Una parte dell’establishment europeo ha salutato positivamente la vittoria in Grecia di Syriza, partito di sinistra radicale. Altri ne sembrano terrorizzati. I mercati sono in attesa. Cerchiamo di capire paradossi, paure e speranze che il nuovo governo di Alexis Tsipras crea nel suo paese e nei partner dell’Unione. Compresa l’Italia, che ha 43 miliardi di crediti con lo stato ellenico. Il neo-premier e la destra sua alleata contro l’austerità dovranno vedersela con l’Europa e con gli elettori conquistati con promesse populiste. Per arrivare a un esito finora bandito dal loro vocabolario politico: il compromesso.
Il Quantitative easing della Bce concentra i rischi nelle banche centrali nazionali dell’eurosistema. Si potrebbero invece diversificare i rischi evitando la condivisione delle perdite. Vediamo come.
Tra le piccole e medie imprese (Pmi) italiane chi può tirare davvero la ripresa sono le imprese giovani. Piccole perché acerbe, non per vocazione, tendono ad aumentare la competizione e l’efficienza. Ancora troppo poche. Bene quindi che l’Investment compact del governo estenda alle Pmi le agevolazioni previste per le start-up. Nello stesso decreto si trova anche la creazione di una Spa con garanzia statale per la ristrutturazione di imprese. Evoca precedenti da non ripetere e sembra fatta su misura per l’Ilva, che però ha bisogno di soluzioni diverse e diversificate.
Dopo la fallimentare esperienza dell’autostrada Brebemi, l’area bresciana è il teatro di un altro grande spreco di denaro pubblico con la Tav Brescia-Verona che rischia di costare 70 milioni al chilometro. Un record che arricchisce alcune imprese e impoverisce i cittadini. Evitabile.
Nel momento della scomparsa della madre di Marzio Galeotti, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.
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