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Consumo, salute e benessere: pensieri da Nobel

L’attività di ricerca di Angus Deaton riguarda aspetti fondamentali: consumo, salute, benessere. Affrontati sia dal punto di vista teorico sia con verifiche empiriche. L’attenzione alla disuguaglianza nelle condizioni di salute all’interno dei paesi e fra nazioni. L’importanza della conoscenza.
Deaton e la relazione tra aspetti macro e micro
Finalmente, mi sono detto, alla notizia che il Nobel per l’Economia era stato assegnato ad Angus Deaton, pensando al debito intellettuale che come economisti abbiamo nei suoi confronti. La notizia mi ha enormemente rallegrato anche personalmente, perché l’ho avuto come relatore di dottorato a Princeton e gli sono amico.
L’attività di ricerca di Angus Deaton riguarda aspetti fondamentali: il consumo, la salute, il benessere.
Il consumo è una delle principali attività umane; richiede intelligenza, risorse e lungimiranza, e il suo output è il benessere individuale.
La salute è una dimensione fondamentale del benessere. Insieme al reddito, è però anche una precondizione per il consumo e il benessere, nel senso che cattiva salute e basso reddito limitano il nostro consumo e il benessere che ne ricaviamo.
La teoria economica può aiutarci a capire alcuni dei rapporti tra questi diversi aspetti, ma la semplice teorizzazione serve a poco se non fornisce predizioni osservabili. Se lo fa, nasce il problema di come utilizzare l’evidenza empirica per sottoporre a verifica le predizioni di una teoria. Teoria economica, econometria e metodi statistici svolgono tutti un ruolo importante a questo scopo, e conosco poche persone che li possono padroneggiare tutti e tre. Angus Deaton è sicuramente uno di loro.
Uno dei suoi contributi pionieristici è stata la derivazione di sistemi di equazioni di domanda che soddisfano gli assiomi fondamentali della scelta razionale del consumatore, confluiti poi nel libro Economics and Consumer Behaviour (1980), con John Muellbauer.
La caratteristica principale della ricerca di Deaton è, usando le sue stesse parole, “l’interazione tra gli aspetti micro e quelli macro, tra gli studi basati su dati sezionali e longitudinali, da un lato, e quelli basati su serie temporali aggregate, dall’altro”. Un ottimo esempio è il suo libro Understanding Consumption (1992), che ha plasmato il modo di pensare di molte coorti di giovani economisti interessati al risparmio e alle decisioni a livello di famiglia. Dalla sua ricerca emergono due messaggi generali.
In primo luogo, “modelli con agente rappresentativo applicati a dati aggregati sono di scarso valore e quello che da essi abbiamo imparato è più metodologico che sostanziale. Gli agenti rappresentativi hanno due grossi limiti: sanno troppo e vivono troppo a lungo. Un insieme di individui con durata di vita finita e informazioni limitate ed eterogenee è improbabile si comporti come il singolo individuo descritto dai manuali”.
In secondo luogo, “è assai probabile che progressi futuri [nella ricerca economica] verranno quando l’aggregazione verrà presa seriamente, e quando i problemi macro-economici verranno affrontati utilizzando i dati microeconomici sempre più abbondanti e informativi”.
Il variegato concetto di salute
Poiché lo stato di salute è una determinante fondamentale del benessere, l’interesse di Deaton per la sua distribuzione in una popolazione lo ha portato naturalmente a dedicare un’attenzione crescente alla diseguaglianza nelle condizioni di salute, e più in generale alla distribuzione congiunta del reddito e dello stato di salute, un’analisi difficile per una serie di problemi metodologici e di sostanza che Deaton ha studiato in dettaglio negli anni più recenti.
Anzitutto, la salute è un concetto che ha più dimensioni, correlate l’un l’altra solo imperfettamente, e ancor meno con il reddito. È poi difficile stabilire confronti tra misure soggettive di stato di salute e di tenore di vita, come quelle solitamente raccolte nelle indagini sulle famiglie. Ancora più importante, non è chiaro come interpretare la correlazione positiva che si osserva tra stato di salute e reddito, sia all’interno di un paese sia tra paesi. Capire la natura del rapporto causale tra salute e stato socio-economico (reddito e ricchezza) è particolarmente rilevante per le sue implicazioni di politica economica. Infine, se si guarda ai trend temporali, è naturale chiedersi, come fa Deaton, se e in che misura la crescita economica aiuti a ridurre la povertà e migliorare la salute.
Questi aspetti sono l’oggetto principale della sua attività di ricerca nell’ultimo decennio, in particolare del suo libro del 2013, da poco tradotto con il titolo La grande fuga: salute, ricchezza e origini della disuguaglianza.
Vorrei infine ricordare i contributi di Deaton al dibattito sul ruolo della teoria economica e della metodologia econometrica citando le sue note di ottimismo nel capitolo finale di Understanding Consumption. Confrontando lo stato della teoria economica del consumo nel 1992 con quello di vent’anni prima, dice infatti: “le certezze sono scomparse. C’è molto meno consenso oggi di quanto c’era allora, e molto più disaccordo su quanto l’evidenza sembra indicare. Tuttavia, non c’è dubbio che abbiamo imparato moltissimo circa la teoria, la metodologia e anche la sostanza. Se siamo meno sicuri, è perché sappiamo di più, non perché sappiamo di meno”.
 
 

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Il Nobel per l’economia ad Angus Deaton

  1. questo Nobel ci dice che è stato tributato un riconoscimento a chi, come il dott. Deaton, ha profuso sforzi, energie e mezzi, nonchè ha legato la propria carriera al mondo dei poveri, che credo crescerà sempre di più ed è per questo che qualsiasi ricchezza noi potremmo raggiungere nei paesi ricchi avremo comunque sempre un debito per il Terzo Mondo.

  2. Gabriele Badalotti

    Personalmente abolirei il Nobel per l’economia (e anche le business school). È ora l’umanità si occupi di cose serie: matematica, fisica, chimica e arti (tutte). Rilegga (o rileggete), guardandole dall’alto, le tematiche trattate e rifletta (o riflettete) se l’essere umano debba pensare e occuparsi di stupidaggini del genere. Comunque la Voce.info continuerò a seguirla perché siete bravi (e non sono ironico; tutto quello che ho scritto prima di questa parentesi è esattamente quello che penso)(e non pensi ora se il contenuto della parentesi precedente sia o non sia un paradosso della logica; non lo è)

  3. Giovanni Teofilatto

    Le consumazioni di capitale sono sufficienti alla condizione di reddito disponibile tale è l’ecologia di consumo secondo il principio di rinuncia da parte delle categorie di reddito meno efficienti alla disponibilità di un reddito futuro. In altre parole il consumo dei Paesi a minore sviluppo è necessario per un aumento del reddito nei Paesi Sviluppati in assenza di condizioni di sfruttamento determinati dall’andamento delle Borse Valori tale per cui un reddito ambientale sufficiente deve essere supportato da uno Stato che garantisca la vita e le opere dei propri lavoratori.

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