamente il contrario di quello che sostengono i Questori  nella loro replica. E l’avevo anche spiegato esplicitamente (p. 4 dell’ e-book). Oltretutto, pensavo di aver fatto un favore alla Camera:   sottrarre gli interessi attivi mette i conti del 2013 in una luce migliore, perché spiega 2 dei 4 milioni di risparmi da me calcolati.

Il lettore interessato ma con poco tempo può fermarsi qui: questa citazione folcloristica dà esattamente il livello della replica dei Questori. Nel resto della mia contro-replica mostro che non c’è una sola obiezione valida o fondata a quanto ho scritto. Molte, come quella citata sopra, sono fattualmente errate.

Questo è tanto più stupefacente perché nel mio e-book avevo spiegato esattamente e dettagliatamente come ero arrivato alle mie conclusioni, avevo definito tutti i termini, e avevo addirittura postato il file excel con tutti i dati e i calcoli.

Ed è ancora più stupefacente perché i tanti errori imbarazzanti in cui incorre la replica dei Questori sarebbero stati evitabili prendendo un numero a caso delle mie tabelle e confrontandole con i consuntivi stessi della Camera. Ma, incredibilmente, nessuno sembra essersi peritato di fare questa operazione da 30 secondi, preferendo invece scrivere un romanzo di sette pagine spazio singolo.

Non voglio a mia volta tediare il lettore con una replica punto per punto, anche se potrei farlo. Mi limiterò quindi ai punti essenziali, rimandando il lettore interessato al mio e-book.

1. CONFRONTARE PREVISIONI È SURREALE

“La riduzione della spesa si misura sulla base delle previsioni di spesa di competenza, … In questo contesto, metodologicamente corretto e non controvertibile, la spesa di funzionamento della Camera è stata ridotta di 32,7 milioni nel passaggio dal 2012 al 2013 e di ulteriori 17,7 milioni nel passaggio dal 2013 al 2014. “

Come già avvenuto l’anno scorso, i Questori hanno una tendenza preoccupante a ragionare in termini  di confronto tra previsioni. Sarebbe come se Prandelli avesse detto: “Lippi non aveva previsto di vincere il Mondiale nel 2006, io avevo previsto di vincerlo, quindi l’Italia nel 2014 ha fatto meglio che nel 2006”.

Ovviamente al contribuente non interessa niente di confronti tra previsioni. Quello che conta sono i consuntivi. Di conseguenza, nel mio articolo mi interessa solo confrontare il consuntivo del 2013 con il consuntivo del 2012. A me sembra un punto semplicissimo, ma forse mi sbaglio.

Nel mio articolo dell’anno scorso – così profusamente citato e ridicolizzato nella replica dei Questori – feci notare che i risparmi pubblicizzati allora dalla Camera si riferivano a un confronto tra previsioni per il 2012 e previsioni per il 2013. Ma se si confrontavano le previsioni per il 2013 con il consuntivo del 2012 (che era già disponibile) le spese sarebbero aumentate.

2. CHE CONFUSIONE SUL COSTO DELLA CAMERA

L’ estensore della replica dei Questori ovviamente è stato mandato in confusione dal mio calcolo di quanto pesa la Camera sul contribuente, o “costo netto”. In realtà è molto semplice, ed è calcolato come segue:

costo netto per i contribuente = trasferimento dallo Stato (o “dotazione”) – somme restituite allo Stato – tasse pagate da deputati e dipendenti

Queste ultime vanno sottratte perché, ovviamente, sono somme che ritornano allo Stato. Altrettanto ovviamente, questa definizione del costo netto è identicamente equivalente alla seguente

costo netto per i contribuente = spese totali della Camera (al lordo delle tasse pagate da deputati e dipendenti e delle somme restituite allo Stato) – somme restituite allo Stato – tasse pagate da deputati e dipendenti – entrate non da trasferimenti dallo Stato

Francamente, non mi sembra difficile comprendere né la logica né i dettagli di quello che ho fatto, che peraltro ho definito esattamente come sopra anche nell’e-book, riportando gli esatti articoli di spesa e di entrata addizionati e sottratti.

Una volta compreso questo, si capisce l’insussistenza di tante obiezioni sollevate nella replica dei Questori. Di seguito un breve elenco, non esaustivo. I commenti, credo, sono superflui:

“I ragionamenti svolti per giungere alle conclusioni evidenziano una confusione sistematica tra poste di entrata e poste di spesa, che vengono disinvoltamente sommate tra loro come se si trattasse della stessa realtà.”

“Perotti sbaglia bilancio. Il peso della Camera sui contribuenti non viene determinato dalla spesa di funzionamento della Camera medesima, bensì dalla spesa iscritta nel bilancio dello Stato per il trasferimento finanziario in favore degli organi costituzionali, tra i quali – appunto – la Camera dei deputati.”

“Il risparmio per il contribuente è rappresentato dalla minor dotazione: è un dato oggettivo e incontrovertibile…..La sola riduzione della spesa di funzionamento della Camera non è invece rilevante, perché non ne discende automaticamente la possibilità per lo Stato di destinare le somme risparmiate ad altre finalità di pubblico interesse.”

“Questi 40 milioni (prelevati dal Fondi di solidarietà) non potrebbero perciò essere considerati una riduzione delle spese e vengono per questo sommati ai pagamenti del 2013…. Si tratta dunque di un’entrata, il cui venir meno determinerebbe semmai un aumento del disavanzo, ma che certamente non può essere sommata alla spesa.”

3. IL FONDO DI SOLIDARIETÀ

“Il trasferimento da parte del Fondo di solidarietà tra deputati rappresenta una partita del tutto irrilevante per i contribuenti, visto che il Fondo stesso (come detto) è alimentato esclusivamente dai contributi versati dai deputati e che da lungo tempo la Camera non versa nulla al Fondo.”

Sulle conseguenze del prelievo dal Fondo mi sono dilungato nell’e-book, che discute se e perché esso vada effettivamente a ridurre il peso sul contribuente nel lungo periodo. Ovviamente l’estensore della replica ha deciso di ignorare la discussione, o non l’ha capita. Personalmente non ho altro da aggiungere sull’ argomento.

4. I RESIDUI

“Poiché [secondo Perotti i residui passivi] sposterebbero in avanti il pagamento di somme comunque dovute – con il risultato di “nascondere” spese attuali rinviando ad altri esercizi il relativo pagamento – essi dovrebbero essere comunque sommati ai pagamenti del 2013. ….. I residui costituiscono spesa impegnata e non pagata. Per ciò stesso non possono essere sommati alle somme pagate. “

Per definizione :

Pagamenti totali + residui totali = impegni totali

I Questori vorrebbero ridurre i pagamenti oggi, aumentare i residui passivi, e poi dimenticarsene nell’ anno successivo. Troppo comodo.

“Dall’importo dei sempre più ridotti risparmi di spesa, Perotti sottrae altri 4 milioni di euro, legati ad una “casuale” riduzione della spesa per i collaboratori dei deputati titolari di incarico, dovuta alla costituzione degli organi parlamentari in una fase avanzata dell’esercizio 2013. Rispetto a quanto sostenuto poco prima sui residui (“quello che è rilevante per il contribuente sono gli impegni”), qui si cambia metodo e si passa a ragionare dei pagamenti a consuntivo. “

La confusione qui diventa surreale. Nelle mie tabelle e nel file excel che avevo postato, tutti i calcoli sono fatti sia per pagamenti che per impegni. Peraltro, per questa voce specifica non fa alcuna differenza, perché i residui sono solo 15.000 euro nel 2012 e 500.000 nel 2013

5. LA SPESA PER DEPUTATI

“[Per la spesa per deputati] i dati sono i seguenti e non altro:

Schermata 2014-07-30 alle 19.43.45

Una riduzione di spesa di 2,5 milioni circa diventa, nelle tabelle di Perotti, un aumento di spesa di 10 milioni.”

Ancora una volta, l’estensore della replica si sarebbe evitato un ulteriore imbarazzo se avesse controllato con il bilancio della Camera, o con la mia tabella excel. Le somme impegnate totali, in conto competenza e conto residui, sono esattamente come da me riportate (in milioni).

Schermata 2014-07-30 alle 19.45.52

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Un commento sulla Dote unica lavoro *

  1. Piero

    Ma sono necessari i Questori, possiamo metterci i giovani laureati in tirocinio biennale a 1000 euro mensili al loro posto, si riduce la disoccupazione giovanile e i conti sicuramente tornano.
    Le loro giustificazioni sono incomprensibili al cittadino, purtroppo l’Italia e’ ostaggio dei burocrati, i quali tutelano le loro rendite, impediscono tutte le riforme, questo e’ il vero problema della pubblica amministrazione.
    La P.A. in Italia e’ una palla al piede, il coraggio della politica e riformarla, si deve partire dall’alto, con il principio della meritocrazia. Non parliamo della macchina parlamentare, Governo, Parlamento e Quirinale, qui i politici sono ostaggio dei segretari ecc, sono Consiglieri di stato, la cd “nomenclatura”, conoscono bene le leggi ed imbrigliano gli organi parlamentari, un esempio si fa una legge che rinvia ad un decreto ministeriale, oggi l’Italia aspetta ancora i decreti attuativi del governo Monti.

  2. franco principi

    E’ possibile sapere i nomi di questi signori questori che con tanta ignoranza e altrettanta arroganza si permettono di replicare al prof Perotti?

  3. umbedx

    Al fondo della questione sta solo la figura di questore della camera.
    Classico italo lazzarone nullafacente che, dovendo difendere l’indifendibile, non fa altro che mischiare parole per confondere il solito italo grullo.
    Il questore sa che un articolo di Perotti con annessi e connessi, non è un giornaletto di Tex Willer.
    Un’attenta lettura porta via 8 belle ore (e-book compreso).

    E’ questo quello che i questori hanno capito.

    Meno del 10% degli italiani è in grado di leggere Perotti ( e la responsabilità non è di Perotti ) e di capire quale sia il livello reale del documento dei questori.

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